8. Fuck maths, Hood

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Sono frustrato.
Io ed Ashton ci vediamo tutte le sere da una settimana ormai e non abbiamo ancora fatto sesso. Ogni sera trova una scusa diversa, ieri mi ha addirittura proposto di vedere un film mentre gli stavo facendo un pompino. Alla fine abbiamo visto Cinquanta Sfumature di Rosso, dato che entrambi non l'avevamo ancora visto, e per tutto il film ho dovuto sopportare i suoi commenti poco casti per tutto il tempo. Per non parlare del fatto che ora gli è venuta voglia di provare quelle cose con me. Questa non è una relazione dominatore-sottomesso si Ashton, certo.

"Hai una faccia di merda oggi, che succede?" Chiudo di scatto l'anta dell'armadietto, producendo un rumore fastidioso che va ad espandersi per tutto il corridoio, ormai vuoto. La campanella è suonata da dieci minuti buoni e la scuola è praticamente vuota, ci siamo solo io, Michael e i bidelli.

"Non faccio sesso da una fottuta settimana" Borbotto stancamente, rimettendo lo zaino in spalla. "In più dormo poco"

"Pensavo che tu ed Ashton faceste sesso ogni sera" Alza le spalle, affiancandomi in modo da uscire insieme dall'edificio scolastico. Mentre cammino, afferro il pacchetto di sigarette dalla tasca dei jeans e ne prendo una insieme all'accendino. Dopo averlo rimesso in tasca, metto la sigaretta in bocca e la accendo, prendendo immediatamente un lungo tiro.

"Lo stronzo non mi ha concesso nemmeno una sega e la mia gola ne ha abbastanza di prenderlo ogni fottuta notte" Il mio migliore amico scoppia a ridere alle mie parole, facendomi inarcare un sopracciglio. Mi sta prendendo per il culo?

"Scusa amico, solo che è la prima volta che ti sento dire che non ti va più di fare pompini" Ah beh, su questo ha ragione. Ho fatto il mio primo pompino proprio a Michael e mi ha ripetuto per almeno una settimana che avevo un talento naturale.

"Okay Calum non vorrei dire cazzate ma quello mi sembra Ashton" Giro di scatto la testa, fermandomi quando vedo a pochi metri da me colui che sta pian piano diventando il mio Christian Grey personale. Se ne sta appoggiato alla sua macchina, con le mani incrociate e gli occhiali da sole sul naso. La maglia nera attillata mette in mostra i suoi muscoli e le gambe toniche sono fasciate dai jeans neri.

"Oh cazzo, che diamine ci fa qui?" Sbotto a bassa voce, smettendo di fissarlo per evitare che si accorgesse di me, anche se sicuramente mi ha già notato.

"Sesso in macchina?"

"Michael!" Lo rimprovero, facendolo ridere mentre scuote piano la testa.

"Va da lui e scoprilo no?" Mi incita lui, spingendomi leggermente verso di lui, ma ritorno subito indietro. È stato chiaro, di giorno dobbiamo comportarci da sconosciuti. Non credo sia qui per sua sorella, l'ho vista andare via con sua madre e lui non c'era. Perché è qui allora?

"Ma dovevi venire da me per studiare" Dico con tono esasperato, usandola in realtà anche come scusa per evitarlo.

"Fanculo la matematica Hood, vai" Mi sorride malizioso, spingendomi nuovamente. Sbuffo sonoramente, guardandomi indietro mentre cammino a passo lento verso Ashton. Lo vedo sorridere a bocca chiusa, sciogliere le braccia ed aprire la portiera della macchina, facendomi capire che devo salire anch'io. Faccio il giro della vettura e salgo al posto del passeggero, allacciandomi la cintura. Senza dire nulla, il ragazzo accanto a me parte verso una meta a me sconosciuta. Inizialmente ho pensato al suo appartamento ma si trova nella direzione opposta rispetto a quella in cui stiamo andando.

"Non avevi detto sconosciuti di giorno e scopamici di notte?" Chiedo confuso, lasciando cadere la testa all'indietro, sul poggiatesta del sedile.

"Voglio portarti a mangiare qualcosa e dopo andiamo al mio appartamento, dormi da me dato che domani è sabato e non hai scuola" Dice con calma, svoltando a destra mentre sospiro pesantemente.

"Non ho il pigiama con me" Sussurro, facendolo ridacchiare.

"Chi ti ha detto che dormirai in pigiama?" Sgrano gli occhi a quelle parole, girando la testa verso di lui. Mi sta indirettamente dicendo che stasera faremo sesso? Cristo, finalmente.

[...]

"Cazzo Ashton sbrigati" Ansimo pesantemente quando sento le sue mani enormi sui miei glutei, che stringe con forza. Mi sfilo velocemente la maglietta e faccio lo stesso con la sua, attaccandomi al suo collo, mordendolo e succhiandolo con violenza. Lo sento gemere sotto i miei baci e ciò mi fa sorridere, mi piace avere quel tipo di potere su di lui. Tuttavia, quella sensazione dura poco, poiché ben presto mi butta con poca delicatezza sul letto, precipitandosi a sfilarmi i pantaloni e i boxer. Seguo i suoi movimenti con lo sguardo mentre prende dal cassetto un preservativo e il lubrificante, gettandoli sulle lenzuola per tornare a darmi attenzioni. Le sue labbra finiscono sulle mie per pochi secondi, dato che si stacca dopo poco per spogliarsi completamente. E Dio, non credo di aver mai visto qualcuno di così bello in tutta la mia vita. Sembra scolpito da Michelangelo in persona, farebbe invidia persino al David. Metto le mani sulle sue spalle quando si sistema su di me, accarezzandole piano. Lo vedo prendere il lubrificante, aprire la boccetta e spalmarsene un po' sulle dita della mano destra, facendomi mordere il labbro a causa dell'impazienza.

"Cerca di non urlare troppo" Ghigna malizioso, infilando le due dita bagnate dentro di me. Un gemito più forte fuoriesce dalle mie labbra e, inconsapevolmente, infilo le unghie nella sua carne, sentendolo ansimare sopra di me. Le sue dita si muovono veloci ed esperte, sforbiciando energicamente per cercare di prepararmi al meglio.

"Basta, sono pronto, sono pronto!" Esclamo disperato dopo un paio di minuti, dimenandomi sotto di lui per farlo smettere e fargli capire che muoio dalla voglia di avere qualcosa dentro di me e non parlo delle sue dita. Con una risatina, sfila delicatamente le dita dal mio orifizio e si infila il preservativo che ha tirato fuori precedentemente dal cassetto. Una mano finisce sul mio petto e l'altra tra le mie cosce, in modo da farmele allargare il più possibile. Seguo le sue istruzioni, facendolo sorridere prima che entrasse lentamente dentro di me, facendomi scappare un urlo.

"Muoviti, ti prego" Lo supplico ed il ragazzo inizia a spingere dentro di me, facendomi inarcare la schiena a causa dell'enorme piacere che sto provando. Mentre continua con le sue spinte lente, una mano mi stringe la coscia sinistra mentre l'altra si preoccupa di dare attenzioni al mio membro. E quando tocca il fascio di nervi che gli interessa, mi fa letteralmente vedere le stelle e non riesco a trattenere un altro urlo, sentendo l'orgasmo farsi sempre più vicino.

"A..Ashton.." Provo a richiamarlo, come per informarlo che stessi per venire, ma quando le sue spinte si fanno veloci e sconnesse, capisco che anche lui è vicino. Dopo qualche altro paio di spinte e un urlo, vengo sulla sua mano, sporcando però anche i nostri petti sudati, affannato e stanco. Lui viene poco dopo di me sussurrando il mio nome e, senza aggiungere altro, esce da me, gettando via il preservativo e stendendosi al mio fianco. Lo vedo afferrare la sua maglia dal pavimento per pulirsi la mano e lo stomaco e, una volta finito me la passa, incitandomi a pulirmi. Una volta finito, la getto nuovamente sul pavimento, l'avremo lavata domani. Abbiamo entrambi il respiro corto e ho un'improvvisa voglia di dormire, ma non da solo. Con lui.

"Vieni qui" Lo sento sussurrare e, senza neanche avere il tempo di fare qualcosa, sento il suo braccio avvolgersi intorno alla mia vita e la mia schiena attaccarsi al mio petto. Mi lascio scappare un sorrisino, prima di affondare la faccia nel cuscino e chiudere gli occhi. E, con il suo profumo ad invadermi le narici, mi addormento, sperando solo che il mattino dopo fosse ancora con me.

So che fa abbastanza schifo come capitolo e mi scuso per questo ma ho tante cose da studiare + sono depressa perché non vedrò i 5SOS quest'anno e mi mancano terribilmente. Se qualcuno che legge questa storia ci va, dite a Calum che lo amo e che prima o poi dovrà registrare una versione acapella di Babylon perché TUTTI NOI CE LA MERITIAMO. Ah e divertitevi anche per me e per tutti coloro che sono nella mia stessa situazione, fateli sentire a casa xx

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