28. I won't let you go again

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Come ho già detto in precedenza, la mia vita ha fatto sempre schifo, sin da quando ero piccolo. Non ci ho mai visto nulla di positivo, escludendo Michael ovviamente. Avevano tutti una ragione principale per alzarsi dal letto la mattina. Nel caso del mio migliore amico era Luke, per mio padre la segreteria che si scopa a lavoro, per mia sorella la sua voglia di realizzare i propri sogni.. Io non ne ho mai avuta una, non ho mai avuto quel qualcosa che mi facesse venir voglia di vivere, quel raggio di luce tra le nuvole nere. O almeno, fin quando non è arrivato lui, lo stesso ragazzo con cui ora sto pomiciando nel retro del locale, dove ho suonato e cantato la canzone scritta per lui. Le sue labbra si muovono veloci sulle mie, con foga, mordendole abbastanza forte da farmi gemere leggermente per il dolore, nonostante mi piaccia da impazzire.

"Ho detto ai miei genitori di te" Mormora, provando a baciarmi il collo, ma io lo blocco, decisamente sorpreso.

"Cosa?" Chiedo incredulo, con gli occhi sgranati. Ashton mi sorride, stringendo dolcemente i miei fianchi tra le dita.

"Hai capito. Non l'hanno presa male, vogliono conoscerti" Annuncia, facendo scoppiare il mio cuore di felicità. Infatti, credo di star sorridendo come un idiota, non riuscendo a fare altro.

"È fantastico Ash" Mormoro appena, abbracciandolo di slancio e stringendolo forte a me, tenendo le braccia allacciate intorno al suo collo.

"Ciò significa che avremo finalmente il nostro primo appuntamento, non voglio più amarti solo dopo la mezzanotte, voglio amarti ad ogni ora del giorno, voglio baciarti davanti a tutti e mostrare al mondo che sei mio, solo mio. Non ho più intenzione di lasciarti andare, ho già perso troppo tempo stando lontano da te" Sento i miei occhi inumidirsi a quelle parole e, come un bambino, lascio che alcune lacrime mi righino le guance. Il loro tragitto dura poco, dato che vengono catturate dai pollici del riccio, che mi lascia un dolce bacio sulla fronte.

"Ti amo, Cal"

"Ti amo anch'io, Ash" E le nostre labbra si riuniscono, stavolta in un bacio più lento e dolce. E pensare che mi veniva da vomitare ogni volta che vedevo una coppietta per strada scambiarsi questo tipo di baci. Ora li capisco perfettamente.

"E i tuoi genitori? Sanno di me?" Mi chiede con tono curioso, una volta concluso il nostro bacio. Io mi mordo il labbro, interrompendo il contatto visivo, dato che non riesco più a reggerlo.

"Sanno della mia omosessualità ma no, non sanno di te, anche se credo sospettino qualcosa. A loro non andrebbe mai bene ma non mi interessa, ho intenzione di andare via da quella casa il prima possibile" Confesso, lasciando cadere le braccia lungo i fianchi. Non avrò mai abbastanza soldi per permettermi il college e sinceramente non voglio neanche andarci, ma da parte ho qualcosa che mi permetterà di affittare un buco di appartamento il più lontano possibile da loro.

"Trasferisciti da me" A quelle parole alzo di scatto la testa, non potendo credere che l'abbia detto sul serio. Notando la mia faccia sconvolta, emette una risatina, riprendendo a parlare.

"Si, insomma, l'appartamento è abbastanza grande per tutti e due, potrei accompagnarti a scuola ogni mattina ed il mio lavoro mi permette di mantenere entrambi senza problemi"

"Non ho intenzione di lasciare che tu mi mantenga, troverò un lavoretto part-time e divideremo le spese" Mi impunto, incrociando le braccia al petto.

"Quindi è un si?" Ignora le mie parole, facendomi alzare gli occhi al cielo. Mi sono innamorato di un cretino.

"Si, lo è" Ridacchio e, neanche il tempo di dire altro, che il ragazzo mi bacia per l'ennesima volta, delicato come prima.

"Beh, allora credo sia il caso di festeggiare, no?" Un sorriso malizioso compare sulle sue labbra ed io scoppio a ridere, scuotendo la testa. L'ho detto che è un idiota.

"Io credo che il tuo letto ne abbia abbastanza, che ne dici di andare da me? Mio padre è fuori per un viaggio di lavoro e mia madre è andata con lui" Lo attiro più vicino a me, guardandolo con occhi innocenti, so che impazzisce quando lo faccio. Lui si morde il labbro, stringendomi una natica violentemente, facendomi sospirare.

"Sali in macchina, amore" Il mio cuore perde un battito a quel soprannome e, sculettando, mi dirigo verso la sua macchina, salendo velocemente al posto del passeggero. Fortunatamente ho lasciato il mio basso e la chitarra acustica a Michael, dopo aver visto Ashton tra la folla. Il riccio mi raggiunge immediatamente, mettendo in moto l'auto e partendo spedito verso casa mia. È davvero così impaziente di avere il mio culo?
Non ci mettiamo molto ad arrivare e, non appena apro la porta d'ingresso, il mio ragazzo mi sbatte contro di essa, incollando le labbra alle mie con foga. Ricambio senza esitare, saltandogli in braccio in modo da essere alla sua stessa altezza. Stringo le gambe intorno al suo bacino e sospiro sulle sue labbra quando le nostre intimità si scontrano. Lui, in risposta, poggia le mani sul mio sedere e lo stringe, facendomi emettere un verso d'approvazione.

"Piano di sopra, seconda camera a destra" Gli indico la direzione per la mia stanza e, senza farselo ripetere due volte, sale le scale con me in braccio, aprendo velocemente la porta da me indicata e gettandomi sul letto, senza chiuderla. Infondo, siamo soli. Le mie mani sfilano con agilità la sua maglietta e, dopo aver tolto anche la mia, lui si fionda sul mio collo, mordendolo e succhiandolo, facendomi letteralmente vedere le stelle. Una mia mano finisce tra i suoi capelli morbidi, stringendoli con forza, mentre la schiena si inarca sotto il suo tocco freddo.
E riesco a sentirlo.
Riesco a sentire che c'è qualcosa di diverso nel suo tocco, nei suoi baci.
Lo fa con più delicatezza, ci mette più amore. Al mio orecchio non vengono più sussurrate frasi sporche, ma vari 'ti amo' e piccoli complimenti. E ciò mi scalda il cuore.
Se mesi fa mi avessero detto che sarei finito per innamorarmi di un ragazzo di quattro anni più grande, con un ego spropositato e l'insulto facile, probabilmente sarei scoppiato a ridere e avrei detto che l'amore non faceva per me, che non avrei mai donato il mio cuore ad una persona, troppo egoista per farlo. Eppure, adesso sono qui, steso accanto all'unica persona che, in tutta la mia vita, è riuscito a farmi perdere la testa. L'unica persona con cui ho fatto l'amore per la prima volta.
Perché si, stanotte non è stato sesso, ma amore.
Per la prima volta in diciassette anni di vita, ho fatto l'amore con la mia persona, solo mia.
E ora, vorrei solo che durasse per sempre.

Got nothing but love for you
Fall more in love everyday

Midnight Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora