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Non appena il ragazzo dai capelli arancioni si dileguò per la sua strada, Yoongi fu tempestato dalle solite domande cliché fatte dai suoi amici.

"Seriamente, chi è quel bocconcino? È così maledettamente.. mangiabile!"

I presenti assunsero un'espressione disgustata, ignorando il rossiccio. Era da sempre così esagerato che ci avevano preso l'abitudine, escluso Yoongi, in quelle circostanze. Proprio non ce la faceva a sopportare la sua parlatina fuori dalle righe, così si limitò a pronunciare un atono: "Il padre di Kyung Soo."

"Sul serio?" esclamò Taehyung, sorpreso, esattamente come tutti gli altri, che non si immaginavano fosse tanto giovane e bello. In realtà Yoongi non aveva spifferato nessun dettaglio sul suo conto, la riteneva una cosa lavorativa e non di vitale importanza. Insomma, a loro che interessava? Avevano avuto il piacere di incontrare la bambina e di giocarci, andava bene così.

In risposta annuì, alimentando la curiosità del gruppetto. Pur cercando di nascondere il pungente desiderio del sapere, fallirono miserabilmente, riprendendo a tartassarlo di domande, ovviamente non rispose a nessuno per piacere personale e per un concetto definito privacy, lasciandoli blaterare mentre girava la testa di lato per sbirciare il piano sottostante dove i tavoli erano molto più numerosi. Vi erano abbastanza camerieri, eppure troppo lavoro da svolgere, per una sola persona. Quella determinata persona era Jimin, che cercava di servire più clienti possibili. Si chiese come facesse a tornare pieno di vita la sera, quando gli abbozzava un sorriso colmo di gratitudine e una decina di minuti davanti al pianerottolo per chiacchierare un po', quando lui si sarebbe addormentato direttamente strada facendo.

Continuò a seguirlo con lo sguardo, fin quando non lo vide scontrare con un suo collega, che all'impatto lo afferrò frettolosamente dai fianchi per attutire la caduta. Jimin si allontanò come se fosse scottato, e con le guance rosse mormorò qualcosa in risposta. Yoongi non seppe il motivo di quell'opprimente irritazione seccante, la quale gli faceva stringere i pugni sotto il tavolo, ma dopo aver visto il ragazzo avvicinarsi a Jimin per accarezzargli la guancia imporporata, in un gesto talmente cauto e dolce da fargli venire il voltastomaco, il fastidioso nodo alla gola sembrò soltanto raddoppiare, portando il suo umore cattivo alle stelle.

Anche quando tornò Jimin con le loro ordinazioni, cercando di approciare con lui senza ottenere risultati, il peso non volle saperne di scomparire. Era così da stupidi ciò che stava provando, per giunta da un momento all'altro, senza la minima convinzione di quello a cui andava incontro.

Quando il minore se ne andò, Doyun prese a scrutarlo pensieroso. "Perché non gli hai rivolto la parola?" la sua non era una vera e propria domanda, più una riflessione che non passò di certo inosservata agli altri, prima che iniziassero a cogliere il messaggio. Taehyung fu il primo a schiudere la bocca confuso, afferrandogli il volto con una mano, prima di trarne vantaggio e girarlo dalla sua parte.

"Min Yoongi, da quando mi nascondi qualcosa? Avete una relazione? State insieme? Oppure è una discussione passeggera?" si avvicinò alla sua faccia, rendendolo nervoso sotto il suo sguardo inquisitore. Si inumidì le labbra, appoggiando la mano sulla sua, scostando delicatamente le dita.

"Nulla di ciò. Semplicemente non avevo niente da dirgli. È vietato?" sbottai, roteando gli occhi, ma nessuno di loro ci cascò. Hoseok fu l'unico a farsi i fatti suoi, immerso nel suo piatto.

"Bugie. Sennò chi mi spiega il motivo per la quale Jimin sembrava così abbattuto mentre se ne andava via? Uh?" inarcò un sopracciglio, aspettando delle spiegazioni che, però, non arrivarono. Yoongi rimase in silenzio, afferrando le posate per poter mangiare. I due, invece, sbuffarono innervositi, imitando le sue azioni.

❝ Cwtch ❞  ━ YOONMIN.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora