Capitolo 16

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Laito

Adesso basta, non ne potevo davvero più del suo atteggiamento, le ho detto tutto ciò che pensavo e adesso lei non sa cosa dirmi.
Ovvio, lei sa che ho ragione. Adesso deve solo ammetterlo a sé stessa.
Mamma mia questa è la più dura delle ragazze con cui ho avuto a che fare, sebbene ho ottenuto per ben due volte ciò che volevo da lei adesso mi sento incompleto, voglio altro da lei, non voglio solo il suo corpo ma voglio anche il suo cuore e farò di tutto per conquistarla!

Dopo l'ultima sparata di verità che le avevo riservato, non ci siamo più parlati per tutto il resto del viaggio. L'ho lasciata  riflettere su di noi e questa volta potrei esserci riuscito.

Arrivammo finalmente a casa loro, Mikasa ci salutò animatamente mentre Sakura fu più calma.

- Grazie di tutto ciao-  disse chiudendo la portiera dell'auto.
Chissà ora quando l'avrei rivista...

- È stato un bel colpo! - mi parlò Ayato.

- Ah si? Quindi te la sei fatta? - gli rispondo

- Ecco in effetti no-

- Come come? Non te la sei fatta? Sul serio? No non ci credo.

- Senti non lo so, aveva appena scoperto che sono un vampiro ed era svenuta, non mi andava di farlo con una ragazza inerme non mi diverto. -

- Si si ci credo proprio 😏 -

- Guarda che è vero! Tu piuttosto invece te la sei fatta immagino-

- Naturalmente, dubitavi? - e ti dirò che è stata davvero una bella scopata! -

- Quindi ora... A quando il secondo appuntamento? - mi chiese Ayato con ironia.

- Molto presto e sai una cosa? Sono sicuro che sarà lei a farsi viva questa volta -

- E come? Ha il tuo numero? -

- No ma sa che io frequento il locale dove lavora -.

Sollevando il bilanciere, disteso sul lettino da palestra, mi accorsi che quei fastidiosi raggi solari stavano iniziando ad illuminare la palestra, Appoggiai il bilanciere sul suo sostegno e andai a chiudere le tende.
Era ora di andare a letto.
Dormii beato per tutto il giorno riaprendo gli occhi intorno alle 21:00, mi alzai, bevvi quattro bei bicchieri di sangue dalla nostra scorta e dopo essermi fatto una doccia e vestito andai verso il portone d'ingresso.

- Laito! - una voce dal tono severo mi chiamò. Ero proprio davanti al portone con la mano sulla maniglia pronto per aprirlo... C'è solo una persona in grado di avere un simile tempismo....

- Cosa c'è adesso Reiji? - mi volto verso le scale trovando lo sguardo freddo e serio di mio fratello in piedi sulla metà di esse.

- Cosa state combinando tu e Ayato ultimamente? Sono stato convocato in presidenza, il preside si è lamentato con me per le vostre assenze. -

- Ha convocato te? - domandai ironico

- Ovvio, nostro padre é assente e Shu non si fa carico del suo compito da fratello maggiore perciò spetta a me occuparmi anche di queste rotture di scatole. Sarebbe meglio che domani trovassi ambedue nelle vostre classi. -

- Si ok -  gli rispondo uscendo subito dopo.

Raggiunsi il club, ormai sono cliente fisso...
Appena entrai mi accomodai al bar ordinando un mojito, sul palco c'erano delle altre ragazze che si stavano esibendo nella lap dance ma al contrario di tutti gli altri vecchi pervertiti che erano a sbavare io sono un pervertito di alto rango e oggi i miei occhi sono solo per una ragazza.

- Ci vuole ancora molto per l'esibizione di Sakura? - domando al barman

- Sei in tempo ragazzo, lei è la prossima ad esibirsi. - mi risponde.

- Hey moccioso -

Una voce fastidiosa ed una mano pesante sulla mia spalla mi fecero voltare.

Era un tipo dall'aria famigliare....

- Ti ricordi di me moccioso? - mi dice ancora, il suo alito puzzava di alcool, la camicia e la giacca erano in disordine e la cravatta era tutta  allentata e dietro di lui c'erano altri quattro tipi robusti dall'aria di chi è  in vena di fare a cazzotti. Sembravano una brutta copia della Yakuza, anzi una caricatura della Yakuza.

- Non so chi sei vecchio sparisci... - gli risposi.
In realtà capii chi era: il tipo che incontrai la prima volta che venni qui e che perse la scommessa contro di me ma visto che tra poco si sarebbe esibita Sakura e non avevo intenzione di perdermi il suo spettacolo non avevo voglia di perdere tempo con lui.

- Io e te abbiamo un conto in sospeso ragazzino vieni fuori con noi -  il vecchio continua a parlarmi.

Mi sta urtando il sistema nervoso...

- Senti vecchio, tra poco si esibisce la mia ragazza... Ti conviene non farmi perdere il suo spettacolo. - lo minacciai.

- Sakura è la tua ragazza? Ahahaha non ci credo - 

- Non crederci ma ora vattene -  cerco di mandarlo via con le buone...

- No! - mi mette di nuovo la mano sulla spalla  - Tu vieni fuori con noi - insiste.

Mi ha infastidito e anche parecchio....

- Ok usciamo ma te ne pentirai... Come dice quel detto "Uomo avvisato e mezzo salvato" - gli dico.

- Esci -  insiste, non sembra intimorito, forse si sente sicuro per via di quei gorilla che sono  con lui? È fuori strada...

Mi alzo e li seguo all'esterno, mi portano in un vicolo dietro il locale.

- Adesso ti pentirai ragazzino per avermi insultato in quel modo e anche per avermi quasi rotto un braccio! Ti ricordi adesso chi sono? -

- Se proprio ci tieni ti avevo già riconosciuto prima ma non ho voglia di perdere tempo. La scommessa l'hai persa cosa vuoi ancora? - gli dico.

- Te la farò pagare - disse ancora il vecchio e i suoi scimmioni mi vennero contro cercando di colpirmi. Li evitai tutti e quattro.
- Coraggio ragazzi tutto qui quello che sapete fare!? - ironizzo scansando i loro colpi di pugni, non hanno capito che sono più veloce di loro? Idioti.

Mi avvicino di soppiatto alla schiena ad uno dei gorilla afferrandogli le braccia gliele tirai verso di me tanto da rompergliele. Le sue urla echeggiarono per tutto il vicolo.

Si fece avanti il secondo e li evitai il suo calcio e gli afferrai il collo, un colpo e il tipo era a terra con il collo spezzato... Non se ne era nemmeno reso conto. Arrivò il terzo e lo afferrai per la gola stringendo così tanto da farlo soffocare
E in ultimo il quarto spaventato restò immobile fissandomi e appena si accorse che lo stavo guardando iniziò a correre ma ahimè per lui si ritrovò trafitto dal mio braccio fissando il suo cuore ancora pulsante nella mia mano.
Gettai a terra il suo cadavere facendo a pezzi il cuore stringendolo nel pugno.

- Ed ora... - iniziai a parlare rivolgendo lo sguardo al vecchio capo branco che intimorito provò a scappare.

- Non puoi scappare da me - gli dissi e in un attimo ero davanti a lui. Sgranò gli occhi dalla sorpresa. Un secondo e la mia mano era attorno alla sua gola.

- Ti avevo avvisato amico - ghigno mostrando i canini il più possibile, dal suo sguardo terrorizzato ha capito cosa sono.

- Sei vecchio, ucciderti non serve ma ricordati che non devi più darmi rogne è chiaro vecchio decrepito? -

È terrorizzato da me e la cosa mi piace, iniziava a mancarmi questa parte di me...

- T-ti prego n-n-non uccidermi - balbettò sforzandosi di far uscire la voce.
Lo lasciai cadere a terra e iniziò a tossire. 

Ora devo andare, Sakura mi aspetta...

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