Capitolo tre

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-Nora, ti ho preso una bottiglia d'acqua.-
-Uhm, che?-

Candice gli porse la bottiglia e lei sospirò.
La bionda approfittò del fatto che i due ragazzi stessero apparentemente riposando, uno con le cuffie e l'altro con il cappuccione della felpa sul viso.

-Senti Nora...mi dispiace per prima, non so come ho fatto a dimerticame..-
-Non importa Candice, immagino che avremo del tempo prima di vederli arrivare per cena.
Ci andrò dopo aver messo le valige a posto.-
-D'accordo.-

Candice si toccò la fronte con una mano e con l'altra tirò fuori da una tasca una catenina argentata.

-L'ho ritrovata della taschina della valigia oggi, credo che tu l'abbia persa il mese scorso quando siamo andate in Colorado.-
-Oh mio dio Candice. I..io...-
-So che è importante per te.-

Afferrò la collana e la aprì, subito i suoi occhi si inumidirono.

-Grazie Candy.-

La bionda le sorrise e si rimise al suo posto.
Accanto a Nora, Zayn aveva ancora il cappuccio sulla testa, ma era ormai sveglio da cinque minuti e le uniche cose che aveva capito di quello che Mickey e Candy si erano dette, erano relative ad una collana, tutto li.
Sentì la voce che annunciava l'arrivo a New York e si avvolse di più nella felpa.
Non aveva nessuna intenzione di alzarsi da li, lui no, ma Nora si, ed aveva anche una certa fretta.
Infatti iniziò a scuotere delicatamente il moro e a chiamarlo sotto voce.
Zayn fu costretto a togliersi il cappuccio e ad alzarsi, senza nemmeno guardare Nora.
Avrebbe voluto rimanere un altro po a Chicago, almeno non avrebbe dovuto affrontare tutti i litigi che aveva con Gigi, che in quel periodo, sembrava più isterica di quanto non lo fosse mai stata.
Raccattò la sua roba e si spostò, permettendo di fare la stessa cosa a Nora, che aveva le cuffiette attorno al collo, così come quella catenica argentata.
Tra le varie cose Zayn, notò sul suo sedile una piccola busta, con dentro dei petali di rose blu.
La ragazza castana prese quel sacchettino e lo buttò, un po forzata.
Sorpassò Zayn e scese velocemente dall'aereo, seguita da Louis e Candice.
Nemmeno un minuto dopo essere scesi, si erano ritrovati soffocati da flash, per la seconda volta.
Nora, confusa, si girò verso Zayn e Lou, che di rimando la guardarono impassibili abbassando un po' la testa, poi come uno scatto, si avvicinarono anche a Candy e le trascinarono fuori da li.

-È la seconda volta che dove ci siete voi, spuntano giornalisti e ragazze ovunque, volete dirci chi siete o faremo finta di niente?-

Tutti e due rimasero in silenzio, non sapendo bene da dove iniziare.

-Oh accidenti, se fate i porno attori potete dirlo eh!-
-Nora!-
-Candice, guarda le loro faccie, a meno che non siano tipo degli attori, o dei cantanti o qualcun'altro di famoso, spiegami il perchè di tutto quel casino.-

Candice si trattenè dal didere, vedendo i ragazzi sbiancare.
Nora aveva fatto centro.

-Oh mio dio. Siete dei cantanti, non è vero? Oh cristo!-
-Cos'è sei percaso allergica ai segreti?-
-Scusa cosa?-

Zayn si rese conto della frase appena detta e riformulò.

-Volevo dire, si siamo dei cantanti, e sai, di solito non andiamo in giro a dire a persone che conosciamo che lo siamo, così ai quattro venti.-
-Zayn, ti senti bene?-
-Si Louis, sto bene.-
-Zay..-

Lou appoggiò una mano sulla spalla di Zayn, che all'improvvisò si riprese, scuotendo la testa.

-In ogni caso, ora ho da fare, ci vediamo più tardi.-

Nora si girò e cominciò a camminare.

-A che ora...-
-Alle 7.30.-

Una volta arrivata dall'altro lato della strada, mise le cuffie e raggiunse in taxi casa sua.
Controllò che fosse tutto apposto a poi mise le valige in camera sua, poi diede una sistemata alla casa, si fece una doccia e con calma uscì di casa.
Passò da un fioraio e comprò due rose rosa.
Camminò per più di cinque kilometri e poi, aprì il piccolo cancello che separava lei, da quel suo piccolo sogno/incubo.
Si mise in ginocchio sulla terra umida e con le dità sfiorò quel blocco di marmo.
Staccò tutti i petali del fiore e li sparse sulla terra, appoggiando i due steli accanto alla foto.
Rimase li ferma a guardarla, facendo uscire dalla sua bocca dei piccoli sbuffi.
Passò più di un'ora seduta li, accanto a lei quando si alzò.
Guardò un'ultima volta la lapide e poi si girò, uscendo dal cimitero.
Prese un pullman per tornare a casa e poi si cambiò.
Mise un jeans nero con una felpa verde e poi scese di sotto.
Non aveva idea di cosa cucinare.
Quel giorno lei era sempre un po' assente, persa nel suo mondo, tra le nuvole.
Chiamò Candice che in pochi minuti fu da lei per aiutarla.
Odiava stare così.
Era come se tutti i suoi sentimenti sparivano, lasciando un vuoto in mezzo al petto che la schiacciava, che le faceva venire l'ansia, che la faceva arrabbiare e che la faceva scoppiare a piangere, fino ad addormentarsi.
E Candice, anche lei odiava vederla così.
Cercava sempre in tutti i modi di farla distrare e ci riusciva quasi sempre con successo.

-Allora, cosa vuoi preparare?-
-Uhm, beh...non ne ho idea.-
-Oh fantastico. E se ordinassimo delle pizze?-
-Beh, si potrebbe andare.-
-Chiamo Lou.-
-Chiami Chii?-
-Louis..-
-Cos. Come fai a...-
-Mi ha dato il suo numero in aereo, a dire il vero ha anche il tuo.-

Candice mandò un messaggio al ragazzo che rispose quasi subito.

Tommo:
La pizza va benissimo ragazze! Io e Zayn siamo quasi arrivati.

Candy posò il telefono e si concentrò sulla sua amica.

-Stai bene?-
-Sì.-

Nora non esitò a rispondere, ma poi dopo averlo fatto, il suo voltò si trasformò in una piccola smorfia.
La sua fronte si corrugò un po' e il suo labbro inferiore sporse un po' in fuori, cominciando a tremare.
Scosse la testa e si sedette sulla sedia accando a Candice.

-Io la vedo tutti i giorni, che cammina per la casa e mi guarda triste.
Non c'è una volta in cui l'abbia vista con il sorriso.
Io immagino ancora di poterla svegliare per farle un giro, o di poterla sentire in cucina che prepara i pancake.
Candice è così brutto sapere che lei non c'è più, mi manca tutti i giorni.-

Il viso di Nora era arrossato, così come gli occhi, che erano anche stracolmi di lacrime, come le sue guance.

-Lo so Nora, lo so..-

Si abbracciarono ma la castana scattò sull'attenti quando sentì il campanello.

-Vado io, tu sistemati.-

Candicè aprì la porta e Nora si girò di spalle, facendo finta di stare al telefono, si asciugò le lacrime facendo attenzione a non sbavare quel poco di mascara che metteva e fece un bel respiro.
Si girò e camminò verso il salone.

-Eeii Mickeey!-

Louis la abbracciò teneramente, mentre Zayn la salutò con la mano.

-Ciao ragazzi, ordiniamo le pizze?-
-Certoo! Sto morendo di fame. Per me una margerita.-
-Io con la salsiccia.-

Candice prese il telefono, nemmeno chiedendo a Nora la sua, sapendo già la risposta.

-Buona sera, volevo ordinare quattro pizze per le 8.00 p.m.
Si allora, una margherita, una salsiccia, una funghi e una patatine.
Via ****** ***. Grazie a lei.-

Nora nel frattempo si era preoccupata di far fare il giro della casa ai ragazzi,che l'avevano seguita senza fiatare.

-...Questo è il bagno e qua c'è la mia camera.-
-Wow, gran bella casa.-
-Grazie Lou.-

Ciao aliens💗, che ne pensate fino a qua?
Come vi immaginate Nora?

Guardian •Zayn Malik•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora