Un colpo al cuore

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Elizabeth

«Mamma, anche io da grande volio esere un principe, così potrò avere un cavalo belo come quelo di Jace!»

«Jamie, se diventerai uno stalliere ne potrai avere tanti di cavalli.»

«Ma io volio esere un principe! Poso andare fuori?»

«Certo, stai attento a non sporcarti troppo!» lo vidi che corse nel cortile, sperai che Kole gli desse un'occhiata ogni tanto e che non combinasse disastri come era solito fare.

Jace

Uscii nel giardino a prendere un po' d'aria, era molto raro che in inverno ci fosse il sole nel nostro paese eppure quella era una splendida giornata.

Udii in lontananza le gioiose risate di James che stava correndo senza tregua intorno al pozzo, allora mi avvicinai:

«Ehi, Cavaliere! Mi sono appena ricordato di non averti regalato nulla per Natale... che ne diresti di fare un giro su Dark per farmi perdonare?»

«Davero? Sul vostro cavalo?»

«Sì.»

«Sì! Sì! Sì! Sì!» urlò tutto contento e mi strappò un sorriso involontario.

«Bene. Kole, porta Dark.»

Il bimbo aveva un'espressione sognante e fissava la stalla da dove sapeva che sarebbe uscito il cavallo.

«Devo sellarlo?»

«No, non preoccuparti, lascialo a me.» lo presi per le briglie e lo guidai verso Jamie:

«Ascoltami adesso... non fare movimenti improvvisi e stai attento a quello che ti dico.»

«Va bene.» gli occhi gli brillavano, chissà da quanto tempo lo desiderava; per fortuna Zoe mi aveva rivelato che era uno dei suoi sogni ed era soprattutto merito di Liz che con lei si confidava ancora.

«Sei pronto?»

«Sì!» mi disse annuendo.

Lo sollevai e lo misi sul suo dorso nero che splendeva al pallore del sole.

«Tieniti forte alle briglie, mi raccomando.» subito strinse in modo deciso tra le manine i due lacci in pelle.

Io tiravo Dark prendendo le briglie direttamente sotto al muso e lui mi seguiva, intanto controllavo che Jamie non perdesse l'equilibrio e non scivolasse.

Gli feci percorrere interamente il perimetro del cortile e quando fui convinto della sua bravura gli proposi qualcosa che lo avrebbe sicuramente esaltato ulteriormente:

«Sei capace di andare da solo? Non avresti paura se io lo lasciassi e mi mettessi di fianco a te?»

«Sì che sono capace! Sono un Cavaliere io!» risi leggermente.

«D'accordo. Stai attento, adesso lo mollo.»

«Mh-mh.»

Osservando in ogni istante il comportamento di Dark, davo indicazioni precise al bambino che le eseguiva molto bene:

«Fallo girare, tira un po' la redine di sinistra.» ci provò un paio di volte.

«Ma non va...»

«Prova ad accorciarla e poi ritenta.» questa volta ci riuscì e dalla felicità diede una tallonata al fianco del cavallo ordinandogli inconsapevolmente di velocizzare il passo.

Infatti con uno scatto improvviso aumentò l'andatura e per poco Jamie non cadde all'indietro; afferrai quasi al volo le briglie e lo rallentai prima che veramente si mettesse a galoppare.

Sono la regina del mio amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora