Capitolo Quinto

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Luke pov.

Cammino per i corridoi dell'ospedale, non mi sembra reale una cosa del genere. Stasera mi dimettono finalmente e Nico mi porta a una festa fra amici, penso sia divertente, stare in compagnia mi farà bene.

"Luke, va a preparare le tue cose, fra poco vengono a prenderti" mi avvisa Claire.

"Va bene"

Torno nella mia camera e comincio a raccattare le mie cose nella valigia. Sono entusiasta di tornate a casa, anche non ricordo praticamente niente, sono felice che vivrò con delle persone che mi vogliono bene.

"Luke, sei pronto?"

Mi giro col sorriso sulla faccia.

"Si" sospiro.

Con la valigia in mano e il sorriso sulla faccia esco da quella stanza d'ospedale che per tre anni era stata la mia casa e vado incontro alla ragazza dalle punte lilla che mi aspetta mentre parla con Claire. Aspetta....ma ieri non aveva le punte lilla!

"Ehi, che hai fatto ai capelli?" chiedo subito.

"Perché, non ti piacciono?"

"No no, stai benissimo!"

Sorride e mi da un bacio sulla guancia. Sono pronto a riscoprire il mondo fuori. Salutiamo tutte le infermiere e finalmente uscimmo da quel posto, fuori c'era una limousine e addirittura i cosi per non far passare il traffico nonché la polizia, tutt'attorno una marea si ragazzi ad urlare come dei malati. Nico mi prende per mano e corriamo verso la limo, i flash delle macchine fotografiche mi accecano ed io bestemmio mentalmente per via di quei maledetti paparazzi scassa cazzo, entriamo velocemente e l'autista parte a tutto gas in un luogo che non conosco. I vetri scuri non mi permettono di guardare all'esterno mentre ci muoviamo, c'è silenzio nella vettura oltre per io rumore delle gomme che ruotano veloci sull'asfalto, tutto é nero e poco illuminato e non riesco a vedere bene Nicole se non qualche accenno delle sue curve. La sua risata riempie improvvisamente il silenzio creatosi in precedenza ed é talmente bella che non riesco a fare a meno di sorridere mentre l'ascolto.

"Visto il casino fuori dall'ospedale?" chiede retorica "Bene, sappi che fuori dagli stadi o dagli alberghi sarà quadruplicato!"

"Lol!" esclamo.

L'enorme macchina si ferma ed un omone vestito come un pinguino viene ad aprire la portella per farci scendere, Nicole scende per prima e mi pone la mano e insieme percorriamo il vialetto di una villa. Fa caldo all'esterno e presumo siamo quasi nel mese estivo: nell'ospedale si perde completamente la concezione temporale e oltretutto é anche sera e non riesco a capire in che stagione siamo. Nicole apre la porta di casa e mi lascia entrare, accende la luce e tutto mi sembra molto famigliare mentre salgo le scale con lei ed entro in una camera piena di fotografie che mi raffigurano non so quanto tempo fa, mi guardo intorno come un bambino ammirando ogni angolo di quella camera, in molte di queste c'é anche Nico ed una cattura la mia attenzione maggiormente. Ci siamo io e lei seduti su un divano, lei fra le mie braccia mentre ha la testa girata nella mia direzione e mi da un bacio sulla punta del naso, dalle nostre espressioni capisco subito che stavamo ridendo.

"Ehm...Luke? Ti devi cambiare, fra poco arrivano delle persone" mi avvisa.

Mi giro verso di lei ed annuisco. Esce dalla mia camera e mi lascia solo coi miei pensieri.

Nicole pov.

Esco dalla camera di Luke e scendo a preparare gli stuzzichini per quando arriveranno i ragazzi. Il cellulare squilla e appena leggo il nome mi affretto a rispondere.

"Bree?"

"Ehi bella!"

"Che mi racconti?"

"Oh, niente di che....appena finisco il tour mi sposo e sono incinta di due mesi, tu?"

Lancio un urlo istintivamente.

"Oh mio Dio!!"

"Si, va bene che sei felice, ma ci tengo all'udito!"

"Si si, scusami"

"Comunque volevo chiederti se mi facevi da testimone oppure da madrina..."

Lancio un altro urlo.

"Ma certo che si!"

"Ma cazzo, piantala!"

"E quando di preciso ti sposi? Ma soprattutto dove?"

"Non lo so ancora, il tour dura altri sette mesi e penso di farlo dopo il parto quindi..."

"Ho capito, beh ci sentiamo tesoro!"

"A presto, ciao!"

Chiudo la chiamata e sorrido. Quante cose tutte in una volta...

Apro i vari scaffali e afferro le varie e schifezze ed altre bibite gassate che ho comprato in precedenza. Sento dei passi alle mie spalle e capisco immediatamente che é Luke, visto che siamo soli in casa, mi giro ed incontro i suoi pozzi azzurri: sono dei diamanti che brillano di luce propria. L'ho sempre pensato.

"Il campanello" mi accorgo. "Torno subito"

Vado ad aprire e i ragazzi, con le rispettive ragazze, più mia sorella...aspetta! Cazzo ci fa qua Susan?

"Susan?"

"Che c'è? Non posso venire anche io?"

Scrollo le spalle e li faccio entrare.

CHE LA SERATA ABBIA INIZIO.

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