venтoттo.

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Il giorno seguente, le mansioni al ristorante procedevano col piede sbagliato. Jimin si era svegliato con un sorniore sorriso sul volto fanciullesco; le guance imporporate dell'abituale tinta rossastra e gli occhi luccicanti, che auspicavano sul giardino innevato di casa sua. Era tremendamente felice, quella mattina di metà dicembre, tanto da rispecchiare il prototipo ideale del personaggio perfetto. Uno sbadiglio energetico, gli angoli delle labbra incurvati in un delizioso sorriso e la voce pimpante. Piombò giù dal suo letto a una piazza, infilò i piedi scalzi nelle pantofole e si diresse verso la cucina a preparare un'amorevole colazione per la figlia ancora addormentata. Cosa poteva mai rovinare un quadro così minuziosamente curato?

Quello che non si immaginava, però, era che a lavoro non era certamente tutto rosa i fiori. E non parlava della stanchezza che esercitava nel suo ruolo, no. Gli sarebbe piaciuto fosse per quello, e invece era qualcosa di più futile e fastidioso: Jeon Jungkook.

Non faceva altro che seguirlo, dargli carezze fugaci e occhiate che riteneva a dir poco nauseanti. Non ne poteva più di quel ragazzino in piena fase ormonale, e seppur gli abbia fatto capire in tutti i modi quanto le sue azioni gli dessero disturbo e impiccio, Jungkook non pareva essere in grado di leggere tra le righe, anche se era abbastanza palese il messaggio che gli stava inoltrando. L'arancio era fin troppo buono, il suo animo affabile, per la maggior parte delle volte lo incatenava in situazioni spiacevoli, che avrebbe voluto benissimo evitare, ma purtroppo era fatto così, e meno feriva le persone, meno si sentiva emotivamente coinvolto.

Per questo non voleva essere schietto con Jungkook, sapeva che si sarebbe sentito umiliato, ed era proprio quel dettaglio che lo faceva incespicare sui suoi passi. andava bene qualsiasi cosa, ma l'orgoglio dei Jeon era qualcosa di intoccabile. Quindi, come diavolo avrebbe potuto scrollarselo di dosso?

Fortunatamente, la pausa pranzo era giunta frettolosamente, e con un gesto veloce si strappò di dosso il grembiule per poi buttarlo in un angolo della cucina. Prese al volo un panino presenti nel buffet della sala, per non avere i soliti morsi della fame, e si andò a rifugiare nella stanza del personale, dove poté sedersi in santa pace, cullato dal suono della musica che si irradiava per tutto il perimetro del ristorante. Gli piaceva rintanarsi in quel posto. Lo stanzino del personale veniva usato principalmente di sera, quando il ristorante era gremito di persone, quindi si era avvantaggiato della possibilità di non essere disturbato da occhi indulgenti o da ordini boriosi.

Peccato però, che la sua armonia fu spezzata dall'irruente ragazzino dai capelli sbarazzini. Jungkook, il quale non lo guardò negli occhi, si piazzò nello sgabello dinanzi al suo e iniziò a gustarsi il suo pranzo in silenzio, come se le continue moleste che gli riservava pochi minuti prima fossero solo frutto della sua immaginazione. Jimin inarcò un sopracciglio, osservando i suoi movimenti con circospezione. Come poteva avere due personalità così contrastanti? insomma, l'attimo precedente lo stava infastidendo, e ora non gli dedicava neppure uno sguardo? era maledettamente strano.

La compagnia di jungkook era sempre stata gradita, nonostante i suoi continui lamenti, ma non era di certo colpa sua se si ritrovava ad essere coinvolto in degli abbracci o in delle battute fuori luogo. Col tempo, però, divenne più appiccicoso, i suoi sentimenti cambiarono e Jimin dovette farci i conti. Perché sul serio, avere un animo così buono, faceva schifo, dunque dovette farlo contento, anche se non era tra i suoi piani.

"Non manfi?" borbottò Jungkook con la bocca piena di ramen, indicando con un dito il suo panino. Il maggiore si contorse in una smorfia disgustata nel vedere volare pezzi di noodles, ma annuì comunque alle sue parole, prima di addentarne un pezzo. Nel frattempo che quel ragazzo mal cresciuto si ingozzava di cibo, estrasse il suo cellulare per distrarsi un po'. Scrollò per un paio di minuti la home di instagram, lesse alcune notizie che di interessante non avevano nulla e poi stesse a contemplare il blocco schermo che ritraeva la figlia dormiente, abbracciata a chimmy. il ciuccio in bocca.

❝ Cwtch ❞  ━ YOONMIN.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora