trentatré.

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Quando aprì la porta di casa non si aspettava certamente di veder ergersi dinanzi alla sua figura uno degli amici più stretti del suo semi-ragazzo. E per di più, con un luccichio quasi infastidito nello sguardo; cos'era quell'atteggiamento sfrontato che gli stava volutamente riservando? Il tono tedio di chi voleva trovarsi in un posto del tutto differente, la lingua che umettava il labbro in un gesto pressoché di sfida. Ma che aveva che non andava? La fronte di Jimin si increspò sotto il suo cipiglio diffidente, ma per educazione, offrì comunque il benvenuto a quel ragazzino impertinente il quale non aveva intenzione di guardare altrove, gustandosi con una punta di piacere l'irritazione dell'arancio. A Taehyung non era mai piaciuto quel colore.

Fece una smorfia, squadrando il suo corpo da capo a piedi per l'ennesima volta e poi si decise a rispondere al suo cordiale invito. "No, ti ringrazio. Ma mi farebbe molto piacere se mi chiamassi velocemente Yoongi." replicò stizzito, regalandogli un falso sorriso. Quel tono così maledettamente provocatorio lo fece innervosire ancora di più, se possibile, ma rimase comunque cortese, annuendo alle sue parole. "Va bene, te lo chiamo subito." le sue parole vennero poi interrotte dalla piccola di casa; corse verso Jimin buttandosi tra le sue gambe con un tenero broncio ad ornarle il viso paffuto. "Yoonie continua a disturbare il mio pranzo! Digli di smetterla, è cattivo!" bofonchiò lamentandosi, mentre Taehyung assistiva alla scena con un sopracciglio alzato e la pazienza su un filo. Amava i bambini e Kyung Soo era davvero deliziosa, ma in quel momento non gliene importava più nulla, voleva solo parlare con Yoongi, eppure quei due non sembravano condividere il suo stesso pensiero. Jimin esternò una risata alla vista della sua bambina in quelle condizioni, e la prese in braccio sistemandole il pigiama. "Ma non era una colazione?.." chiese retorico, scuotendo la testa, "Comunque si saluta. Dì ciao al nostro ospite!" la richiamò dolcemente, incastrando i suoi occhi con quelli del castano che li distolse subito per posarli su Kyung Soo. Perse un palpito, ma lo camuffò immediatamente, non era nulla di importante. La piccola, intanto, lo riconobbe dalla volta scorsa, quando andò con Yoongi a casa ritrovandosi tutti i suoi amici presenti. Fece un grande sorriso e i suoi occhi si chiusero in due fessure: "TaeTae! A Soo manca giocare con te." mormorò triste, confondendo Jimin. Quindi sua figlia conosceva anche lui? Diamine, e cos'era tutta quella confidenza? Il suo cuore prese a battere con ferocità, sentendosi minacciato dalla sua presenza. D'un tratto, la sua gentilezza lasciò posto all'inasprimento, e quando fece per avvicinarsi a lei per prenderla in braccio, Jimin arretrò di un passo mordendosi il labbro. Abbassò lo sguardo sulle sue scarpe, stringendosi sua figlia al petto. "Vado.. vado a chiamare Yoongi." e così fece; si voltò insicuro e lasciò dietro di sé un senso di colpa ad attanagliargli lo stomaco. Non era così sconsiderato, sul serio, ma lo sguardo malinconico che aveva trapassato gli occhi di Taehyung alle parole di Kyung Soo lo spaventarono. Era l'unica cosa preziosa che possedeva, non voleva perderla da un giorno all'altro per un incontro casuale. Non era da Soo affezionarsi così velocemente, ed era proprio quello a preoccuparlo.

Una volta arrivato in cucina, trovò il suo compagno immerso nella pila di piatti e senza degnarlo di uno sguardo, riferì ciò che gli aveva precedentemente suggerito il corvino, "C'è Taehyung alla porta, ti sta aspettando. Io vado di sopra." sussurrò mogio, facendo sì che il maggiore si girasse verso di lui con un'espressione disorientata; "Che ci fa Taehyung qui a quest'ora?" mormorò più a sé stesso che all'arancio. Successivamente si avvicinò a lui, non prima di essersi asciugato le mani nel panno adiacente, e gli alzò il viso per poterlo ispezionare in tutta la sua semplicità. Il suo moccioso stava male e lo si notava dalla fronte aggrottata in un piccolo broncio appena pronunciato, ma questo servì solo per far intenerire maggiormente l'azzurro che gli carezzò lo zigomo in un gesto delicato, tanto da fargli tremare le gambe. Jimin alzò lentamente gli occhi, incastrandoli nei suoi. "Che succede, marmocchio?" domandò preoccupato, strofinando la falange sulla gote morbida, ma questo si scostò arretrando di un passo.

Stava sbagliando tutto quanto, dai gesti ai sentimenti, eppure si sentiva così minacciato dalla presenza di quel ragazzo dai lunghi capelli castani. Non riusciva a togliersi di dosso quel macigno improvviso che percepiva dentro sé, seppur provandoci; scacciarlo risultava terribilmente difficile. Kyung Soo era ormai andata al piano di sopra sotto consiglio di Jimin, che le chiese con gentilezza di andare a giocare con Chimmy, e così fece. Ignorò di nuovo la smorfia confusa di Yoongi e camuffò la tristezza dietro un piccolo sorriso sbilenco. "Non ho niente, le solite giornate no." rispose con un filo di voce, inumidendosi le labbra secche. Il maggiore stette in silenzio, cercando di rilassare i suoi muscoli facciali, inutilmente. Quella situazione lo stava stressando, era da tutta la mattina che l'arancio si ritrovava perso nei suoi pensieri e non sapere cosa gli frullasse per quella testolina, gli provocava un'irrefrenabile ansia. "Io vado da Soo. A più tardi.." e con un ultimo sorriso, sparì dalla cucina, abbandonando Yoongi tra la moltitudine di pensieri contrastanti e inintelligibili.

Ma ciò che Jimin non si sarebbe mai aspettato di ritrovarsi innanzi una volta scostata la sottile tenda, era l'immagine di Yoongi e Taehyung assieme;

Avvinghiati in un bacio sereno, intriso di colpevolezze, dolore e repulsione.

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niente, devo assolutamente revisionare questo capitolo perché non ne sono per niente soddisfatta (mi fa abbastanza cagare dhsjaj). 🤡

❝ Cwtch ❞  ━ YOONMIN.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora