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Il cielo era quasi del tutto sgombro, quella mattina, ma il vento forte faceva oscillare le tende e trasportava le foglie cadute dagli alberi ad est del campo.

Amila camminava di fianco a lui, mentre i capelli lunghi le ricadevano continuamente davanti agli occhi, anche se raccolti in una coda di cavallo.

Ernik scoppiò a ridere per le imprecazioni della ragazza e, con una mossa veloce, le sfilò completamente il nastro con il quale la giovane era solita legarsi i capelli, cosicché per lei fosse ancora più difficile gestire la sua immensa chioma in balia del vento.

«Ridammelo subito!» lo ammonì la ragazza, ridacchiando di rimando.

Il ragazzo scosse la testa e sventolò il nastro proprio davanti a lei. Amila provò ad afferrarlo, ma Ernik lo spostò giusto un attimo prima che lei riuscisse a prenderlo.

In quel momento, un colpo di vento fece scivolare il nastro via dalle mani di Ernik e Amila si ritrovò ad inseguirlo lottando con la forza dell'aria.

Era davvero buffa, pensò Ernik, tanto che rimase a fissarla a metà tra l'incantato e il divertito.

Fu un uomo ad afferrare il nastro per primo. Un soldato giovane e alto, con i capelli ricci e le spalle larghe.

Il ragazzo raccolse il nastro da terra e lo porse ad Amila che, a quel punto, lo aveva quasi raggiunto. «È tuo, signorina?»

Amila annuì, sollevando lo sguardo verso quel giovane dai lineamenti marcati e avvenenti e gli sorrise, afferrando il nastro con un gesto di riconoscenza.

«Posso sapere come ti chiami, splendore?»

«Amila».

Ottimo. Ecco un altro cascamorto. «Amila, muoviti che non abbiamo tutta la giornata!» urlò Ernik a qualche decina di metri di distanza.

In risposta, la ragazza salutò il soldato e si avviò in direzione di Ernik che, forse con un'espressione un po' troppo infastidita, la stava osservando accigliato.

«Sei stato tu a sciogliermi i capelli... e ora ti lamenti se perdiamo tempo?» domandò Amila divertita una volta che lo ebbe raggiunto.

Ernik non rispose, scosse le spalle e accelerò il passo verso la tenda nella quale erano stati convocati per la nomina del nuovo comandante.

Quando entrarono, i cavalieri erano già tutti riuniti intorno ad un ragazzo alto, con i capelli biondo cenere ed un'espressione altezzosa a dir poco familiare.

Tordolk sorrise alla loro sorpresa e li invitò ad accomodarsi cordialmente. «Ragazzi, vi presento Rotoro, il nostro nuovo comandante!»

LA QUINTA LAMA (II) - La guerra del demoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora