Epilogo

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Beh, come dire....non sempre c'è un lieto fine no? Beh, in questa storia è molto strano da definire.

Io e Luke beh....alla fine ci siamo sposati e abbiamo la nostra piccolina che gira per casa seminando giochi dappertutto e il nostro piccolo Whisky che gira per casa disseminando la sua pipì. La nostra bimba si chiama Rebecca, tutta suo padre: occhi azzurri e capelli biondi. Vorrei avere un maschietto, lo chiamerei Ashton....

Per quel che riguarda Susan e Cal, non è niente di che, si stanno per sposare e sono più affiatati che mai. Mozzerei a quel coglione le sue manacce ogni volta che tocca la mia sorellina. Non può!

Bree è incinta di due gemelli, sai com'è, si è dimenticata di prendere la pillola ed ora assilla Niall e me ventiquattro ore su ventiquattro. Grazie al cielo Scarlett non capisce e non fa troppe domande sulla situazione perché avrei paura che Breezy le tiri contro le peggio bestemmie. Ne sarebbe capace. A proposito di Scarlett! Ha i capelli scuri e gli occhi chiari, anzi, l'occhio chiaro. Lei e Rebecca si adorano e ogni volta che si vedono fanno un casino, hanno preso dalle rispettive madri.

Le Killer Queen? La famosa girl band conosciuta in tutto il mondo? A puttane. Tre anni fa, quando la mia piccolina aveva appena un anno, litigammo a tal punto da sciogliere la band. Ora Teresa è in Italia, dai nonni e Stephanie....Dio solo lo sa, se n'è andata con Michael e non sento neanche lui da tre anni. La ragione della litigata non la so spiegare, ricordo solo i nostri urli e alla fine la band si è sciolta. Non ricordo molto perché è un ricordo doloroso, ho pur sempre perso le mie migliori amiche....

"Mamma, mamma!! Ti è arrivata una lettera!" si intromette nei miei pensieri la voce squillante di Rebecca.

"E l'hai presa tu dalla cassetta?" annhisce fortemente con un sorriso orgoglioso in faccia "Ma che brava! Me lo dai un bacino?"

"Si, e tu ne dai uno a me?" fa il labbruccio.

Sorrido e mi chino per darle il mio bacino e subito lei salta dandomi il suo e corre in salotto lasciandomi la lettera in mano. Mi giro e comincio ad aprire la lettera. Due braccia mi cingono la vita e un bacio caldo ed umidiccio mi si posa sul collo.

"Posso averlo anch'io il bacino?" sussurra.

"No perché tu sei un bimbo monello!" scherzo e mi giro.

"Ehi!" mette il broncio.

Rido e gli poso un bacio sul mento. Le sue braccia mi lasciano e lo sento borbottare mentre va dalla piccola. Apro la lettera e comincio a leggerne il contenuto.

-Gentile Signora Hemmings,

La contattiamo per comunicarle che stasera lei sarà ospite ad una trasmissione televisiva. Non si preoccupi di nulla, abbiamo già ordinato al cast di arrivare a casa sua entro le quattro e mezza di questo pomeriggio per aiutarla a prepararsi.

                          Ossequi-

Faccio spallucce e poggio la lettera sul tavolo. Bah....

*tre ore più tardi*

"Tu che ci fai qui?" chiedo alla tipa coi capelli colorati.

"Senti tesoro, sono quattro anni che non mi vedi e mi saluti così? Ti sembra il modo?" chiede Lou.

L'abbraccio.

"Sono felice di vederti" sussurro.

La lascio entrare assieme agli altri membri del cast e comincio ad avere paura.

"Allora, cosa consiste il programma?" chiedo.

"Non posso dirtelo" risponde "Chiudi gli occhi"

Mi spruzza la lacca sui capelli e posso finalmente vedermi allo specchio. Niente male....

"Ora sei pronta, muoviamoci che siamo già in ritardo!"

Mi trascinano via da casa mia e mi fanno entrare in una macchina lussuosissima dove mi ritrovo davanti Mike. Oh, stupendo! Non dice una parola e mi porta fuori dove c'è un muro ed una porta. Mi porta all'interno e lì subito mi dicono di salire sul palco. Eh la Madonna, un secondo però!

Appena sono davanti al pubblico da due lati opposti al mio sbucano due ragazze: una coi capelli neri perfettamente piastrati e l'altra coi ricci che a loro volta si guardano e guardano me. Ah, bello, sono solo Teresa e Stephanie. Oddiocammellodiunrinoceronteinculatodaunelefante!

Ci corriamo incontro stringendoci in uno dei nostri abbracci a tre.

"Ragà ve l'avevo detto che saremmo durate per sempre" sussurra Teresa.

Beh, svegliarsi con un amnesia non aiuta, meglio ricordare ogni minima cosa che dimenticarla. Una volta dimenticata non si torna indietro. E d'altronde questa è solo la storia di sette liceali che si è evoluta diventando il loro sogno ormai realizzato. E che devo dire signori miei, il lieto fine c'è sempre in ogni caso, ma non cercatelo, altrimenti non arriva!

End

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