Capitolo 13

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Federico
Tornai a casa dopo gli allenamenti più stanco del solito, però mi rallegrai, pensando che avrei visto Beatrice nel giro di una manciata di minuti.
Trovai la porta del mio appartamento già aperta.
Entrai, pensando di trovare la donna delle pulizie all'opera, ma, non appena attraversai il corridoio, vidi Alice, la mia ex.
Se ne stava comodamente seduta sul divano a guardare la tv ed ad accarezzare Wendy.
Non credetti ai miei occhi e mi ci vollero almeno un paio di secondi per realizzare che fosse realmente lei.
Mi chiesi subito che cosa ci facesse là.
Non la vedevo da un sacco di tempo e di sicuro non avrei voluto farlo. Non di mia spontanea iniziativa.
'Oh finalmente sei arrivato!' esclamò, non appena si accorse della mia presenza.
'E tu che cosa ci fai qui?E come sei entrata?'
'Ma come che cosa ci faccio qui?' chiese a sua volta. Si alzò e trotterellò verso di me.
Provò a darmi un bacio ma io l'allontanai subito.
'Ma che fai?Io ho una ragazza!'
'Certo...sono io!'
Ma che cosa stava dicendo?Era forse fatta?Non stavamo più insieme da prima che mi trasferissi a Torino.
'Ci siamo lasciati un sacco di tempo fa' precisai e lei mi guardò, come se avessi appena negato ad una bambina l'esistenza di Babbo Natale.
'Non lo abbiamo mai detto chiaramente'.
Ciò che mi sconvolse di più, e mi fece quasi ridere, fu la sua convinzione nel pronunciare quelle parole.
'Sì invece!'
'Non fare lo stupido'.
'Devi andartene' dissi, guardando l'ora e constatando che Bea sarebbe arrivata a breve per mangiare insieme e che, la mia ex, era decisamente l'ultima persona che avrei voluto farle conoscere.
'E poi come facevi a sapere dove abito?' aggiunsi inquietato.
'Io non me ne vado' si impuntò e tornò a stendersi, appoggiando i piedi sul tavolino.
'Ho fame!Ordiniamo qualcosa?' suggerì, facendomi andare su tutte le furie.
'Te ne devi andare'.
'Perché amore?Hai da fare?'
'Non chiamarmi così'.
'Fede non capisco perché ti comporti in questo modo'.
Mi domandai se fosse davvero così stupida o se fosse tutta una farsa, progettata solo per darmi fastidio.
'Tra noi è finita, come devo spiegartelo?'
Capii che non se ne sarebbe andata tanto facilmente, perciò mandai, mio malgrado, un messaggio a Beatrice per annullare l'appuntamento.
'Lo sai anche tu che non è vero'.
'No, non lo so'.
'Io ti amo ancora' quasi gridò, visibilmente agitata.
'Io no, mettitelo in testa!'
'Mi stai tradendo, vero?' riprese, dopo qualche istante di puro silenzio.
'Non stiamo più insieme'.
'Lei chi è?'
'Non ho intenzione di dirtelo'.
'Smettila di fare così!'
'Smettila tu!'
Fece una smorfia ma non si scompose.
Tirò fuori uno piccolo specchio dalla sua borsa e cominciò a mettersi il rossetto.
'È il colore che ti piace' disse contenta, mandandomi pure un bacio.
'Tutto questo è ridicolo' sbottai.
Il mio telefono però cominciò a vibrare, bloccando sul nascere la mia sfuriata.
Risposi, mentre Alice si alzò e cominciò a girovagare per la casa senza una meta.
'Pronto?'
'Sono io' replicò Bea.
'Ei'.
'Tutto bene?Stai male?' chiese preoccupata.
'Ehm...sì. Credo che andrò a dormire presto' mentii, evitando di menzionare il fatto che la mia ex stesse frugando nella mia dispensa.
'Ci vediamo domani?'
'Certo, passo da te dopo gli allenamenti'.
'Comunque Veronica sta impazzendo e la festa è appena tra tre giorni' rise, facendo ridere anche me.
'E tu?Sei già impazzita o aspetti il giorno prima?'
'Chi è?' urlò Alice come una pazza dalla cucina.
'Sei con qualcuno?' domandò la mia ragazza sospettosa.
'No, no'.
'Mi sembrava di aver sentito una voce'.
'È la tv, ma credo che la spegnerò' dissi, tenendo d'occhio l'ospite indesiderata ed accertandomi che fosse a distanza di sicurezza.
'Va bene, ti lascio riposare...buonanotte'.
'Buonanotte amore mio'.
Riattaccai e mi diressi in camera, mi stesi sul letto e mi misi a guardare il soffitto.
Alice si fermò sulla porta e iniziò a fissarmi, ricordandomi della sua presenza.
'Come sei bello' mormorò, avvicinandosi.
'Non sei ancora andata via?' chiesi seccato.
'Ti ho già detto che non me ne vado'.
Scattai in piedi e, più che stufo, decisi che quella sceneggiata sarebbe finita lì.
'Non voglio più saperne di te. Tutto quello che c'era tra di noi è finito e non potrei esserne più felice, quindi vattene o chiamo la polizia'.
Non avrei voluto essere così duro. Non pensavo realmente quelle cose ma, parlarle in quel modo, era l'unica scelta che mi aveva lasciato.
Finalmente se ne andò, sbattendo volutamente la porta.
Ero sempre più convinto che fosse una squilibrata e sperai di non rivederla più.

More than words | Federico Bernardeschi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora