Capitolo 23

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Beatrice
Era bastato un messaggio per rovinare tutto.
Rimasi da sola a piangere finché Veronica non tornò a casa, ma neanche la sua presenza bastò a farmi smettere.
'Vedrai che gli passa' mi rassicurò lei, con la mia testa appoggiata alla sua spalla.
Io però non le credevo.
Avevo tutte le intenzioni di raccontare a Federico di Tommaso ma non avevo trovato il momento giusto per farlo. Evidentemente però, avevo aspettato troppo e perso l'occasione.
Non c'era neanche tanto da dire. Dopo aver accettato le sue scuse avevamo parlato di come erano cambiate le nostre vite negli ultimi mesi. Gli avevo raccontato di Bernardeschi e di quanto mi rendesse felice. Lui invece mi aveva parlato dei suoi viaggi, dell'università ed accennato ad una certa Erica conosciuta al corso di filosofia.
Era bello andare d'accordo con il mio ex dopo così tanto tempo passato a provare rancore.
Io non lo amavo più e lui non amava me. Eravamo due amici che si erano ritrovati ed era una sensazione che mi faceva stare bene, perché in fondo, la sua presenza, mi mancava.
'Ma gliel'hai detto che non sei più innamorata di Tommaso?' chiese Veronica, porgendomi una tazza di camomilla.
'Non voleva neanche guardarmi, figurati ascoltarmi'.
'Ma è vero che non sei più innamorata, giusto?'
'Sì' risposi sicura.
Mi stupii che me l'avesse chiesto.
Non provavo più nulla per il mio ex da quando avevo conosciuto Federico ed in quel momento avrei soltanto voluto che anche lui lo sapesse.
La mia coinquilina provò a chiamare Paulo per vedere se il mio ragazzo gli avesse detto qualcosa.
'È molto arrabbiato' riferì l'argentino in viva voce.
'Ma se lo dimenticherà già domani' affermò convinta la mia amica, facendomi l'occhiolino.
'Ehm...sì, vedremo' borbottò poco convinto Dybala.
Ero consapevole che non gli sarebbe passata facilmente e non sapevo proprio cosa fare.
Passai la notte in bianco, poi nel pomeriggio chiamai Giuseppe, che mi invitò a casa sua per sfogarmi.
'Hai provato a scrivergli?' domandò dopo avermi ascoltato per più di un'ora.
'Sì, mi ha anche risposto'.
'Bene!Cosa ti ha detto?'
'"Smettila di scrivermi"'.
'Ah...'.
'Devo insistere ancora o aspettare che si faccia vivo lui?'
Beppe ci pensò un attimo, poi si alzò e cominciò a girovagare per il soggiorno. Sembrava molto più nervoso del solito.
'Va tutto bene?'
'Credo che dovresti lasciar perdere' mi consigliò, ignorando completamente la mia domanda.
'Non è quello che voglio'.
'Magari è la cosa più giusta da fare'.
'Non vorrei che pensasse che sono ancora innamorata di Tommaso'.
'Se non si fida di te non è quello giusto' asserì convinto.
'Lui non si fida perché non gliel'ho detto subito'.
'Non è colpa tua Bea!'
'Sì invece...dovevo parlargliene a Natale quando ho ricevuto il messaggio'.
'Le cose andavano bene e non volevi rovinarle!' disse, venendo a sedersi vicino a me sul divano.
'Non so come farmi perdonare'.
'Non devi....lascialo perdere' ripeté.
Perché voleva che lo lasciassi perdere?
'Hai per caso qualcosa contro di lui?'
'Beh, in verità sì' ammise, prendendomi la mano.
Rimasi ammutolita e pregai non stesse per dire quello che pensavo, ma le mie speranze furono del tutto vane.
'Sono geloso Bea!'
'Tu sei il mio migliore amico e niente potrà cambiarlo'.
'Lo so...ma è da quanto ti conosco che mi piaci...e non come un'amica' confessò tremolante.
'Non ho mai avuto il coraggio di dirtelo ma non riesco più a vederti con Tommaso o Federico o chiunque altro ed a fingere di essere felice per te'.
Non poteva averlo detto veramente.
Forse una parte di me se l'aspettava, ma non ero affatto pronta a sentirlo.
Lasciai immediatamente la sua mano e mi diedi un pizzicotto sul braccio per accertarmi che non fosse un incubo. Rimasi delusa, constatando che non lo fosse.
Avevo perso Bernardeschi e il mio migliore amico si era appena dichiarato.
Le cose non sarebbero potute andare peggio.
'Lo sai che amo Federico' cercai di essere il più gentile possibile per non ferire i suoi sentimenti.
'Lui non ti merita'.
'L'amore non è una questione di meriti' citai una delle tante frasi che avevo letto chissà dove, alla quale però credevo fermamente. 'E poi se c'è qualcuno che non lo merita sono io'.
Lui chiuse gli occhi e fece un respiro profondo, avvicinò il suo volto al mio e tentò di baciarmi.
Io mi ritrassi subito.
'Ma cosa fai?' sbottai, allontanandomi da lui.
'Io pensavo che...'.
'Io...devo andare' farfugliai, senza capire che cosa gli fosse saltato in testa.
'No, Beatrice per favore' mi pregò, ma io non lo ascoltai. Uscii velocemente dall'appartamento, andando a sbattere contro mio fratello, che stava tornando a casa, carico di buste della spesa.
'È successo qualcosa?'
'Fattelo spiegare da lui' tagliai corto e scappai via.
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Federico, Giuseppe o Tommaso?

More than words | Federico Bernardeschi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora