Capitolo trentasei

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Il nono mese di gravidanza era iniziato da una settimana.
Candice tremava per l'ansia.
Louis tentava di rassicurarla.
Dopo il matrimonio, avevano deciso di partire in luna di miele.
La destinazione, Candice non la sapeva.

-Hai preso tutto?-
-Si, credo di si. Tu se stai male, se..succede qualcosa chiama i ragazzi!!-
-Candice, non ti perderai la nascita di Beverly, il parto è previsto fra due settimane.-
-Potrebbe..-
-No Candy, ora va o perderete il volo.-

Candice annuì e la abbracciò forte, poi lei e Louis uscirono di casa.

-Mickey, hai fame?-
-Uhm, no Lee, se vuoi andare a casa vai pure, non puoi sempre starmi dietro.-
-Però se hai bisogno chiamami, perfavore.-
-Puoi contarci Lee.-

Lo abbracciò e poi lo accampagnò alla porta.
Liam era sempre con lei, la aiutava spesso con la gravidanza.
Anche gli altri, ma il lavoro in quel periodo li impegnava molto e Liam, era quello più libero, dopo Louis, che però, era partito.
Dopo che Liam uscì, Nora si avviò verso la sua camera, si sedette sul letto e aprì il cassetto del comodino accanto ad esso, prendendo tutte le lettere che Zayn aveva scritto per lei.
Le rilesse una ad una e più i suoi occhi scorrevano su quella carta, più la sua ansia e la sua paura crescevano,  ma cresceva anche il suo amore.
Durante l'assenza di Zayn, credeva di esser riuscita a controllare un po' di più la sua pazienza.
Con un sospiro, quando gli ochi iniziavano ad inumidirsi e a far male la gola per il groppo, mandava via tutto.
O meglio, il più delle volte era così, ma capitava che si concedesse un attimo di liberazione, quando era sola.
Mise via le lettere e si stese sul letto.

Zayn, si era invece appena alzato dal suo.
L'ansia lo stava divorando vivo.
Avrebbe tanto voluto scrivere ancora a Nora, ma non ne aveva il coraggio.
Avrebbe voluto dirgli del suo ritorno, ma se lei avesse reagito negativamente?
Meglio forse aspettare e arrivare li d'un tratto? Beh magari no.

-Zayn, come sto?-

Quando si girò, trovò sua madre in uno stupendo vestito rosso.
La guardò per qualche secondo e poi sorrise.

-Ti calza a pennello mamma, sei bellissima.-

Trisha gli diede un bacio sulla fronte e passando davantiad uno specchio si sistemò i capelli.

-Io e tuo papà usciamo, pranziamo fuori.-
-Va bene, divertitevi.-

Trisha annuì e salutandolo uscì di casa.

Nora si risvegliò nel cuore della notte, per un brutto sogno.
Quando realizzò l'accaduto la sua espressione assunse un'aria a dir poco confusa.
Era molto tempo che non faceva brutti sogni, e per di più, era molto tempo che non sognava lui.
Guardò l'orario del telefono e sospirando si alzò, aprendo la porta della sua stanza e affaccandosi al corridoio buio.
Girò la testa prima a destra, per vedere se ci fossero luci accese, poi a sinistra, per vedere se la porta accanto alla sua era aperte, ed effettivamente, lo era.
Fece mezzo passo in avanti, quando da fuori sentì il rumore familiare di una portiera chiudersi.
Con una mano sul pancione, girò il busto verso destra e iniziò  a  amminare verso il soggiorno, finchè non vide la piccola luce della cucina accendersi.
Sorrise e si appoggiò allo stipite della porta, guardando Liam, che era appena entrato ed era intento a sfilarsi il giacchetto nero.

-Non volevo svegliarti.-
-Non l'hai fatto tu in realtà.-

Lui annuì e sbadigliò.

-Scusa se sono arrivato solo adesso, ma sono uscito poco fa dallo studio.-
-Liam, non sri obbligato a venire qui ogni sera.-
-Lo so e che, hai bisogno di compagnia. E di essere controllata.-
-Lo sai, te l'ho detto mille volte, se dovessi sentirmi male ti chiamerei subito.-

Annuì e le baciò la fronte.

-Non hai sonno?-
-Un po, ma non importa.-
-Dai va a riposare.-

Spense la luce della cucina e accese quella del telefono per illuminare il corridoio scuro e accompagnarla in camera.

-Candy e Lous saranno di ritorno domattina.-
-Oh wow...è già finita la settimana?-
-Si Mickey, perchè?-
-Beh ho un po di ansia sai..tra meno di una settimana nascerà Beverly e...-

Girò la testa di lato, verso il muro e poi prese a giocare nervosamente con le dita.

-Lui non..non è qui.-
-Ci saremo noi, Mickey. E Candy sarà con te in sala.-

Annuì un ennesima volta e sorrise, abbracciandolo.

-Buona notte Lee.-
-Notte Mickey.-

Nora tornò nella sua camera e si rimise stesa nel letto.
Meno di quattro ore e sarebbero state le 8.00 del mattino e prima dell'arrivo dei novelli sposi, aveva bisogno di riposare un altro po'.
Sistemò la coperta in modo da esserne completamente avvolta, fino al naso e tentò di prendere sonno, così dopo alcuni minuti si addormentò.

Si dice che le cose belle arrivino quando meno ce lo aspettiamo, e forse è vero.
Lei non sapeva, non aveva idea, di cosa avrebbe visto l'indomani mattina.
E forse era meglio non vedere niente.

Guardian •Zayn Malik•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora