Si girò dall'altra parte, mentre la sua porta veniva aperta lentamente.
-Non hai proprio fame?-
-No, mi si è chiuso lo stomaco, papà.-Era strano, pensare di aver sempre avuto un buon rapporto con i propri genitori e poi di punto in bianco, questi ti organizzano la vita, stravolgento completamente tutti i tuoi piani e previsioni più prossime.
E Zayn si era proprio ritrovato i piani sotto sopra.
Vedere i suoi genitori cambiare di punto in bianco e decidere la sua vita, lo aveva destabilizzato.
Sua madre, con l'idea dell'uguaglianza e della liberta di parola, suo padre, con l'idea di forza e lotta per ciò che si vuole ottenere.
E allora, perchè condannare due persone a fare ciò che non vogliono?-Stai bene?-
Osò suo padre.
Osò per davvero. Se Zayn non avesse avuto un minimo di autocontrollo in quel momento, e se invece di inspirare avesse espirato, avrebbe sicuramente spaccato qualcosa.-Si, sono solo stanco.-
Si tirò su, mettendosi a sedere sul letto, mentre suo padre, si accovacciava davanti a lui.
-Sai come ho conosciuto tua madre?-
-Papà, voglio dormire.-
-Avevamo entrambi vent'anni. Ero su un pullman, lei stava per perderlo, così ho fermato l'autista, prima che ripartisse. Quando è riuscita a salire mi ha ringraziato e abbiamo iniziato a parlare.-
-Perchè adesso dici questo? La mamma me lo ha raccontato tante volte.-
-Perchè tua madre è furba, ed io ti ho sentito parlare di..Nora.-
-Cos'hai...-
-Tutto.-Zayn abbassò la testa e Yaser, poggiò la mani destra sulla sua spalla, sedendosi accando a lui.
-Non so perchè ho organizzato tutto questo, ma ho capito che non è giusto per te. Ho avuto la fortuna di sposare la donna che amo e di passare la mia vita con lei, tu devi fare lo stesso. Non voglio toglierti la tua felicità. Non voglio impedirti di vivere. Me ne sono accorto tardi e ti chiedo di perdonarmi...-
Trisha interruppe i due, facendo capolino nella stanza.
-E di quello stupido matrimonio me ne occupo io.-
Yaser sorrise e Trisha lo assecondò, mentre Zayn sfregava i palmi delle mani sugli occhi.
-Partirai presto, non è vero?-
Gli occhi di Zayn su illuminarono a sentire quelle parola.
Sarebbe potuto tornare da Nora, avrebbe potuto spiegarle tutto.-Però, vogliamo conoscerla, quindi prima o poi dovrai trascinarla qui.-
Lui annuì e abbracciò forte sua madre, che gli sorrise comprensiva.
Poi guardò suo padre, che era rimasto seduto.
Si alzò, e Zayn lo strinse dandogli una pacca sulla spalla, ricevendo un bacio sulla fronte.-Sarà meglio che tu faccia le valige, Zayn.-
Lui annuì e sospirò.
I suoi genitori rimasero nella sua camera per qualche secondo ancora, poi uscirono, chiudendosi la porta alle spalle.
Zayn iniziò a tirare fuori tutte le sue cose e a metterle nelle valige.
La mattina presto, sarebbe andato a prendere i biglietti.
Gli rimaneva da aspettare.
Andò a dormire, o meglio, ci riuscì dopo qualche ora.
Era rimasto nel letto a sudare freddo.
L'idea di rivedere Nora, dopo quasi un anno gli faceva venire mille pensieri diversi.E se avesse trovato un altro?
La sua maggior preoccupazione era quella.
Non riusciva a immaginarla accanto ad un altro che non fosse lui.
Non avrebbe sopportato tanta sofferenza.E se tutti i miei sforzi fossero stati inutili?
Tornare li, e vederla con un altro?
No grazie.E se fosse arrabbiata?
Tornare li, e temere di non essere capito?
Preferiva rimanere con i suoi.
Quasi...E se..fosse cambiata?
Gli si accaponò la pelle. La sola idea che Nora potesse esser tornata a soffrire lo mandava su tutte le furie.
Gli aveva promesso che ci sarebbe stato sempre quando aveva bisogno, e invece, lui era distante. Non era con lei.
Ma presto sarebbe tornato.
Si addormentò, nonostante tutte le preoccupazioni, poi nel bel mezzo della notte, si svegliò, e non riuscì più a chiudere occhio.
Aspettò le 6.30 del mattino, e si precipitò a prendere il biglietto per New York.-Un biglietto per New York.-
-Vuole un posto dalla parte del corridoio o..-
-È uguale! Per quand'è il volo?-
-Il più vicino è previsto tra tre settimane.-
-COSA?-Spalancò gli occhi.
L'unica cosa che non sopportava del suo paese, erano i viaggi, sempre lenti.-Bene lo prendo lo stesso.-
Annuì e pagò il biglietto, tornando a casa.
Alle 7.00 del mattino, Trisha era già in piedi che preparava la colazione.-Buongiorno, hai preso tutto?-
-Si mamma...-
-Che succede?-Sospirò, sedendosi su una sedia.
-Il volo, è fra tre settimane.-
-Oh...-Senza dire niente, iniziò a fare colazione.
-Buongiorno.-
Salutò suo padre e poco dopo anche le sue sorelle.
-Così torni a New York.-
-Sì.-
-Tra quanto?-
-Troppo tempo.-Affermò, guardando Doniya.
-Devo aspettare tre settimane...-
Sospirò per l'ennesima volta, e si ritirò in camera sua.
Voleva scrivere a Nora, ma aveva paura di dirgli che sarebbe tornato.
Si limitò a sedersi sulla sedia girevole della scrivania e a guardare fuori dalla finestra.Se riesco più tardi pubblico di nuovo💗
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Guardian •Zayn Malik•
FanfictionNora ha un passato grigio. La sua famiglia l'aveva sempre messa al secondo posto, dando la coppa d'oro ad un' altra persona. Ormai era da più di tre anni che la persona a cui era più legata dopo Candice, era morta, lasciando in lei un enorme vuoto. ...