【Capitolo 17】

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Quella sera Hoseok era rimasto solo in casa, mentre suo cugino era uscito a spassarsela con la sua ragazza.

In realtà Daehyun aveva avuto la premura di chiedere al più piccolo se volesse andare con loro, ma lui, temendo di diventare il terzo incomodo e avendo già altri piani per quella serata, aveva declinato gentilmente l'invito.

Sapeva che si sarebbe sentito fuori luogo e soprattutto non voleva rovinare, con la sua presenza imbarazzante, la romantica uscita dei due piccioncini.

Così, con la casa a disposizione, si stese sul letto della camera degli ospiti a pancia in giù, il laptop appoggiato di fronte a lui.
Non aveva assolutamente l'intenzione di perdersi il primo concerto da solista di Taehyung.

Fatta partire la diretta più illegale che avesse trovato, non distolse gli occhi dallo schermo nemmeno per un secondo, ritrovandosi a scuotere la testa e sorridere affettuosamente non appena il biondo faceva qualcosa di carino.

Mentre le ore passavano, il desiderio di poterlo guardare dal vivo aumentava, assieme alla nostalgia. Hoseok si ritrovò a dover asciugare quelle lacrime solitarie che gli erano scese lungo le guance senza preavviso, nel sentire quella voce stupenda.

Prese il cellulare e controllò se per caso il minore avesse risposto ai messaggi che gli aveva mandato quella mattina, ma non trovò nulla.
Allora, non appena la diretta finì e Taehyung ebbe fatto i saluti di ringraziamento, subito gli scrisse:

23:45
Taehyung, sei stato proprio bravo.
Mi è un po' dispiaciuto non aver
potuto sentire l'ultima canzone...
Mi manchi, ti penso

Una volta che ebbe scritto il messaggio e l'ebbe inviato, si pentì. Lo cancellò subito: il biondo avrebbe potuto leggerlo da un momento all'altro.

Deglutì, capendo che forse aveva scritto un po' troppo.
Aveva visto il minore esitare, all'inizio dell'ultima canzone, e si rese conto che probabilmente quello che aveva detto -sul fatto che volesse tenerla segreta ancora un po'- fosse soltanto una scusa.

Sei stato bravissimo.

Sorrise, sperando che magari quella semplice frase avrebbe potuto supportarlo e tirarlo su di morale, nonostante la distanza che li separava.

Guardò la chat, i messaggi ancora non visualizzati. Sospirò e si mise il cellulare in tasca, dirigendosi verso il balcone.
Si sedette su una delle sedie reclinabili che si trovavano lì fuori, per poi chiudere gli occhi e godersi la silenziosa serata.

Prese un bel respiro profondo, appoggiandosi con le braccia e la testa al parapetto, godendosi il venticello fresco che gli scompigliava leggermente i capelli disordinati.

La casa di Daehyun non si trovava al centro di Daegu, ma in una zona meno trafficata e abbastanza silenziosa.
Hoseok ne era felice, poiché le luci non erano forti come al solito e riusciva a vedere un paio di stelle.

E in quell'atmosfera rilassante, coronata dalla leggera brezza estiva, dall'odore di citronella e dall'ovattato rumore di traffico in lontananza, gli sembrò che il tempo si fosse fermato.
La frenesia, a cui era abituato il rosso, aveva lasciato spazio ad una calma quasi utopica, a cui non avrebbe mai rinunciato.
Rimase lì, a rilassarsi, perdendo la concezione del tempo, lo sguardo puntato verso il cielo.

Sentì il cellulare vibrare ripetutamente e insistentemente.
Lo afferrò turbato, sbuffando e pensando si trattasse di semplici notifiche di Twitter, ma rimase sorpreso nel vedere più di dieci messaggi provenienti da Taehyung. Si stropicciò gli occhi, incredulo.

𝘼 𝙋𝙚𝙧𝙛𝙚𝙘𝙩 𝙈𝙚𝙨𝙨 .{VHOPE} (interrotta)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora