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Siamo in aeroporto in attesa del volo.
Damiano ha preteso che fossimo solo noi.
Ho salutato a casa la mia famiglia quando è venuto a prendermi.
Stiamo parlando del più e del meno quando i miei occhi mettono a fuoco una persona.
<< dimmi che ho le allucinazioni e quello non è Ethan >> esclamo con la voce quasi rotta.
Si volta per guardare nel punto in cui è orientata la mia attenzione.
<< non hai le allucinazioni. È proprio Ethan>>
<< e che fa qua?! >> mi sto agitando.
<< vorrà salutarti >> ipotizza.
<< poteva risparmiarselo >> commento.
Lo vediamo mentre scavalca trolley, passare tra serpentine di persone finché ci raggiunge.
<< perché? >> rompe così il ghiaccio.
Non lo vedo dalla sera del compleanno di Damiano e questo tutto quello che sa dirmi.
Dopo 4 anni di noi.
<< lo sai >>
<< parliamo >> implora.
<< l'hai tradita. Non c'è nulla di cui parlare >> s'intromette Damiano.
Ethan allunga il braccio afferrando il mio polso.
<< se permetti sono cose nostre >> ribatte e mi attira a sé, così possiamo parlare in privato.
<< dove stai andando?, perché lo stai facendo? >> chiede con gli occhi lucidi.
<< via. Dove non ti riguarda. Il perché lo sai >>
<< è stato un malinteso >> confessa.
<< non me ne frega niente. Dopo 4 anni ti sei comportato di schifo. Dovevi parlarne con me, chiedere spiegazioni. Invece hai creduto ad una che si proclama fan e  chiaramente non lo è, che ti ha saputo solo mettere in mano fotomontaggi e riempirti di bugie. Hai creduto ad un'estranea a e non a quella che è stata la tua ragazza per anni. Ma secondo te, potevo mai tradirti?, mai nella vita. Lo sai che non l'ho fatto e non l'avrei mai fatto>> rispondo.
<< c'era di mezzo Damiano >>
<< e quindi?!. Mi hai fatto innamorare di te nonostante fossi già stata con lui. Ciò significa che sei più importante te di lui. Quando provi qualcosa per un ragazzo e il secondo ti fa battere il cuore devi sempre scegliere il secondo >> ammetto.
<< perché il primo ti ha fatta soffrire?! >>
<< no. Perché se il primo fosse stato davvero quello giusto non ti saresti neanche accorta del secondo. Ora ti saluto ho un aereo da prendere >>
<< posso chiamarti? >> implora.
<< no. Mi faresti solo male. Hai idea di come mi sono sentita quando ti ho visto con quella addosso mentre la baciavi?!. Non lo augurerei al peggior nemico >> dichiaro mentre una lacrima scivola sul mio viso.
<< io ti amo Marl >> ammette  ed una lacrima scivola sulla sua guancia.
<< non me lo hai dimostrato. Non è da te un comportamento del genere. Ciao >> e piangendo mi allontano.
Stampo un bacio sulla guancia di Damiano, recupero trolley e zaino e mi avvio a prendere il pullmino che mi porterà dritta all'aereo.

•••••••••

Mi immergo nella mia nuova vita universitaria, nel ritmo serrato dei corsi, degli esami e delle nottate di studio matto e disperatissimo.
Un lavoretto part time da cameriera che mi dà agio e comodità.
I Måneskin sono in tour, quindi letteralmente impegnatissimi. Comunichiamo, grazie ai social network, ogni giorno più volte.
Spesso riusciamo a chiamarci anche più volte in un giorno su whatsapp e Skype.
Ed è così con Victoria, Thomas e Damiano.
Ethan... mi parlano di lui ma non ci stiamo sentendo.
È sono già passati 8 mesi.
Lo incontrerò questa sera, al loro concerto.
Sto creando qualche nuova amicizia tra i miei compagni di corso e tra i colleghi del locale in cui lavoro.
I ragazzi cerco di tenerli alla larga.
Non voglio incasinarmi ancora... e detta sinceramente nessuno mi sembra all'altezza di Ethan e meno che mai di Damiano.
E non parlo solo dei californiani ma in tutto il mondo.
Sto cercando di riguardare gli appunti delle lezioni di questa mattina, dopo un turno di due ore massacrante al pub.
Ho lavorato dalle 12 alle 14, nella fascia del pranzo.
Probabilmente ho le vesciche ai piedi.
Per prima cosa devo ricopiare in bella scrittura il tutto... dato che per la fretta, a lezione, scrivo in modo assurdo.
Appena prendo la penna in mano qualcuno bussa alla mia porta.
Mi alzo.
<< chi è? >> domando sempre prima di aprire, anche se sono nella camera di uno studentato.
Qualche secondo d'attesa poi parte un audio.
<< Hi, everybody this is Måneskin... >> poi silenzio.
Oddio sono già qui.
Spalanco la porta.
Damiano.
<< buon pomeriggio signorina De Angelis, mi rendo conto di non essere alla sua altezza dato che lei ormai è una studentessa universitaria ma vorrei passare un po' di tempo con lei >> confessa poi sposta il braccio che teneva nascosto dietro la schiena e mi porge un mazzo di girasoli, i miei fiori preferiti.
Gli sorrido.
<< per te ho tutto il tempo del mondo >> ci stringiamo in un abbraccio poi mi stampa un bacio all'angolo della bocca e lo esorto ad entrare.
<< ma sei solo? >>
<< sì. Avevamo un'intervista ma gl'ho detto di dire che stavo facendo un controllo vocale per stasera... una bugia a fin di bene. Solo per stare insieme a te >> dichiara con il suo tono affascinante.
<< hai fatto benissimo >> rispondo facendogli l'occhiolino.
Lo riabbraccio e poi iniziò a ricoprigli il viso di baci.
<< se sapevo che la California ti faceva questo effetto ti ci portavo in vacanza >>
<< sei diventato spiritoso >> lo giudico sorridendo.
<< eh si. Aumenta il mio fascino. Dai fammi vedere camera tua >>
<< ok >> acconsento.
Gli indico il letto, la scrivania, la libreria dove ho sistemato in ordine tutti i libri che uso attualmente per i corsi e quelli che sto leggendo per conto mio.
Mano mano che supero un esame vendo i libri utilizzati per acquistare quelli nuovi, così da non invadere la mia stanza.
Gli mostro la cassettiera che contiene l'intimo, le asciugamani, documenti.
Apro una porta, all'interno c'è una micro stanza. È l'armadio. All'interno tutti i miei vestiti, scarpe, borse ed accessori.
Poi gli mostro il bagno.
Averlo a mia disposizione h24 e non doverlo dividere con nessuno è un gran vantaggio oltre ad essere una gran comodità.
Dietro alla porta del bagno tengo l'asse da stiro.
Certo manca la lavatrice ma la lavanderia a gettoni del campus è molto funzionale. Una volta lì puoi lavare tutti i vestiti e le lenzuola e poi trasferirli nell'asciugatrice, così da riportarli in camera perfettamente asciutti e pronti ad essere piegati e/o stirati.
Un gran vantaggio, soprattutto perché tre piani a piedi con i vestiti bagnati sarebbero devastanti. Da bagnati pesano di più.
Gli mostro la vista dalla finestra.
<< e questa è la stanza >> dichiaro.
<< niente male. Com'è il letto? >> chiede.
<< prego >> lo conosco.
Sorride e ci si tuffa.
Poggia un braccio sotto alla sua nuca.
<< niente male, sai cosa lo renderebbe perfetto? >>
<< cosa? >> domando.
Poggia una mano sulla mia gamba.
<< te, tra le mie braccia >> sorrido e mi sdraio al suo fianco poggiando la testa sul suo petto.
<< adesso sì >> sussurra poi sento le sue labbra sulla mia testa.
<< quanto puoi restare? >> chiedo.
<< andremo insieme al concerto >> mi informa.
<< sul serio? >> domando e tiro su la testa per guardarlo negli occhi.
Annuisce.
<< fantastico >> esclamo.
<< già. Abbiamo un bel po' di tempo fino alle 22. Vorrei un caffè >> confessa.
<< ok andiamo al locale in cui lavoro >> lo esorto e gli schiaffeggio dolcemente una coscia per esortarlo poi mi alzo.
<< nah. Sono più bravo io >> ribatte.
<< ah sì? >> ironizzo mentre recupero la borsa e poi usciamo dalla mia stanza.
Annuisce.
<< ti sei scordata di come ti ho colpito per bene nell'ultima scena del video Chosen?. In cui eri tu la regista. Bei tempi >> ammette sognante.
<< se devo essere sincera non mi hai solo colpita ma anche tastata >> gli ricordo.
<< esatto. In quel momento potevo. Eri mia >>
Usciamo dall'edificio degli alloggi.
Lo colpisco sul fondoschiena poi lo tasto leggermente.
Si lascia sfuggire un verso di piacere.
<< non fare il furbo. Puoi. Ero tua, lo sono sempre stata e sempre lo sarò >> sussurro.
Sorrido e mi bacia in fronte.
Sfilo le sigarette dalla borsa. Ne accendo una poi gliela porgo così da sistemare pacchetto ed accendino.
<< quanto mi è mancato questo >> ammette.
<< ma come?!. Hai Thomas con cui smezzare >>
<< per carità è molto diverso. Vuoi mettere smezzare con lui e smezzare con te che sei strafica. Sceglierò sempre te >>
<< meglio >> confermo.
Mi prende per mano ed insieme andiamo al pub.
Passeggiamo scherzando e ridendo, smezzandoci le sigarette e tenendoci per mano.
Entriamo nel pub e tutti mi salutano, ricambio e presento Damiano ai miei colleghi e al principale.
Passo dall'altra parte del bancone ed invito Damiano a prendere posto sullo sgabello davanti al bancone.
<< Marl, ma non avevi il pomeriggio libero?! >> domanda ironicamente il mio principale.
<< sì sì, assolutamente e non ci rinuncio ma a lui il caffè posso e voglio prepararlo solo io >> spiego sottovoce e gli faccio l'occhiolino.
<< tutto chiaro. Dai che è quello giusto >>
<< e tu come lo sai? >>
<< ti conosco da otto mesi e lavori qui ogni giorno, quindi direi che ci conosciamo abbastanza bene. Tanti ragazzi ti hanno girato e ti girano intorno ma lui ti guarda in modo diverso. Solo un uomo al mondo può guardare una donna così. Sì, ti puoi mettere con mille ragazzi e provare sentimenti ma solo un uomo è speciale >>
<< e come mi guarderebbe? >> chiedo.
<< ti guarda come se fossi la sua ragione di vita, come se fossi la persona più importante e preziosissimo al mondo >>
Sorrido.
<< e ti fa piacere >> insinua sorridendo.
È come un fratello maggiore per me. Veramente in gamba.
<< in realtà sì >> poi mi metto all'opera per preparare un paio di caffè, uno per me e l'altro per lui.
Due bei muffin e poi lo raggiungo per sedermi al suo fianco.
<< grazie >> sussurra Damiano baciandomi prima la guancia per poi passare al collo, inizia a perdere tempo.
Un bacino dietro l'altro mentre avvolge il braccio attorno alla mia schiena.
Il mio principale mi fa l'occhiolino.
Allungo il braccio e poggio la mano sulla nuca di Damiano,così da godermi appieno le sue coccole.
Posiziona i suoi occhi nei miei poi mi sorride.
<< ok. Vediamo com'è questo caffè >> mi dice e poi mi fa l'occhiolino.
<< che ne dici di dirmi tutto sulla scaletta di stasera? >> domando lanciandogli un sorriso sornione e poi addento il mio muffin ai frutti rossi.
<< Marlena Marlena non mi freghi più. Troppe volte hai approfittato dell'ascendente che hai su di me e del fatto che sono vittima del tuo fascino per farmi raccontare la scaletta e poi ti lamentavi che preferivi la sorpresa. Stavolta sì hai ascendente, sì sei sempre la più affascinante ma non parlo >> e mi fa la linguaccia.
Incrocio le braccia.
<< potrei punirti >> dico per gioco.
<< come? >> domanda iniziando a mangiare il muffin.
<< potrei ricoprire di baci quella linguaccia e mordicchiarti le labbra >>  sono furbetta.
<< ripensandoci... >> sussurra.
<< ripensandoci?! >> chiedo.
<< oh sì baciami e mordicchiami ma non parlo lo stesso >> sussurra e poi mi sorride.
<< ti piacerebbe. Mangia il muffin >> ribatto.
<< e il bacio? >> domanda tirando in fuori le labbra.
<< niente scaletta niente baci >>
<< ma nooo ma io lo volevo >>
Sorrido e mi gusto il mio caffè.





                               ••••••••••

Sto facendo la doccia. Tra poco andremo al concerto. Rivedrò tutti. Rivedrò Ethan. Non sono arrabbiata con lui, non lo sono mai stata.
Sono solo molto dispiaciuta.
Mi lavo mentre dal mio cellulare si diffondono le canzoni dei Måneskin.
Damiano entra.
<< posso cambiare canzone? >> chiede.
<< non ci pensare proprio >> rispondo.
<< ma come?! >> ribatte.
<< io sono fedele, io >> dichiaro.
<< beh io non ti ho mai tradita. Sì ti ho trattata molto molto male ma tradirti mai >>
<< in effetti quello sì. Non mi hai fatto una cosa così meschina. Quella è stata opera dell'altro mio ex. L'ultimo da cui me lo sarei aspettata. Dam che fai? >> chiedo mentre inizio ad insaponarmi i capelli.
<< mi rifaccio gli occhi >> spiega fissando la doccia a braccia conserte e con un sorrisino sulle labbra.
<< ma sono nuda >> esclamo.
<< appunto >> risponde facendo l'occhiolino.
<< appunto dovresti uscire >> gli faccio notare.
<< neanche fosse la prima volta che ti vedo nuda >> insinua.
<< Dam >>
<< bei ricordi... ma ora è meglio se torno in camera >>
Rido e finisco di lavarmi.
Mi asciugo rapidamente corpo e capelli poi li sistemo con la piastra. Indosso gonna jeans, calze a rete e stringate con tacco.
T-shirt dei Måneskin, poi mi trucco e mi ricopro di profumo.
Esco dal bagno.
<< io sono pronta >> gli dico.
<< metti le calze a rete e il tacco splendiamo in questa notte grigia... >> canticchia o oi mi accarezza il viso.
Gli sorrido.
Mi bacia dolcemente a stampo poi lascia scivolare lentamente la sua lingua nella mia bocca, solo per pochi secondi poi si stacca e si alza.
Non me l'aspettavo.
<< cos'hai? >> gli chiedo.
<< È meglio se non ti bacio più, così eviterò di soffrire >> confessa.
Abbozzo un sorriso.
<< dai andiamo. Devi prepararti >>
<< ci sarà lui >> mi fa notare.
<< lui da quel punto di vista l'ho dimenticato >> ammetto.
<< è la cosa più bella che tu mi abbia mai detto >>
Mi alzo e lo abbraccio. Prendo la borsa ed usciamo. Con un taxi raggiungiamo il suo hotel.
In hall troviamo tutti.
Abbracci e baci.
Per ultimo si avvicina Ethan.
<< Marlena >> sussurra sorridendo.
<< ciao >> gli dico.
Ci abbracciamo. Lascia scivolare le sue mani sulla mia schiena e sulla mia testa.
<< perdonami, per come mi sono comportato. Perdonami per averti tradita, non avrei mai voluto. Perdonami, per essermi comportato male dopo 4 anni insieme >>
<< è tutto ok. Se tu vuoi possiamo provare a tornare ad essere amici >>
<< mi piacerebbe. È già tanto dopo quello che ho fatto. Sono ancora innamorato di te e so che provi lo stesso per me ma dopo quello che ti ho fatto non posso pretendere altro >> risponde e ci scambiamo un sorriso.
Si preparano e poi ci precipitiamo al locale dove posso assistere al concerto.
Finalmente. Mi sono mancati sul palco.

*Spazio Autrice: cosa ne pensate del capitolo?. Spero vi sia piaciuto. Vi auguro una buona settimana. Grazie*

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