Rimasi per un po' a Snowdin per comprarmi uno zainetto nel quale riporre degli strumenti curativi, come ad esempio i biscotti e le cancanelle e con i soldi avanzati, anche una bandana da duro che legai al polso in modo da incrementare la mia difesa.
Dopo varie compere, il mio zaino era pieno, l'esatto contrario del mio portafoglio...
Successivamente aver fatto un'ultima breve chiamata alla scienziata, misi il cellulare nello zainetto ed iniziai a dirigermi verso le Waterfall, prendendo il sentiero che fiancheggiava il fiume che trasportava vari blocchi di ghiaccio compatto. Arrivai alla fine della cittadina dove, improvvisamente, la neve si stoppava dando il via ad un terreno roccioso blu.
Entrai all'interno della caverna continuando a seguire il corso d'acqua.
Da ogni lato del soffitto, scendevano cascate che rompevano il silenzio in quel luogo oscuro; illuminato solamente dalla luce fioca di strane pietre.
Proseguii fino a che non arrivai alla bancarella di Sans che, come a suo solito, aveva ancora la neve sul tetto.
-Ehilà pigrone!- esclamai affacciandomi alla costruzione di legno.
-Ehya kid, ci rincontriamo dopo poco eh? - disse sorpreso lo scheletro
Gli sorrisi annuendo -Così pare!-
-Comunque ragazzino/a, vorrei parlarti di una cosa che al Grillby's ho preferito non dirti- disse lo scheletro abbastanza confuso.
Lo scheletro appoggiò le braccia sul balconcino di legno e continuò il discorso
- Suppongo che tu già sappia che faccio da sentinella vicino alla porta delle Rovine, per vedere se compaiono umani nel sottosuolo. Stando lì di guardia, avevo notato che ultimamente non arrivavano più umani e ne ho approfittato per dare un'occhiata un po' in giro, notando molti mostri gironzolare qui intorno che non avevo mai visto. Mio fratello viene chiamato sempre più spesso per l'addestramento, siccome le guardie reali attuali sono quasi del tutto occupate nel tentativo di far fronte a ciò-
Anche se ero perplesso/a e forse avevo capito dove voleva andare a parare, preferii stare zitto/a.
Sans continuò quindi a parlare
- Quando ci siamo visti al Grillby's, non era la prima volta che ti vedevo: anche se a volte lasciavo la mia postazione, passavo la maggior parte del tempo dietro ad un albero a dormire, in modo tale di controllare i vari puzzle di mio fratello e gli eventuali umani. Oggi, mentre stavo lavorando, ho sentito dei rumori e ti ho visto/a arrivare dalla città di Snowdin. Ti ho guardato parlare con una persona che assomigliava terribilmente ad Undyne e tu ci hai chiacchierato come se niente fosse: sembrava che tu sapessi già chi fosse, la sua personalità e come comportarti con lei-
I suoi occhi si fecero neri e alzò un braccio preparandosi a schioccare le dita -Non mentirmi ragazzino/a... so se lo farai...sai cosa sta succedendo?-
In quel momento, non sapevo cosa dire: un brivido mi percorse la schiena per la paura di coinvolgerlo in tutto questo...ma se non glielo dicevo, mi avrebbe ucciso....
-Va bene Sans... ti dirò tutt...- non riuscii a concludere la frase, quando un osso mi passò velocemente davanti, sfiorandomi il petto.
Istintivamente feci dei passi indietro e mi guardai in giro cercando di vedere chi l'avesse creato. Una figura alta con gli occhi arancioni mi puntava con il dito, pronto a creare nuovi molteplici attacchi.
-Ehy bro, come mai sei già tornato? E cosa sarebbero quegli strani segni sul tuo viso?- chiese Sans abbastanza preoccupato, guardando la persona che stava ferma a fissarmi.
L'individuo si voltò verso di lui -FINALMENTE TI HO TROVATO! ANCHE SE CERCHI DI PROTEGGERE CON LE TUE MISERE FORZE GLI UMANI CHE ARRIVANO, SAI GIA' CHE NON CI RIUSCIRAI MAI!-
Mentre parlava, mi avvicinai all'essere che riconobbi subito: era il Papyrus di Gz!tale.
Allarmato/a, urlai a Sans -Non è tuo fratello! So che ti dovrei spiegare tutto, ma ora dobbiamo andarcene! Devi teletr...- un osso arancione mi venne addosso: cercai di evitarlo, ma in parte mi colpì la gamba sinistra.
Lanciai un grido acuto di dolore.
Stringendomi il punto che mi faceva male, alzai lo sguardo e vidi Gz!Papyrus che divertito, alzò il braccio destro e fece apparire moltissime ossa che sembravano emanare delle scariche di energia arancione. Indietreggiai più che potei, finché ebbi le spalle al muro.
Anche se la gamba non aveva una ferita così profonda, non sarei mai riuscito/a a correre via così velocemente da evitare tutti quegli attacchi.
-MUORI UMANO!- urlò Gz!Papyrus schioccando le sue dita.
Chiusi gli occhi, già pronto/a a morire ma... non successe niente.
Non capendo perché fossi ancora vivo/a, li aprii e vidi davanti a me Sans, che aveva creato un fitto muro di ossa che mi avevano protetto.
-Heh, mi sa che mi dovrai spiegare un bel po' di cose, non è vero kiddo?- disse lo scheletro appoggiandomi la sua mano sulla spalla, teletrasportandoci via. Dopo qualche secondo di nausea, notai che ero sul divano della casa dei due scheletri.
"Sono ancora vivo/a..." pensai mentre stavo sudando per lo scampato pericolo.
Ero felice, ma un forte dolore mi riportò alla realtà: la gamba stava iniziando a sanguinare pericolosamente e i miei HP stavano iniziando a scendere.
-C-cavolo... S-sans...mi dai velocemente un panno bagnato e un q-qualche tipo di bendaggio?- chiesi cercando di premere sulla ferita. Lo scheletro, senza proferire parola, prese un asciugamano dalla cucina e si teletrasportò via, per poi ritornare dopo un due minuti con lo stesso oggetto totalmente bagnato e delle bende.
Siccome le mie conoscenze mediche erano pari a zero, cercai alla prima di fare una sottospecie di bendaggio che sembrò funzionare. Presi dallo zaino un biscotto e lo mangiai, recuperando così gli HP che avevo perso. Rimasi fermo/a con la gamba distesa sul divano e il dolore piano a piano si affievolì. Sapevo che dovevo ancora spiegare a Sans l'esistenza degli AU e tutto ciò che sapevo, ma la stanchezza iniziò a farsi sentire e decisi di addormentarmi sul divano.
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Il codice della Realtà |Undertale fanstory ITA|
FanfictionChe cosa succederebbe se a causa di un avvenimento, il giocatore possa entrare all'interno del Multiverso di Undertale? Un mistero che verrà svelato solo alla fine di questo racconto.