La stretta che Iside tenne intorno alle spalle di Abegail, scomparve improvvisamente lasciando un involucro vuoto e disarmante attorno a lei.
— Credo che voi due dobbiate parlare.
Si congedò, sorridendo subdola per poi allontanandosi nel labirinto che era quella biblioteca. La sala rettangolare cosparsa di tavoli, sedie e luci ad ogni postazione aveva un'atmosfera che richiamava chiaramente al periodo dell'estrema eleganza e alle sale immense che si potevano ammirare nei palazzi di quegli anni passati. Alcuni venivano usati per le riunioni e per le cerimonie.
Alexander sedeva al tavolo proprio davanti ad Abby e - al contrario di lei - scrutava combattivo la sua figura. La ragazza, ferma e con occhi spalancati, si chiese come tutto ciò fosse possibile. Anche Alex aveva dei poteri nascosti?
La risposta poteva essere banale data la natura del giovane, ma mai le era passata in mente come scontata.— Sapevo ti saresti rifugiata qua.
Esortò l'angelo, ruotando il busto e placando la confusione furente della sua interlocutrice. Abby però non gli prestò la dovuta attenzione; in quel momento desiderava poter rimanere sola per sbollire del tutto l'ira, riaffiorata tramite il semplice contatto visivo. Ignorò nuovamente la voglia di chiarimenti altrettanto presente.
Fu infatti dopo qualche minuto, quando si accorse che - in cuor suo - persisteva una minima speranza di riappacificazione, che piantò i piedi sulle piastrelle decorate da fiori variopinti e rimase immobile, a braccia incrociate. Stava aspettando che Alexander utilizzasse al meglio la sua seconda occasione. Non gli avrebbe donato uno scontro molto pacifico. Attese qualche spiegazione, ma null'altro riempì l'assenza di suoni nell'ambiente. Lui continuava a guardarla, si aspettava che parlasse e lei alla fine si spazientì.
— Come sei arrivato in così poco tempo?
Domandò prima di tutto, certa che dalla sua risposta avrebbe capito delle reali informazioni sul ragazzo.
Alexander fece per parlare con sincerità, ma un rumore diverso dalle parole prese vita dalla sua bocca. Era simile al suono di un oggetto pieno che sbatte contro il solaio e giungeva da uno dei corridoi poco illuminati alla destra di Abby.— Dannazione! — l'imprecazione ormai caratteristica del demone seguì il tonfo, catturando l'attenzione dei due nella sala. — Scusate.
Si affrettò dire Hereweald, rimasto da prima silenziosamente nella penombra. Dopodiché si chinò, recuperando un libro scivolatogli di mano e indubbiamente il responsabile del rumore.
Abegail aprì sorpresa sia occhi che bocca, indicando interdetta e stupita la figura per metà ancora immersa nei corridoi della sapienza.— Vi state coalizzando contro di me?
Non le ci volle tanto per intuire come i due fossero arrivati in biblioteca, lei stessa aveva conosciuto e provato il "mezzo di trasporto" del demone.
— Per niente!
Esclamò Alex sicuro e rapido mentre una roca risata si insinuava nel labirinto degli immensi scaffali.
— Non sai cosa ha dovuto fare perché io lo aiutassi con i miei trucchetti.
Hereweald mimò delle virgolette con le dita, ridendo dell'altro. La scena di quella creatura - costretta a sottomettersi per chiedere aiuto sua opposta - non se ne voleva andare da davanti ai suoi occhi. Era bloccata proprio per prendersi gioco dell'insensibile angelo, la cui missione sembrava essere compromessa per sempre.
— Non ho mai imparato a usare i miei poteri — spiegò questo, sentendosi umiliato e digrignando i denti. Stava tentando - come al suo solito - di giustificarsi. — Inoltre ero stato chiaro. — aggiunse lasciandosi alle spalle la sedia su cui sedeva. — Dobbiamo risolvere la questione Abby ed io, da soli.
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Cronache Dell'Anima | The Original Sin
Paranormal[CONCLUSA - da revisionare] Volume Primo. Nell'oscurità si celano molti segreti. Il passato è colmo delle peggiori delle dinamiche. Sangue, morte, fame, tradimenti... Non c'è fine a ciò che non ci hanno raccontato sui nostri avi. La falsità gov...