37: Salvataggio

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Laito 

Per  perdere il meno tempo possibile, invece di chiamare la limousine decisi di uscire con  la mia Bugatti e in meno di dieci minuti raggiunsi la villa di Ethan. 

Lasciai la macchina proprio davanti al portone principale e iniziai a bussare  cosi forte che il maggiordomo arrivò all'istante. 

- Signorino Sakamaki, ha intenzione di buttare giù il portone? - mi dice guardandomi contrariato. 

- Dov'è il tuo padrone? -  gli domandai. 

-  Mi dispiace signorino ma abbiamo ordini precisi di non lasciarla passare. - ripose lui. 

- Ah si? levati di mezzo - dissi e spingendolo via passai avanti. 

- Non le consiglio di ignorare quanto le ho appena detto! - mi fa lui afferrandomi per un braccio. 

- Smettila! sei solo un demone inferiore non hai abbastanza forza per sopraffare un vampiro sangue puro quindi sparisci vecchio prima che ti faccia male! - 

- Mi spiace ma ho ordini ben precisi - insistette. 

- Bene, come vuoi - 

Sakura

- Come sarebbe a dire che mi sposo con Ethan?! -  dissi incredula. 

- Abbiamo ricevuto il telegramma da Ethan e diceva che adesso vivi qui e che hai acconsentito al matrimonio. -  rispose mia madre. 

- Ethan!  che diavolo significa?! -  dissi avvicinandomi a lui. 

- Dopo ieri notte adesso devi sposarmi, ti ho posseduta e sei la mia promessa sposa, e visto che dobbiamo seguire la mentalità umana adesso dovrai sposarmi visto che abbiamo consumato il nostro amore.  - mi disse. 

- NO! io mi rifiuto! mamma non è vero che io vivo... - 

- Povera piccola non si sente ancora a casa sua ma alla fine è normale. Vedrai cara quando sarai mia moglie ti sembrerà tutto più semplice. -  s'intromise Ethan impedendomi di finire la frase. 

- E' assurdo! - 

Laito

Colpito da un calcio venni scaraventato contro la parete. Quel vecchio non era poi cosi debole come pensavo. 

- A differenza di quel che pensava io non sono affatto debole anche se appartengo ad una classe bassa! - disse il maggiordomo. 

- Va bene vecchio, sarai anche forte però... -  Con il teletrasporto lo raggiunsi  alle spalle.  - Io sono più veloce di te. -  conclusi la frase colpendolo sul collo facendolo svenire. 

Lo lasciai li a terra e corsi alla ricerca di Sakura e poco dopo alla fine spalancai la porta del salone trovandovi lei con i suoi genitori, Ethan e suo padre. 

- Laito! - disse lei correndomi incontro e abbracciandomi. 

- Laito ti prego perdonami! -  mi disse. 

- Sta tranquilla, adesso torniamo a casa. - dissi rivolgendo uno sguardo omicida a Ethan che sembrava alquanto infastidito dalla mia presenza. 

- Sei riuscito a passare. - mi dice con ironia. 

- Pensavi che quel miserabile  potesse fermare un sangue puro? -  

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