Capitolo 9

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Beatrice
Durante il tragitto continuai a ripensare a lui e a tutto quello che era successo.
Tornai a casa con il suo profumo addosso e uno strano formicolio allo stomaco.
'Finalmente!' mi accolse Veronica, già in pigiama.
'Cosa è successo?' chiesi, ancora stravolta.
'Dopo che siete andati via è cambiato tutto!Abbiamo parlato e riso. Mi ha riaccompagnata a casa e si è fermato un po' qua' raccontò estasiata, quasi quanto me.
'Era questa la cosa importante?Non potevi aspettare domani mattina per dirmelo?'
'È già domani mattina. Sono le 4. Dov'eri?Pensavo tornassi a casa...e di chi è quella felpa?'
'Ero con Bernardeschi'.
'Uuuuuh siete andati di nuovo a letto insieme?'
'No'.
'Dalla tua faccia sembrava'.
'Simpatica'.
'Che avete fatto?'
'Abbiamo parlato...'
'E?'
'Ha detto che non ha mai smesso di pensarmi in questi giorni e che vuole conoscermi meglio!'
'E tu cosa hai detto?' chiese, presa dall'entusiasmo.
'Che lo voglio anche io'.
'Sono così contenta'.
'Però basta appuntamenti a quattro'.
'Concordo!Andiamo a dormire adesso' rise ed io annuii.
Ero piuttosto stanca dopo una serata del genere.
Prima di infilarmi a letto presi il cellulare e notai un messaggio di Federico.
'Ti auguro una buona notte, per me lo sarà di certo' aveva scritto.
Anche per me lo sarebbe stata.

Una settimana dopo...
'Le sai davvero tutte queste cose?' chiese Giuseppe, visionando i miei appunti.
'No...è questo il problema!'
Decine e decine di fogli e post-it erano sparsi sul tavolo della cucina. Avrei dovuto dare un esame la settimana successiva e mi trovavo in una situazione di panico.
Da almeno sette giorni continuavo a pensare a tutto tranne che allo studio.
'Hai iniziato almeno?'
'Non ancora'.
'Ma si può sapere che hai fatto in questi giorni quando dicevi che stavi studiando?'
'Sono stata leggermente distratta'.
'C'entra il fatto che da quando sono qui il tuo telefono continua a suonare?'
'Può darsi' mormorai, restando sul vago.
Federico ed io ci sentivamo dalla mattina alla sera ed, inevitabilmente, i miei pensieri erano rivolti a lui e non all'architettura medievale. Con tutto il rispetto per le piante a croce latina.
Soltanto il giorno prima eravamo rimasti al telefono quasi tutta la notte a parlare.
Forse era troppo presto per dirlo, ma mi piaceva. Molto.
Era abbastanza impegnato con gli allenamenti, ma non si risparmiava mai dal chiedermi di uscire. Puntualmente gli rispondevo di no, a causa dello studio. Anche se poi a studiare non ci riuscivo.
Per l'ennesima volta lo schermo del cellulare si illuminò ed io lo agguantai subito, per impedire a Giuseppe di leggere.
'Posso venire a trovarti oggi?' recitava il messaggio. 'Devo studiare scusa' scrissi come risposta.
'Avanti...dimmi chi è' mi spronò il mio amico.
'Chi è chi?'
'Il tuo nuovo ragazzo'.
'Non stiamo insieme'.
'Almeno hai ammesso che c'è un ragazzo'.
'Pff'.
'Perché non mi vuoi dire chi è?Mica è Tommaso?'
'No, figurati!'
'E allora chi è?Lo conosco?'
'Beh in un certo senso sì'.
'Dai, ti prometto che...' disse, ma non riuscì a terminare la frase.
Un allarme cominciò a risuonare e mi ci vollero almeno dieci secondi per capire che si trattava del mio telefono.
'Non mi abituerò mai alla tua suoneria'.
'Neanche io' risi insieme a lui.
La chiamata era di mio zio.Tirai un sospiro di sollievo, pensando che, per un pò, Beppe non mi avrebbe assillata con le domande.
'Pronto?'
'Ho bisogno del tuo aiuto'.
'Ciao zio, come stai?Io sto bene, grazie'.
'Bea...'.
'Che succede?'
'Sto per iniziare un servizio fotografico e la modella principale mi ha tirato buca cinque minuti fa' spiegò, quasi urlando.
'Ed io come posso aiutarti?'
'Devi prendere il suo posto'.
'Non sono una modella!'
'Non importa!'
'Devo studiare'.
'Ti prego'.
'Non puoi contattare qualche agenzia?'
'Nessuna modella sarebbe disponibile in così poco tempo'.
'Non hai nessun'altra che può farlo?'
'No, sono disperato. Deve essere tutto pronto per domani e tu sei la mia ultima spiaggia'.
'E va bene' cedetti, ignorando il fatto che mi avesse definita 'la sua ultima spiaggia'.
'Ti scrivo i dettagli, ci vediamo tra poco' mi salutò, per poi riattaccare.
'E anche oggi si studia domani!' annunciai.
'Sei nella merda' constatò Giuseppe.
'Lo so ma devo scappare'.

More than words | Federico Bernardeschi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora