Capitolo trentadue

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Settimo mese.
Dopo la vacanza, era subito andata a fare le solite visite.
Tornate a casa dalla lunga vacanza, nella cassetta della posta c'erano due lettere.

"Buongiorno, o...buonasera. Ho perso la cognizione del tempo, sono molto stanco. Ho parlato con mia mamma, si è emozionata e si è sentita in colpa. Con mio padre non ho ancora parlato. Sarà difficile.
Sai...la tradizione della mia famiglia è complicata e i miei, senza dirmi niente mi avevano programmato la vita, ma non ho intenzione di fare quello che dicono loro. Non voglio vivere qui. Io voglio vivere li, a New York, con Lou, Lee, Nello ed Harold, con Candy e con te.
E basta.
Non voglio condividere la mia vita con una donna che non conosco, che non amo.
Non voglio condividere la mia vita con essa e non ho nessuna intenzione di unirmi a lei ogni tre notti. Lei non è te.
Mi sono rifiutato categoricamente di farlo.
Mia mamma non sapeva di te.
Abbiamo parlato tanto, davvero tanto e le ho spiegato tutto.
Nora io voglio tornare da te, da voi. Voglio tormare a New York, voglio tornare a comporre canzoni, voglio tornare a vedere Harry e Niall abbracciati sul divano, e voglio partecipare al matrimonio tra Lou e Candy.
Ho paura Mickey, tanta paura.
Mio padre non è come la mamma.
Si arrabbierà.
Ma non mi importa. Non farò quello che mi dirà.
Sistemerò tutto e tornerò a casa da te amore mio.
Spero tanto tu stia bene...
Tuo, Zayn."

Gli avevano organizzato un matrimonio?
Nora rimase a dir poco shoccata, ma poi, sistemandosi meglio sul divano, lesse anche l'ultima lettera.

"Ciao piccola, spero tu ti stia divertendo con Candy.
Sai oggi sono uscito da questo paesino e sono andato per un momento fuori dal confine.
Ho visto una tua foto su internet.
Avevi un leggins e una felpa davvero troppo grande.
Avevi le guance rosse e cercavi di salire in macchina con Candice.
Stai bene? Sembravi diversa in quella foto, non in male.
Cioè il tuo fisico.
Quando hai preso quella felpa così grossa?
Comunque, la mia libertà è durata pochissimi secondi.
Probabilmente mentre leggerai la lettera starò parlando con mio padre di te, in questo momento. Tu non aver paura. Qualunque dovesse essere la sua reazione, non mi fermerà.
Mio padre ha avuto la fortuna di doversi sposare con una donna che amava e viceversa. Deve capirmi.
Non può fare questo a me.
Non può.
Ti amo Nora."

Davvero Zayn avrebbe dovuto sposare un'altra donna?
Nora sperava con tutta se stessa che la madre di Zayn lo aiutasse.
La sua ansia salì, per l'ennesima volta quando pensò a sua figlia.
Sperava con tutta se stessa nel ritorno di Zayn prima del parto.
Forse sarebbe stato più semplice spiegargli la situazione.
Doveva solo resistere e non perdere la speranza.
Continuare ad amarlo, fino allo sfinimento.
Continuare a pensarlo, per poterlo sentire vicino a se.
Continuare a sognarlo, per poterlo immaginare accanto a lei, mentre gli accarezzava una guancia, o il piancione.
Non perdere la speranza.
Sapeva che sarebbe tornato.
E non voleva smettere di ripetersi quella frase.




Buonday. I capitolo da adesso saranno un po' corti.
Ma tranquilli sono pochi.
Allora, più o meno Zayn sta iniziando a spiegare la situazione a tutte noi😂.
Ci saranno delle svolte colossali e spero di non farvi morire d'infarti/scleri nei prossimi capitoli.
Un baciones a tutte.💜

Guardian •Zayn Malik•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora