Sarò io la tua principessa

Capitolo 37

<Oh mio dio Luna!> appena entro nella sua camera d'ospedale Arya grida come una pazza, questo è un chiaro segno che sta decisamente bene e si sta riprendendo <Non mi avevi detto che è così tremendamente sexy> continua facendomi diventare un pomodoro.

Noah accanto a me sorride dandosi un sacco di arie, forse anche per il fatto che Logan è seduto sulla sedia accanto al letto della mia amica e non appena ci vede entrare mano nella mano storge il labbro.

Dopo esserci presi un momento tutto per noi Noah ed io ci siamo rivestiti giusto in tempo prima che tornasse mio padre dal suo giro mattutino. Abbiamo fatto colazione tutti insieme con i pancake fatti da Noah che lasciavano molto a desiderare, per non farlo rimanere male io e papà ci siamo sforzati di mangiargli e fargli pure i complimenti.

Quando tutto era sistemato e Noah smise di continuare a lanciarmi occhiatine tutt'altro che innocenti siamo saliti in macchina diretti all'ospedale dove troviamo Arya seduta sul letto che sta decisamente bene, molti elettrodi gli sono stati tolti e gli hanno lasciato solamente la flebo per idratarla.

<Ciao Arya> la saluto imbarazzata ma mi fiondo comunque verso di lei stringendola in un abbraccio <Mi hai fatto spaventare a morte> gli sussurro quando la stringo <Tranquilla, niente può fermarmi> si vanta, sia io che Logan la guardiamo contrariati <Ci hai lasciato quasi le panne sciocca!> la sgrida il ragazzo seduto accanto a lei.

Fa spallucce, come se per lei la gamba rotta non significasse niente, perché lei non ha visto le condizioni in qui era appena arrivata in ospedale. Trovo un piccolo spazio sul letto e mi ci siedo mentre Noah si accomoda sulla sedia dalla parte opposta di Logan, chiacchieriamo tutti insieme, Arya è avida di dettagli sulla mia relazione con il principe che io non soddisfo per rispetto nei confronti dell'altro ragazzo nella stanza.

Fortunatamente riesco a deviare ogni domanda tutt'altro che innocente e la riporto sempre su discorsi neutri <Ho capito il gioco che stai facendo signorina, sappi che non riuscirai a scappare da queste domande, prima o poi voglio le risposte> mi minaccia Arya dopo l'ennesima mia non risposta.

Alzo gli occhi al cielo ridacchiando mentre nella stanza inizia a regnare uno strano silenzio che fortunatamente viene interrotto dalla suoneria del cellulare di Noah. Estrae lo smartphone e quando guarda il display si irrigidisce subito, il volto diventa bianco e si alza dalla poltrona sicuramente molto scomoda <Scusate> farfuglia prima di uscire dalla porta che da sul corridoio, la richiude dietro di se e riusciamo a vederlo camminare avanti e indietro per il corridoio.

<Oh oh> bisbiglia Logan <Sta zitto cretino> sento un tonfo e quando mi giro vedo che è stato punito con una cuscinata in pieno volto da Arya <Sono sicura che non sarà nulla di grave> mi rassicura accarezzandomi il dorso della mano con la sua dove sbuca un elettrodo a pinza sul dito medio.

Quando vedo la sagoma ferma di Noah nel corridoio esco anch'io raggiungendolo. Quando sente la porta della stanza chiudersi mi rivolge il suo sguardo, più teso di prima

<Che succede?> chiedo avvicinandomi a lui <Era mia madre. Devo tornare a casa, questa sera c'è il gala di fine anno e occorre la mia partecipazione> mi spiega passandoci una mano sul viso stropicciandoselo <Vengo con te> sembra frustrato e triste <Non ti  preoccupare piccola, rimani qui con Arya, ha bisogno di te. Tornerò a prenderti fra qualche giorno> mi accarezza la guancia come se quella da consolare in questo momento fossi io e non lui.

Guardo per un momento la mia amica dalla finestra della sua stanza, la gamba ingessata, graffi e tagli sparsi sul viso e sul corpo, la flebo e i veri macchinari nella stanza mi fanno capire che forse Noah ha ragione, meglio che io rimanga qui con lei.

<Okay> sospiro quasi sconfitta <Il prima gennaio sarò già di ritorno> lo avverto, sorride e mi attira a me per un abbraccio <Andiamo da tuo padre che preparo il borsone per partire> mi bacia in testa prima di lasciami andare, annuisco slegando le mie braccia dal suo busto.