Era circondato da telecamere, flash, paparazzi e gente urlante che attendeva di poterlo vedere camminare verso l'ingresso del matchroom.
Non ci fece caso, non faceva mai molto caso ai paparazzi, ma quella sera si guardava attorno, come se sentisse la presenza di qualcun'altro.
E in effetti non sbagliava.
Qualche metro dietro un angolo, stava arrivando una ragazza a passo lento e deciso, tutta vestita di nero con un jeans a vita alta stretto e una maglia corta smanicata, sempre nera.
Tra le labbra aveva una sigaretta.
Aveva dei lunghi capelli castano scuro, con un po' di ricrescita bionda.
Appena svoltò l'angolo venne investita da luci bianche e le ci volle un po per riprendersi.
Immediatamente pensò che fossero per qualche pugile che stava per entrare per prepararsi ai match, ma non vide nessuno, se non due ragazzi, con due sigaretta in bocca.
Uno aveva un cappellino nero, l'altro aveva un paio d'occhiali fini, molto grandi color oro.
Se avesse rivisto la scena da fuori l'avrebbe immaginata a rallentatore, come quando fanno il replay di qualche gancio o montante di un pugile che ha appena vinto.
E l'avrebbe vista così, perchè lei stessa ebbe l'impressione che il tempo si fosse fermato.
I suoni erano ovattati e sentiva il suo respiro, sentiva il rumore dei suoi anfibi che battevano sull'asfalto e nient'altro.
Lui girò lentamente lo sguardo insieme al suo amico dagli occhi blu e la guardò senza battere ciglio.
Lei invece battè ripetutamente le palpebre e incrociò lo sguardo con quello del moro.
Si sentì stretta lungo i polsi e sentì un paio di pacche sulla spalla, che la fecero risvegliare da quello stato.
Erano proprio davanti alla grande entrata e Candice la stava scuotendo, trattenendo i brividi per la gioia.
La sua amica non stava nella palle di entrare e vedere proprio pugile preferito, Jessie Vargas, dare qualche scazzottata qua e la a Thomas Dulorme.
Per quanto riguardava lei invece, era emozionata di vedere un bel po di pugili entrare nel ring, non solo uno in particolare, come invece aspettava la sua amica.
Buttò a terra la fine della sua sigaretta e la pestò con lo stivale.
Erano in mezzo alla folla di urla, flash e paparazzi quando si girò per riguardare il ragazzo, che era ancora li, fisso su di lei.-Nora, entriamo, hanno aperto le porte.-
Venne trascinata verso l'entrata e subito presero i posti migliori.
Circa mezz'ora dopo i presentatori, gli allenatori e i combattenti erano pronti ad entrare.
Da una parte quando Dulorme fece la sua entrata per primo gli spettatori iniziarono a fare un coro e mentre il pugile passava, batteva i pugni a tutti i fan.
Lei lo fece, si sporse in avanti e battè il suo pugno sul guantone bianco di Thomas, poi sorridendo si rimise seduta.
Quando invece entrò Vargas, la sua amica balzò in piedi.
La scena fu più o meno la stessa, apparte per il fatto che Vargas se la tirava un po di più, cosa che a Nora diede un fastidio assurdo.
Infatti lei e Candice tifavano due pugili diversi quella volta, e quando vinse Dulorme, Candi fece la linguaccia a Nora, che rideva a crepapelle.
Dopo un bel po di tempo i pesi medi erano passati quasi tutti e finalmente, con leggero ritardo, poterono assistere al duello tra Erica Farias e Jessica Mccaskill.
Già dalla prima ripresa la Mccaskill sembrava avere il controllo della situazione e alla fine, riuscì a guadagnarsi la cintura che priman era della Farias.
Quattro ore dopo erano passati anche i pesi massimi e poterono uscire.
Una volta fuori buttarono tutti i cartoni del popcorn e le bottiglie vuote, poi si fermarono davanti alla porta, nello stesso punto in cui erano prima di entrare.
Questa volta non c'erano flash abbaglianti o ragazze che urlavano, la strada era tranquilla e deserta, se non fosse per quella gente appena uscita dal matchroom.-Allora, per sta notte ho organizzato tutto, dormiremo in un hotel qua vicino, poi domani pomeriggio abbiamo l'aereo per tornare a casa.-
-Bene.-
-Tutto okay? Ti sei zittita di colpo.-
-Tutto bene Candy, ora ti prego, ho bisogno di un panino. Troviamo un dannato Fast food o mi mangerò un braccio, poi possiamo tornare in Hotel.-Candice rise e Nora le diede un pugnetto sul braccio, trascinandola lungo il marciapiede.
Dopo aver mangiato i piani cambiarono.
Candice decise di andare a bere in qualche locale californiano, ma la serata non prese una bella piega.Nora era avvolta dalle luci del locale e le sue povere orecchie chiedevano pietà.
Le casse pompavano a tutto volume la musica che il Dj sceglieva e lei era seduta da più o meno un quarto d'ora su uno sgabello e continuava a mandare giù piccoli sorsi del suo drink.
Candice era sparita da qualche parte ma lei era convinta che se si fosse alzata, si sarebbe cappottata.
Dopo aver contemplato il bocchiere per un po, si alzò e andò verso il bagno.
La scena la fece ridere, ma a causa dell'alcol dalle sue labbra più che una risata uscì un lameno.
Candise era seduta a terra mezza addormentata, come vide Nora si alzò ed uscirono dal bagno.-Andiamo a casa, chiamo un taxi.-
Candice annuì e tenendosi a Nora, -che non era messa meglio di lei- salirono sul primo taxi che passava di li.
Dall'altra parte c'erano i due ragazzi che parlavano nell'atrio dell'hotel, già ormai tutto buio.
Effettivamente era tardi, ma per loro era normale fare le ore piccole.
Erano usciti dal matchroom e poi erano andati a mangiare qualcosa al ristorante vicino all'hotel.
Erano rimasti poi un po fuori ed ora erano tornati dentro.
Con loro c'era solo Fred, una guardia del corpo e il ragazzo che consegnava le chiavi delle camere.
Stavano chiudendo tutto, il giovane era già ormai andato via, quando l'amico del moro, si girò verso il vetro.
Fuori dalla porta c'erano Candice e Nora che ridevano a crepapelle.
Quest'ultima assunse un'espressione seria quando vide tutto chiuso.
Il biondo guardò il suo amico con gli occhiali e sorrise.-Gli apriamo?-
-Vai tu a svegliare quel tipo?-
-Scherzi? Apriamo e basta, poi richiudiamo.-
-D'accordo allora, apri.-Il moro avanzò verso la porta e la aprì lentamente, cercando di non far rumore.
Le due ragazze si zittirono subito ma poi, una volta dentro, scoppiarono di nuovo a ridere tappandosi la bocca con le mani.
Il ragazzo si girò e di rimando il suo accompagnatore alzò le spalle.-Sapete qual'è la vostra camera?-
Candice sembrò pensarci più del dovuto e alla fine sussurrando gli rispose.
-È la 312, ma tu non dirlo a nessuno.-
Afferrò la chiave e la porse alla ragazza bionda.
-Beh è stato un piacere signor proprietario, ora dovrei cercare di salire le scal...-
-Candy c'è l'ascensore.-
-Oh giusto giusto.-Si avviarono verso l'ascensore ridacchiando, mentre Nora iniziava a faticare, Candice era appoggiata a peso morto su di lei e se non l'avesse tenuta, sarebbe caduta a terra.
-Io non sono il proprie...-
Prima che potesse finire la frase le porte dell'ascensore si chiusero.
-Tario...erano ubriace o sbaglio?-
-Non sbagli amico, non sbagli. Se siamo fortunati si addormentano subito, altrimenti sentiremo casimo questa notte.-
-La chiave ce l'hai?-
-Certo, camera 311. Andiamo dai.-Aspettarono che l'ascensore si liberasse e poi salirono anche loro, arrivando davanti alla porta della loro camera.
-Oh andiamo Candice apri questa porta!-
-Nora, tesono, vedo quattro serrature, dammi un po di tempo.-
-Fa provare me.-Nora afferrò la chiave e si concentrò sulla serratura.
-Mi sembra di capire che siete in difficoltà.-
-Capisci bene signor proprietario.-Candice ridacchiò marchiando le ultime due parole.
-Non sono il proprietario. Lou fammi luce.-
Louis accese la torcia del telefono e la puntò sulla serratura, che grazie al moro, poco dopo si aprì.
-Fatto.-
-Graazie sconosciuto dai capelli mori.
E grazie anche a te "Lou".-Ripresero la loro chiave e si diressero dentro alla stanza.
Nora non prestò molta attenzione alle decorazioni o al colore della pareti.
Andò il bagno a rigettare e poi si lavò i denti, si lanciò nel letto, facendo volare i vestiti e le scarpe da qualche parte nella camera e si infilò sotto le coperte.
Dopo dieci minuti stava già dormendo, ed era già entrata in uno dei suoi soliti sogni.
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Guardian •Zayn Malik•
FanfictionNora ha un passato grigio. La sua famiglia l'aveva sempre messa al secondo posto, dando la coppa d'oro ad un' altra persona. Ormai era da più di tre anni che la persona a cui era più legata dopo Candice, era morta, lasciando in lei un enorme vuoto. ...