Freddezza

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Elizabeth

Non mi uscì un altro suono dalla bocca.

La porta di fianco si spalancò e sbiancai di colpo quando capii di aver fatto una scenata proprio davanti alla stanza reale, dove probabilmente il re stava riposando o cercando di riposare.

Proprio lui comparve dalla soglia insospettito dai toni molto alti:

«Cosa succede qui?» mi accinsi a salvare le apparenze per quel che potevo.

«Mi dispiace signore di avervi importunato...»

«Eri tu che urlavi quelle cose su un padre?»

«Sì... ma mi sono resa conto di aver di gran lunga esagerato.»

«Tutt'altro ragazza, sono rimasto sorpreso dalla tua saggezza.»

«Semplicemente la vita mi ha sbattuto in faccia talmente tanta crudeltà che ho imparato a comprenderne i veri valori.»

«Lo immagino. Sembri una giovane donna per bene. Mi piacerebbe che tu diventassi la dama di compagnia di mia figlia, avresti dei privilegi si intende e dovresti passare con Zoe la maggior parte del tuo tempo, badare a lei, magari darle qualche piccolo consiglio per affrontare la vita con serenità.»

«Ne sarei onorata sire.»

«Allora daremo la bella notizia a Zoe domattina, adesso vai a dormire e non voglio più udire la tua voce, queste sceneggiate davanti alla mia camera mi disturbano.»

Feci un inchino di congedo e mi avviai verso la mia camera, il re non aveva neanche calcolato suo figlio che era a pochi passi da noi e che mi stava seguendo ancora.

Lo portai fino al mio giaciglio e lasciai tranquillamente che entrasse.

«L'ho capito perché mi respingi, è stato lui vero? Ti ha di nuovo minacciata?»

Non risposi, preparai lo scalda lenzuola e lo misi in fondo al letto.

«Elizabeth, ti prego, dammi fiducia. Io ti amo! Non permetterei che ti faccia del male. Non devi temerlo.»

«Anche io ti amo...» sussurrai flebilmente a me stessa senza che mi udisse.

Jace

Preso dalla frustrazione del momento la afferrai rudemente per un braccio e feci scontrare violentemente le nostre labbra, la volevo più vicina, quel suo muro mi distruggeva, la sua indifferenza mi faceva sentire frustrato.

Concentrai la fiamma che mi bruciava dentro in quell'unico bacio sperando che sentisse la mia disperazione.

Non si sottrasse, ma non si mosse nemmeno, non capivo il suo atteggiamento.

Approfondii il nostro contatto tirando il suo corpo ad aderire contro il mio nel tentativo di scaldare quella sua freddezza con il mio ardore.

Inaspettatamente qualcuno bussò alla porta:

«Liz, sono Rebekah, Jamie ti cerca ha avuto un incubo e Rose non riesce a calmarlo.»

«Arrivo!» urlò alla serva dall'altra parte della porta e poi si rivolse a me.

«Se tu fossi un buon padre adesso correresti ad accertarti che tuo figlio stia bene e a tranquillizzarlo, non staresti qui a pregarmi perché lui viene prima di me.» il suo viso era completamente spento, inespressivo, che cosa diavolo stava succedendo?

«Hai ragione, Jamie è più importante.»

Raggiunsi immediatamente dal bambino che doveva essere in panico.

Sono la regina del mio amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora