Beatrice
'Ti avevo detto di muoverti!' mi rimproverò Veronica.
Stavamo camminando in tutta fretta lungo il viale illuminato, con i piedi già doloranti, a causa dei tacchi.
'Scusa!' ripetei per la milionesima volta.
Eravamo in ritardo per l'appuntamento e, come sempre, era colpa mia e del mio essere lenta a fare qualunque cosa.
'Penserà che non mi interessa' piagnucolò la mia amica, incitandomi a camminare più velocemente.
'Oh eccolo!' disse con voce eccitata, indicando il ragazzo dai capelli castani, con la giacca in pelle, che stava aspettando in mezzo al marciapiede.
Veronica gli corse incontro, ma si bloccò ad un metro da lui ed i due si salutarono imbarazzati.
Con più calma li raggiunsi anche io.
'Ma chi me l'ha fatto fare' pensai, avvicinandomi al ragazzo.
'Paulo' si presentò, porgendomi la mano.
'Beatrice' ricambiai, stringendola.
Mi guardai intorno alla ricerca di chi avrebbe dovuto salvarmi dall'essere la terza incomoda, ma non trovai nessuno.
'Dov'è il tuo amico?' chiese Veronica, accortasi della mia preoccupazione.
'È al telefono' mi tranquillizzò Paulo, dal quale distolsi lo sguardo, dopo aver sentito il beep del mio cellulare.
Ricevetti l'ennesimo sms di mia madre, desiderosa di sapere come avrei passato la serata.
'Finalmente!' esclamò l'argentino, facendomi ritornare alla realtà. Alzai gli occhi dallo schermo e sbalordita vidi F venire verso di me.
Era davvero lui?
'Ciao' disse, guardandomi.
'Ciao'.
'Voi due vi conoscete?' domandò Paulo, sorpreso.
'Ehm si...ma non ci siamo mai presentati propriamente' disse il biondo, per poi stringermi la mano.
'Federico' sorrise.
'Beatrice'.
'Io sono Veronica' intervenne la mia amica, separandoci.
'Andiamo?' suggerii al gruppo, che si mise subito in movimento verso la macchina.
Federico mi superò per aprirmi la portiera dell'auto e farmi salire.
Veronica e Paulo, sui sedili anteriori, si scambiarono solo qualche cenno. Vedere la mia coinquilina così timida, mi fece pensare che, forse, il ragazzo seduto accanto a lei, le piacesse davvero.
'Mi dispiace di essere scappato l'altra mattina, avevo gli allenamenti' mi sussurrò il biondo.
'Ma sarei rimasto con te tutto il giorno' aggiunse, avvicinandosi.
'Non ti preoccupare' dissi, sorridendo, probabilmente rossa come un peperone.
'Tutto bene là dietro?' chiese Veronica, fissandoci dallo specchietto.
'Tutto benissimo' rispose lui allegro.
Una volta scesi dal veicolo, Veronica mi prese da parte.
'Sono bloccata!Non so cosa dirgli!' mi confidò agitata.
'Rilassati, siete insieme da nemmeno dieci minuti'.
'Dieci minuti completamente vuoti. Aiutami!'
La abbracciai, dicendole che sarebbe andato tutto bene e la trascinai dentro al locale, dove i due ragazzi ci stavano aspettando, già seduti ad un tavolo. Veronica si posizionò vicino a Paulo ed io, di conseguenza, a Federico.
'Domenica era la prima volta allo stadio?' chiese quest'ultimo, per rompere il ghiaccio, più rivolto a me che a Veronica.
'No, però qui a Torino sono stata poche volte. Di solito andavo a Udine' spiegai, suscitando il suo interesse.
'Come mai Udine?'
'Vengo dal Friuli'.
'Io prima stavo a Firenze...non è da tanto che sono qui'.
'Ti manca?'.
'Sì certo, però qua mi trovo molto bene. Soprattutto con la squadra' disse, versandosi da bere.
'E cosa ti ha portato a Torino?' riprese.
'Più che altro l'università'.
'Cosa studi?'
'Storia dell'arte'.
'Ti piace l'arte?'
'Moltissimo'.
'La studi solo o sei anche un'artista?'
'Dipingo'.
'Cosa dipingi?'
'Qualunque cosa, soprattutto paesaggi'.
'Mi piacerebbe vedere un tuo quadro'.
'E nella tua vita che altro c'è, oltre al calcio?'
Ok...non volevo mi uscisse così.
'Mi piace la musica'.
'Io amo il rock' commentai e sul suo viso si formò un sorriso enorme.
'Non ci credo'.
'Giuro'.
'Sai...ho scritto un nuovo pezzo...' disse, ma lo interruppi a metà frase, impressionata.
'Scrivi canzoni?'
'Ci provo, ma gioco meglio a calcio' rise.
'Hai giocato bene sabato' mi complimentai con lui, che quasi arrossì.
'Io ho giocato meglio' scherzò Paulo.
'Tu cosa ne pensi?' mi chiese Federico.
'Io...' mi bloccai, dopo aver ricevuto un calcio sulla tibia da parte di Veronica.
Sobbalzai dal dolore, ma fortunatamente i due ragazzi non se ne accorsero.
La guardai in cerca di una spiegazione e lei mi fulminò con gli occhi.
'Basta' bisbigliò, quasi implorandomi.
Mi resi conto che lei e Paulo non si erano ancora scambiati una parola.
Forse avrei dovuto smetterla di parlare e lasciare che comunicassero. Forse stavo davvero rovinando il suo appuntamento.
'Io...non mi sento tanto bene e credo che andrò a casa' annunciai, sperando, in quel modo, di sistemare le cose.
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More than words | Federico Bernardeschi
FanfictionOgni persona è destinata a qualcuno, bisogna solo incontrarsi. #1 federicobernardeschi #1 bernardeschi #1 juve