Capitolo 20

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Beatrice
Per l'ultimo dell'anno Veronica, Paulo, Federico ed io andammo in montagna.
Avevo categoricamente insistito per non affittare uno chalet a Courmayeur come avevo fatto il capodanno passato, consapevole che ci sarebbe stata una possibilità molto alta di incontrare Tommaso.
Dissi a Veronica la verità e lei mi aiutò a convincere i due calciatori a cambiare destinazione.
Non avevo ancora detto a Federico del messaggio del mio ex.
Tra noi le cose andavano a meraviglia ed, in accordo con la mia coinquilina, avrei potuto anche evitare di farne parola, cercando di tralasciare il fatto che mi sentissi profondamente in colpa.
Veronica ed io eravamo stese sul letto della stanza che condividevo con Bernardeschi, a parlare del film che avevamo visto la sera prima.
I due juventini ci interruppero, già in tuta da sci.
'Andiamo a sciare?'
'Non se ne parla, io sto qua' rispose tassativa Veronica.
'Non sa sciare' rivelai a Paulo, che rise.
'Non dovevi dirglielo!' mi riproverò lei, mettendo il broncio.
'Penso che lo avrebbe scoperto da solo' dissi, dandole una pacca sulla spalla.
'È questo il problema?Ti insegno io!' si propose l'argentino.
'Meglio di no...mi preparo per stasera' annunciò, facendo riferimento alla grande festa che ci sarebbe stata in città per celebrare l'anno nuovo.
'Ha paura'.
'Grazie Bea!'
'Dai!Non ti fidi di me?' chiese Dybala, prendendole la mano.
'Sì ma...'.
'Niente ma. Adesso andiamo' sentenziò risoluto e Veronica lo seguì arrendevole.
Federico, che era rimasto sulla porta, venne a stendersi vicino a me sul letto.
'Sono davvero felice di essere qua con te'.
'Anche io'.
'Andiamo sulle piste o vuoi...restare qua?' domandò, portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
'È una bella proposta'.
'Quale delle due?'
'La seconda' risposi e lui rise.
'Scusate ma voi due non venite?' gridò Veronica dall'altra stanza. 'Bea...ho bisogno di sostegno psicologico, quindi sei pregata di esserci'.
Bernardeschi ed io ci scambiammo un'occhiata inequivocabile ed entrambi sbuffammo.
'Rimandiamo a dopo' sussurrai e gli diedi un bacio.
Non mi pentii di essere andata con gli altri perché fu tutto molto esilarante.
Paulo si dimostrò un pessimo insegnante e la mia coinquilina più che negata, tanto che, dopo neanche un'ora, si arrese e noleggiò uno slittino.
Federico ed io sciammo un pò e poi ci rifugiammo in una baita, al caldo e con due tè fumanti.
Veronica poi mi chiamò e raggiungemmo i due a casa, dove ci preparammo per la sera.
'Lo sai che credo di aver visto Tommaso prima?' disse la mia migliore amica, sistemandosi il rossetto.
'Stai scherzando vero?'
Uscii dal bagno e mi accertai che i nostri ragazzi fossero lontani, poi tornai dentro e cominciai a preoccuparmi per davvero.
'Sei seria?'
'Probabilmente non era lui' cercò di tranquillizzarmi, senza successo.
Mi fermai un attimo a pensare.
Non poteva essere lui e ne ero certa. Era troppo abitudinario e non avrebbe mai cambiato la meta delle sue vacanze.
Non per un posto come quello, che avevo scelto proprio perché sapevo che non ci sarebbe mai andato. Veronica si stava sicuramente sbagliando, ma avevo bisogno di prove concrete.
'Ha postato qualcosa su Instagram?' le chiesi, anche se non ero pronta a sapere la risposta.
'Non lo so'.
'Controlla subito!'
Tirò fuori il cellulare e cercò il suo profilo, per poi mostrarmelo.
L'ultima foto l'aveva pubblicata la settimana prima e non andava affatto bene.
'Potrebbe essere ovunque!' esclamai, cercando di fare dei respiri profondi.
'Bea rilassati!Era un ragazzo che casualmente assomigliava a Tommaso...non era lui'.
'Hai ragione!' mi auto-convinsi.
'Ho sempre ragione' disse, sfoderando un sorriso smagliante.
'Non esagerare'.
'Siete pronte?' ci chiamò Federico dal salotto.
'Sì!' urlammo in risposta.
Il centro era poco distante, quindi ci arrivammo a piedi. La piazza era colma di persone e di bancarelle che vendevano ogni tipo di cibo.
Nel mezzo c'era un palco, dove, una donna dai capelli scuri, stava cantando.
Un gruppo di ragazzi ci passò accanto e, alcuni di loro, riconobbero i due calciatori.
'Noi andiamo a prendere qualcosa da bere' avvisai, rendendomi conto che, per fare le foto con tutti, ci avrebbero messo abbastanza.
Ci allontanammo da loro, intenti a soddisfare le richieste dei tifosi, ma dopo una decina di metri mi bloccai.
'Che succede?' chiese Veronica.
'Non era uno che gli assomigliava' dissi, indicando un punto davanti a noi.
Tommaso era poco distante da me, a ridere ed a scherzare con due suoi amici che conoscevo fin troppo bene.
'Bea andiamo!'
La mia coinquilina mi prese la mano e mi spinse via, ma fu troppo tardi, perché lui mi vide e mi venne incontro.
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Ho pubblicato una nuova storia (sempre su Bernardeschi). Fatemi sapere cosa ne pensate!

More than words | Federico Bernardeschi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora