Capitolo ventisette

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Si era appena svegliata e già sentiva di non stare bene, sia a livello fisico, che a livello emotivo.
Era ancora sdraiata nel letto a pancia in su e stava fissando il soffitto, con una miriade di crampi che le attraversavano di continuo la pancia, da ormai più di tre settimane.
Strisciando, si alzò e andò di sotto per fare colazione e mentre stava per aprire il frigo bussarono alla porta.
Trascinò i piedi a terra fino ad arrivare alla porta, aprendola.

-Giorno Mickey.-
-Ciao Lou.-
-Come stai oggi?-
-Bene, solo un leggero mal di pancia.-
-Devi mangiare di più Mickey, lo sai.-
-Si Lou, Candy?-
-Dovrebbe arrivare tra mezz'oretta.-
-Scommeto che è ancora emozionata per ieri.-
-Eccome se lo è.-

Mise del latte dentro al bicchiere e ci bagnò dentro un biscotto, mangiandolo.

-È disgustoso.-
-Ma se sono i tuoi preferiti!-
-Lo so è che...forse sono scaduti.-
-Mickey li hai comprati ieri.-
-Oh, è vero.-

Gurdò il bicchiere e lo poggiò al tavolo.

-Vuoi mangiare qualcosa?-
-No grazie, ho fatto colazione poco fa.-
-D'accordo.-

Il telefono di Nora vibrò e lei guardò le notifiche.

Il tuo ciclo è in ritardo di una settimana.

-Che palle.-
-Tutto bene?-
-Si, tutto bene Lou.-

Stava per bere un altro sorso di latte, ma una fitta le mozzò il fiato.

-Mickey ti senti..-

Lei era già nel corridoio, diretta verso il bagno, per rigettare.
Louis entrò nel bagno con calma accovacciandosi accanto a lei, accarezzandogli la schiena.

-Mi sa che ti sei presa una brutta influenza.-

Lei fece un sorriso sofferente e poi si mise seduta davanti a lui.

-Louis non è che...mi accompagneresti in farmacia?-
-Certo, ma non dovresti andare prima da un dottore?-
-No, non ce ne bisogno. Credo di sapere cosa mi serve.-

Louis non potè fare a meno di vedere i suoi occhi abbassarsi e le sue mani stringersi.

-Mickey, c'è qualcosa che devi dirmi?-
-Appena torneremo a casa, lo scoprirai.-
-D'accordo, ti aspetto in cucina.-

Lei annuì e aspetto che Louis uscì per lavarsi.
Poi si vestì comoda. Indossò un jeans nero e un maglione grigio molto caldo.
Mise gli anfibi, la sciarpa e il cappotto e poi raggiunse Louis in cucina.

-Andiamo.-

Salirono in macchina e durante il tragitto, che durò cinque minuti, parlarono e scherzarono su argomenti vari.
Arrivati davanti alla farmacia Nora scese dal'auto.

-Aspetta qui.-

Louis annuì un po confuso.
Aveva notato il malessere fisico di Nora già da due settimane.
Alcuni cibi, anche se erano tra i suoi preferiti, non riusciva proprio più a mangiarli, infatti, mangiava per lo più, insalata, hamburger e riso in bianco o con il tonno.
E Nora prendeva la cosa in modo strano.
A volte era quasi sorpresa di stare male mentre a volte si comportava come se già sapesse il perchè del suo stato.
Il problema era che Nora, sospettava qualcosa, ma l'idea di poter avere ragione la spaventava a morte e da un lato, la rassicurava.
E mentre Louis stava per scendere dalla macchina, apparve Nora con una busta in mano.

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