Piton

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Valeria, la mia migliore amica, finalmente saluta Filippo, non mi è mai piaciuto quel tipo è troppo stronzo, io lo so che è malvagio e non sono paranoica, ho ragione.
Viene da noi, e si siede a fianco a Nora.
"Ciao, ora abbiamo un'ora buca?" Domanda vale
"Sì, la prof di matematica è a Parigi, quindi si cazzeggia" dico io felice, fin troppo felice.
La mia felicità scompare quando vedo entrare dalla porta la prof di economia.
Non era lei quella che doveva venire a sostituire, ma ovviamente si è messa in mezzo, almeno fosse simpatica, no è una grandissima stronza! Vedo i volti dei miei compagni disperati, sento pure dei "no ancora lei" provenire dal fondo della classe.
"No raga, Piton no!" Dice Valeria voltata verso me e Giada, Piton è il soprannome che le ho dato per far capire la sua immensa simpatia.
"Io non le reggo due ore con lei" si lamenta Giada, mentre prende il libro di economia dallo zaino.
La campanella suona e Piton inizia a spiegare.
Ho il libro aperto alla pagina giusta, credo, ma non sto seguendo per niente, tutte le volte che c'è economia perdo sempre la concentrazione nei primi due minuti.
A un certo punto, mentre ero immersa nei miei pensieri, la campanella suona, e mi sembra il momento più bello della mia vita, questa materia la odio, e ormai mi sono rassegnata nel prendere un quattro anche nella prossima verifica.
Le altre ore passano in fretta e si fa ora di andare a casa.
Salutiamo Valeria che sale sulla macchina del padre, mentre io, Nora e Giada andiamo alla fermata del autobus.
Io e Nora prendiamo il nove, mentre quell'infame di Giada aspetta l'undici per comodità dice, il lato positivo è che il suo autobus arriva tardi quindi deve aspettare parecchio lì al freddo, così impara a cambiare bus.
Saluto Nora e scendo dal bus, inizio a cammianre verso casa, tempo tre canzoni e arrivo.
Inizio a cucinarmi un po' di pasta sperando che non sia nociva come sempre, ammetto di non sapere cucinare.
Mangio e corro a prepararmi.
Metto la divisa del bar ed esco, sono pronta per iniziare la mia prima giornata di lavoro.

Fino a farmi maleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora