La mamma è sempre la mamma

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Elizabeth

Erano passate poche ore, il re era stato lavato, vestito e sistemato da Katherine per la cerimonia funebre; Jace si era chiuso nella sua camera e non ne era più uscito, aveva persino respinto il pasto senza permettere a Rose di entrare a portarglielo.

Invece la regina non l'avevo più incontrata da quando era giunto al castello don Joseph, lui le era stato vicino tenendole le mani e dandole conforto con le parole che di solito rincuoravano i credenti.

«Mamma, perché gli altri bambini sono andati via così presto?»

«Jamie, vieni.» lo presi e lo feci accomodare a cavallo delle mie ginocchia. Io ero seduta nella mia nuova camera, quella concessami dal re quando diventai la dama di compagnia della principessa.

«Oggi è stata una bella giornata, tu sei cresciuto di un anno e hai riunito tante persone per festeggiarti, ma ci sono stati degli uomini... cattivi... che hanno rovinato tutto. Non è colpa tua, solo di quegli uomini cattivi.»

«E perché papà non viene da noi? Io volio giocare con lui...»

«Te lo ricordi il re?»

«Sì.»

"«Ecco... questi uomini cattivi gli hanno fatto del male e lui purtroppo è andato in cielo.»

«Come hano fato a me quando mi faceva male la pancia?»

«Sì, esatto; però per te è arrivato il dottore, per il re non c'è stato tempo.»

«Il re è il padre del principe?»

«Sì, lo era.»

«E adeso Jace è triste?»

«Molto...»

«Poso andare a consolarlo?»

«Forse Jace preferirebbe stare un po' da solo...»

«Ma stare da soli fa esere ancora più tristi.»

«Allora più tardi andiamo a trovarlo, va bene?» lui annuì contento, aveva solo quattro anni eppure dimostrava già saggezza.

«Mamma, hano busato.»

«Ah, sì... Corri ad aprire."»

Dalla soglia si fece avanti Kole:

«Ciao...» mi salutò con sguardo chino e inevitabilmente dispiaciuto, ci era cresciuto con il re.

«Ciao.»

«Stai bene?»

«Sono stata meglio, non so cosa provo e non riesco a immaginare cosa succederà ora.»

«Per te non cambierà nulla.»

«Certo... e il re non è morto.»

«Temi per Jace, vero? Tranquilla puoi parlarmene, ormai ho accettato la situazione, me ne sono andato perché non tolleravo e non riesco tutt'ora a guardarlo fare il padre con lui.»

«Non lo so come mi sento e poi forse tu non sei la persona più adat-»

«Kole, io volio bene al mio papà ma volio bene anche a te e poi tu mi facevi giocare tute le volte che volevo, il principe, invece, ha sempre qualcosa da fare.» mi interruppe Jamie che sentendo le parole di Kole e intuendo la sua tristezza gli abbracciò una gamba, a quel punto allora lo stalliere lo prese in braccio.

«Vado da Rose.»

Mi diressi dritta nelle cucine, lei era lì intenta a svuotare uno dei vassoi:

Sono la regina del mio amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora