Capitolo Ventiseiesimo

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Perché Ashton? Che ha fatto di male Ashton? Perché questo pezzo di merda gli ha sparato? Quanto vorrei che ammazzassero nel modo più terribile possibile quel bastardo che mi ha portato via il mio migliore amico. Lancio un urlo per la rabbia. Mi hanno portato via Ashton.

Comincio a tirare pugni al muro, a buttare le cose a terra, a piangere ed urlare. Luke mi afferra i polsi da dietro per bloccarmi ed io mi dimeno per liberarmi dalla sua presa ferrea. Mi volta  verso di se tenendomi ancora i polsi bloccati e mi spinge contro il muro fissando i suoi occhi nei miei.

"Basta Ni!" sussurra.

Mi fermo col cipiglio profondo fra le mie sopracciglia, il petto che si alza e si abbassa velocemente e gli occhi puntati nei suoi con la mascella dai lineamenti più duri. Se ora non mi lascia gli meno un calcio nelle palle. Come se mi leggesse nel pensiero mi lascia i polsi e porta le mai sui miri fianchi avvicinandomi di più a lui con la fronte premuta contro la mia. Metto una mano sulla sua spalla ed una a metà fra il suo viso e il suo collo. Chiudo gli occhi come lui e respiro con le labbra semiaperte. Mi lascio scappare un mugolio acuto come se stessi per piangere.

"Sh sh, calma, sh" sussurra quando ho già preso a piangere.

Voglio il mio Ash.

"Voglio Ash" sussurro fra le lacrime.

Luke mi abbraccia tenendomi stretta a lui il più possibile e quasi mi alza da terra. Quasi non riesco a respirare ma ho bisogno che mi abbracci così per reprimere la rabbia. Chi ha ucciso Ashton deve pagare.

"Va meglio?" sussurra.

Annuisco semplicemente. Lo amo.

Luke pov.

Non posso vederla così cazzo, fa troppo male. Un flash mentale muto raffiguara io che le urlo contro e lei fa lo stesso, stiamo in una specie di giardino e dietro di lei c'è un muro. Appena finisce mi gira la testa e indietreggio fino al muro portando l'indice e il medio di entrambe le mani sulle tempie. Cazzo la testa.

"Stai bene?" chiede preoccupata.

"Si" Annuisco fortemente "sto bene"

Ma per niente proprio, ho la testa che a breve esplode. Tiro respiri profondi e stringo gli occhi il che non fa che peggiorare la situazione e scivolo contro il muro fino a toccare terra. Porto il viso verso l'alto stringendo i denti. Cristo che male. Mi aggrappo alla maniglia facendo forza per tirarmi su ed una volta in piedi mi piego sulle ginocchia lasciandomi scappare un verso di dolore.

"Luke cazzo mi sto preoccupando" fa Nico agitata.

"Ho solo bisogno di stendermi" sussurro.

Cammino verso il letto sdraindomici sopra a pancia in su con una mano sullo stomaco ed una appoggiata sul letto. Guardo il soffitto e respiro pesantemente calmandomi. Magari era solo uno sbalzo di pressione ed ora ce l'ho bassa. Sarà sicuramente così. La cosa strana è che nel flash Nico aveva le punte azzurre....come nel sogno.

"Mi dici che hai? Non è possibile che non sia nulla quindi adesso dimmelo!" si impunta.

"Ho avuto un flash, avevi le punte dei capelli azzurre e sembravi più bassa. Eri di spalle ad un muro pieno di scritte e sembrava che ci stessimo urlando contro" spiego con voce flebile.

Lei sbianca e tira i capelli indietro sulla fronte. Ha il respiro pesante e si guarda attorno spaventata.

"Hai mai avuto le punte blu?" le chiedo poi.

Il suo sguardo saetta nella mia direzione.

"N-no" scuote la testa.

Sta mentendo, me lo sento. Si passa le mani sul suo bellissimo viso frustrata mentre io mi siedo sul letto con sguardo arrabbiato. Perché mi mente? Che ragione ha per farlo?

"Non mi mentire!" ringhio.

Mi guarda, il naso arrossato come le guance.

"Cazzo parla! Dimmi la verità!" urlo.

Fa un passo indietro e vedo una piccola lacrima scenderle giù lungo i suoi lineamenti. Si avvicina incerta e mi accarezza la guancia. Le prendo la mano e la tiro in avanti fino a restare l'uno davanti all'altra.

"Dimmelo." sibilo.

Annuisce fortemente e fissa i suoi occhi nei miei. Cristo.

"Vuol dire che è un ricordo?" sussurro quasi in lacrime. "Abbiamo mai litigato in un posto del genere?"

Scuote la testa.

"Me lo sono immaginato allora?" più che chiedere affermo.

"Probabilmente" sussurra.

Chiudo gli occhi trattenendo il respiro per placare le lacrime che scendono senza sosta dai miei occhi.

"Vorrei svegliarmi un giorno e ricordare tutto ciò che è successo in passato perché fa troppo male sapere che tutti sanno chi sei tranne te stesso" piango.

Le sue labbra premono forte contro le mie mentre mi spinge verso di se. Non voglio andare oltre, mi va bene anche solo questo. Voglio ricordare tutto. Non posso andare avanti sapendo di non avere un passato. Perché chi non ha un passato non ha neanche un futuro.

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