26.Litigio

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<Che significa hai vinto la scommessa?> chiede ridendo
<Che ho vinto, Jackson. Ho vinto la scommessa> dico
<Stai scherzando vero? Hai fatto tutto questo per la scommessa? Sei mai stata sincera quando eri con me?> chiede arrabbiandosi
<Si, ma non avrai mica pensato che mi fossi innamorata di te vero?!> chiedo sapendo che in realtà è così.
<No, come avrei mai potuto innamorarmi di una come te. Fredda come un pezzo di ghiaccio, senza cuore e senza anima. Sei sola e lo rimarrai per sempre. Sei solo una stronza> dice
<Stronza: Detto di persona che ostenta una sfrontata noncuranza nei confronti del mondo, nella maggior parte dei casi, a causa di spiacevoli episodi. Se lo sono è per colpa tua> dico seria
<Non mi hai mai perdonato?> chiede amaramente
<No infatti. Come hai, solo un istante, potuto pensare che io potessi amarti? Dopo tutto quello che mi hai fatto, dopo le cicatrici che di continuo mi porto dietro, io non potrei mai amarti> dico e vedo i suoi occhi farsi cupi e il mio cuore svuotarsi lentamente, non so cosa mi sta succedendo, ma non sto affatto bene.
<Buona notte Jackson> dico finendomi di vestire e andando via ma lui urla e mi pietrifica <Buona notte un cazzo Lexa! Non posso credere che tu abbia fatto questo solo per una stupidissima scommessa, pensavo ti fossi innamorata di me> dice
<Ti brucia che non sia stato tu a vincere?> chiedo tristemente
<Non me ne frega un cazzo della scommessa!> urla <Quello di cui mi importava eri tu, ma evidentemente mi sbagliavo sul tuo conto> dice
<Forse> dico ed esco dalla stanza non potendo affrontare per davvero una discussione con lui.
Entro nella mia e mi chiudo a chiave.
Mi metto il pigiama e poi sotto le coperte. Inizio a guardare il soffitto. Sento delle cose rompersi e poi un tonfo. Credo che Jackson stia rompendo delle cose.
È così straziante!
Già. Mi sento...
Vuota.
Si mi sento vuota, e non so neanche io il perché.
Pensavo che lui stesse facendo tutto questo per scommessa, e di certo non volevo essere io quella mollata sul suo letto, non di nuovo.
Non sarebbe mai funzionata.
E con questi pensieri cerco di dormire, anche se mi sembra impossibile, ci provo comunque e alla fine ci riesco.
***
Ad un certo punto sento bussare fortissimo alla mia porta, apro e vedo le mie due migliori amiche nere dalla rabbia.
Inizio ad indietreggiare e vedo che entrano chiudendosi la porta alle spalle.
<Ciao ragazze come vi è andata?> chiedo
<Questa è l'unica cosa che sai dire Lexa?> chiede Charlotte
<Perché cosa dovrei dirvi?> chiedo e inizio a fare i bagagli, domani pomeriggio abbiamo l'aereo.
<Giù stanno facendo un casino, Jason ed Alex sono dalla tua parte mentre Eddy è dalla parte di Jackson. Tutto questo perché tu hai preso in giro Jackson> dice Kate rossa dalla rabbia
In quel momento mi sento ribollire il sangue nelle vene, scanso le mie due migliori amiche e mi precipito giù per le scale e nell'intento sento le voci dei ragazzi.
<Per me lei ha fatto bene. Mi dispiace Jake ma anche lei ha ragione> dice quella che dovrebbe essere la voce di Alex
<Per me no. Che razza di amico sei Alex? È solo una stronza senza cuore. Jackson stava iniziando ad amarla.> sbraita Eddy e Jackson lo corregge <Io la amo tutt'ora>
<Sei stato stupido Jake avresti dovuto pensarci. Sapevi a cosa andavo in contro e lei ti aveva anche avvertito. Ecco le sue testuali parole "attento che finisci per innamorarti"> dice Jason e io che pensavo sarebbe stato dalla parte di Jackson.
In quel momento sento la presenza delle mie due migliori amiche, scendo l'ultimo gradino e in un nano secondo gli occhi sono puntati su di me.
<No Jason, io non gli ho detto così. Io gli ho detto "L'unica cosa che so di certo è che tu ti innamorerai di me litigheremo e i nostri amici non staranno più insieme per colpa nostra" o sbaglio?> alzo la voce nell'ultima frase <Ti avevo avvisato. Io non sono una da relazione. Se non ho voglia di stare con te non puoi obbligarmi> dico
<Non avresti dovuto fare quello che hai fatto allora> dice Eddy arrabbiato
<Che c'è ora ti fai difendere da loro? Non sai difenderti da solo?> chiedo avvicinandomi a lui minacciosa. <Che differenza c'è tra quello che ha fatto lui e quello che ho fatto io Edward? Che differenza c'è? -riporto la mi attenzione su Jackson- Scommetto che appena sono entrati in casa, non hai saputo resistere al l'istinto di rovinare tutta la loro felicità e hai pensato bene di addossargli i tuoi problemi> dico tra i denti <Perché questo è quello che fai. Tu addossi i tuoi problemi agli altri e non te ne fai carico, se gli altri non provano quello che provi tu non sei contento> urlo
<Allontanati Alexa> dice e in quel momento sento il bisogno di essere chiamata 'Lexa' da lui. Mi balena un sentimento che non sapevo di provare, ma lo ricaccio giù e continuo. <Che c'è Jackson ti da fastidio essere usato? Ti da fastidio essere preso in giro? ORA SAI COME CI SI SENTE! Ora la prossima volta invece di prendere in giro la gente, invece di commettere errori di questo genere farai bene a pensarci due volte, perché se davanti a te hai persone deboli, come lo ero io stai pur certo che te le ritroverai un giorno sul tuo cammino ad aspettarti per fare i conti> urlo rossa in viso ed è in quel momento che Jackson, che prima mi aveva avvertita, mi spinge con tutta la forza che ha <BASTA> urla  e vado a terra slogandosi il polso.
Kate e Charlie che intanto stavano assistendo alla scena senza prenderne parte, non riuscendo a precedere la mossa si precipitano per vedere se sto bene. Ma no, ormai non sto più bene, non certo per il polso, ma perché so di aver combinato una cazzata.
<Lexa.. Lex> cerca di dire, ma mentre gli altri compreso Eddy mi si avvicinano, esco di casa sbattendo la porta.
<Lexa aspetta!> urla Jackson dietro di me
<Va a fare in culo Jackson> urlo
<Lexa aspetta! Ti devo portare all'ospedale> dice
<E cosa gli diremo? Che mi hai spinto? Tornatene a casa Jackson> dico e in quel momento escono le ragazze da casa.
<Ti accompagnano noi> dicono all'unisono
<No vado da sola> dico <Lasciatemi stare> vado verso un taxi che intanto sta passando <Dove la porto?> chiede l'autista
<All'ospedale> dico, annuisce e salgo.
So che è colpa mia, non avrei dovuto accettare quella cazzo di scommessa, avrei dovuto evitare Jackson come avevo pianificato. Ma non l'ho fatto e ora, ora non lo so continuo ad avere questo cazzo di vuoto nel mio cuore e non so nemmeno a cosa è dovuto.
La città mi passa velocissima attraverso il finestrino e io continuo a pensare a cosa farò adesso. Sono stata una stronza, lo so. So di avere torto come ragione, so però di avere più torto che ragione, ma sono stanca e l'unica cosa che voglio è tornare a casa. Possibilmente senza gesso, anche se so che è praticamente impossibile.

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