Capitolo 21

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<Torna pesto, ti prego. Ora che sei stata qui più di due mesi non voglio che te ne vai> mamma tiene stretto il borsone tra le mani senza permettermi di prenderlo <Mamma stai tranquilla, sto da papà solo per il weekend, poi torno> cerco di confortarla facendo un piccolo sorriso ma so che non è molto convincente, forse perché nemmeno io sono felice davvero.

Non sono triste per il fatto di andare da mio padre, non vedevo l'ora di vederlo, ma per quello che dovrò fare in questo weekend. E mamma questo non lo sa, non voglio che si preoccupi per i miei disguidi amorosi.

Quando la macchina gialla del taxi si ferma davanti a noi mia madre lascia me e il borsone, non è del tutto convinta ma quanto meno questo gesto mi fa capire che mi lascia libera questo weekend <Mi raccomando, stai attenta e chiama appena sei da tuo padre> annuisco e la abbraccio cercando di toglierli in po' di tristezza <Vai altrimenti mi metto a piangere> fa un passo indietro mentre vado verso l'auto, il taxista mi aiuta a mettere il borsone nel bagagliaio ed entrambi saliamo in auto.

Sento il rumore del motore che si accende e dei sassi quando le ruote iniziano a muoversi. Mi sto allontanando dal palazzo, da mamma e da Noah. Sento subito la sua mancanza, non voglio allontanarmene proprio ora che abbiamo capito che entrambi proviamo gli stessi sentimenti. Purtroppo siamo riusciti a salutarci solo ieri sera, questa mattina aveva una riunione con non so che club, sembrava molto triste ma sopratutto non era molto convinto a lasciami andare a parlare con Logan, credo avesse paura che cambiassi decisione nonostante io gli abbia fatto capire che non sarebbe successo.

Perciò ora  sto andando da papà anche se la mia missione principale è quello di affrontare la realtà è riuscire ad affrontare Logan, ho chiamato papà e gli ho chiesto se potevo tornare per una notte lì da lui, gli ho detto una mezza bigia quando mi ha chiesto il motivo, gli ho detto che mi mancava molto. Ed è vero, ma non è l'unico motivo. Avrei anche voluto chiamare Logan ma poi sapevo che avrebbe intuito qualcosa, conosce a memoria ogni mio tono di voce e di certo avrebbe intuito che ci fosse qualcosa che non va.

Mi sono limitata, perciò, ad un semplice messaggio informandolo del mio arrivo. Anche ad Arya ho scritto ed era previsto un suo messaggio vocale in cui gridava come una matta. Durante il viaggio cerco di rimanere tranquilla, penso alle parole che potrei dire a Logan senza ferirlo ulteriormente, creo un vero e proprio discorso con annesse anche le possibile risposte che potrebbe dirmi.

La peggiore sarebbe che vuole escludermi del tutto dalla sua vita, che mi urlasse contro parole davvero molto brutte e non lo biasimerei affatto, ne avrebbe tutte le ragioni del mondo. Ma sicuramente mi ferirebbe moltissimo, Logan è stata una parte importante della mia vita e continuerà ad esserlo, è stato fondamentale per uscire dal mio malumore e malessere continuo verso l'intero mondo, specialmente per il genere maschile. Mi è stato accanto senza farmi pressioni su di noi nonostante lui avesse una forte cotta nei miei confronti, ha rispettato le mie decisioni e i miei spazi. Ripensare a tutto questo mi fa sentire davvero spregevole, voglio rompere con una persona davvero fantastica, mi chiedo se io sia davvero normale o qualche mia rotella sia uscita fuori fase. Ma questo non cambia i miei sentimenti per Noah.

<Signorina siamo arrivati> il tassista si volta verso i sedili posteriori indicandomi la casa di mio papà, fortunatamente mamma ha già pagato la corsa perché ho dimenticato i soldi in camera a palazzo. Mio padre è sul portico che mi aspetta con le mani lungo i fianchi, sorridente che aspetta la mia scesa dalla macchina. Scendo e apro il baule per afferrare il mio borsone per poi andare verso di lui, lascio andare la borsa e corro nelle braccia di papà che ha aperto, mi avvolge a lui e riesco a sentire il suo profumo che mi è mancato molto in questi mesi <Tesoro! Sei ancora più bella> dice con un bacio sulla testa <Non sono stata via mica un anno> lo prendo in giro <Mi sei mancata comunque> <Anche tu> ci sciogliamo dall'abbraccio e mi indica la borsa che è rimasta per terra sul vialetto <Prendi la borsa così andiamo in casa> la raccolgo e quando varco la soglia mi sembra di tornare indietro di 5 anni, quando per la prima volta ho fatto l'ingresso in questa graziosa villetta, mi sembra di vedere per la prima volta le pareti panna e i mobili color mogano della sala, il grande divano scuro con dei cuscini ornamentali colorati, la fragranza di agrumi che riempie la casa totalmente diverso da quello alle mele da mamma.

Sarò io la tua principessa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora