【Capitolo 6】

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Taehyung era nel panico totale.
Si era riparato dentro un supermercato aperto 24/7 per sfuggire al temporale.
Era fradicio e sentiva freddo.
Provò a far squillare il cellulare dello hyung ma non ricevette nessuna risposta, di nuovo.
Era riuscito a localizzare la sua posizione tramite gps, quindi in un batter d'occhio era salito nel primo treno diretto da Seoul a Gwangju, però il cellulare si era scaricato e il biondo stava per scoppiare di nuovo a piangere per la frustrazione.

Taehyung iniziò a fare su e giù per il perimetro del negozio, cercando di trovare una soluzione: vagare per la città sotto la pioggia senza una meta ben precisa non sarebbe servito a nulla.
I suoi pensieri vennero interrotti da una voce anziana e rauca.
«C'è qualche problema, giovanotto?» chiese la vecchia donna dietro la cassa, con un piccolo sorriso, vedendolo preso a lasciare impronte in ogni centimetro di pavimento.

Taehyung si fermò ed alzò lo sguardo.
Si grattò la nuca e sospirò profondamente.
«Beh, in realtà starei cercando qualcuno...» disse con voce flebile e tremante, segno che un pianto isterico era probabilmente vicino.
«Descrivimi chi stai cercando, magari posso darti una mano» propose la signora alzandosi dal suo posto.
Taehyung pensò che sarebbe stato inutile.
Impossibile che Hoseok fosse passato di lì, per quale scopo?
Decise di provare lo stesso.
Tentar non nuoce.

«Sto cercando un ragazzo più o meno della mia età, alto tipo così, chioma rossa e giubbotto di jeans, lo ha per caso visto, signora?»
L'anziana sembro riflettere. Portò il pollice e l'indice sotto al mento, in segno di concentrazione.
Il biondo sospirò, sull'orlo delle lacrime.
Beh, ci ho sperato...

Fece per andarsene, ma poi la donna sembrò illuminarsi.
«Aveva un paio di jeans neri strappati al ginocchio?» chiese.
Taehyung sollevò lo sguardo e spalancò gli occhi.
«È stato qui un'ora e mezzo fa, non l'ho guardato molto bene in faccia, però aveva capelli rossi tinti...è entrato qui dentro fradicio, ha comprato un pacchetto di patatine, dei ricambi per il rasoio, e senza fiatare è sparito sotto la tempesta» raccontò.

Taehyung rimase immobile.
Troppe informazioni da assimilare.
Ha comprato dei ricambi per il rasoio?
Per quale motivo?
Ha intenzione di non tornare a casa?
Rifletté intensamente.
Poi capì, e si prese la testa tra le mani.
Sperò che non fosse quello che aveva in mente, ma era l'unica ipotesi più plausibile in quel momento.
Una lacrima gli rigò il viso.
Improvvisamente una brutta immagine gli arrivò davanti agli occhi.

«Ha per caso visto dove è andato dopo essere uscito?» chiese frettoloso correndo verso la porta automatica.
Le sue gambe tremavano.
«È sparito in quel vicolo» la donna indicò verso destra.
«Grazie infinite, signora» fece un leggero inchino, prima di scappare via.
Taehyung non se lo fece ripetere due volte.
Uscì e fregandosene della tempesta che stava infuriando imboccò la strada che gli era stata indicata.

Iniziò a chiamare Hoseok, ad urlare il suo nome con tutte le forze che aveva a disposizione.
Hoseok, che cazzo hai combinato...
Scoppiò a piangere dopo aver corso per tutta la lunghezza del vicolo e non averlo trovato.
Il panico lo assalì.
E se fosse troppo tardi...?
Si bloccò improvvisamente. La sua vista era annebbiata dal pianto.

«HOSEOK, TI PREGO, DOVE SEI?» urlò in preda alla disperazione, inginocchiandosi a terra in mezzo alla strada.
I suoi vestiti si inzupparono del tutto, le lacrime continuavano a scendere imperterrite lungo le sue guance.
Non so cosa fare, ho paura...
Si prese la testa tra le mani, con l'intenzione di arrendersi.
Poi sentì dei singhiozzi provenire dalla sua sinistra.

𝘼 𝙋𝙚𝙧𝙛𝙚𝙘𝙩 𝙈𝙚𝙨𝙨 .{VHOPE} (interrotta)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora