capitolo 20

449 29 1
                                    

Restiamo sdraiati uno vicino a l'altro per mezz'ora, nella testa mi frullano tanti ricordi, tipo il primo giorno che sono arrivata in questa "montagna sperduta" che ora é diventata il mio ossigeno.

S -Jack...- cerco la sua attenzione

J -dimmi piccola-

S -voglio avere un rapporto diverso con Hank, ho bisogno di un padre-

Jack resta perplesso a questa mia frase tanto che si alza e resta seduto sull'erba come se aspettasse altro da dire, perché in realta io ho tanto da dire e se non parlo con lui non so con chi altro parlare.

S -da quando sono arrivata non sono riuscita ad essere me stessa con lui, entrambi cerchiamo di stabilire un rapporto ma finisce sempre male, l'ultima volta che ha cercato di fare il padre io ho reagito male e sono finita in casa tua, ho esagerato, ho un carattere pessimo lo so, ma penso sia giusto parlare con lui io gli voglio bene-

J -io lo sapevo che dentro di te gli vuoi bene immenso e so che un giorno tornerai da lui e lo trattarai come un padre e lui ti tratterà da figlia, e recuperete gli anni persi e insieme sarete felici. Lo so perché ormai conosco entrambi.-

scoppio in una buffa risata, Jack sa sempre tutto, sa anche come rendermi felice, lo abbraccio e gli sussurro "ti amo sapientone" anche lui scoppia in una risata, ad un tratto semtiamo rumori in lontananza, mi stacco da Jack e inizio a cercare la causa di quei rumori che spero siano cavalli. Inizio a girarmi e a muovere la testa come una lucertolina. Mi volto, e vedo quello che mi aspettavo...i cavalli. I miei occhi si spalancano e inizio a pizzicare il povero braccio di Jack, in quel gruppo di animali stupendi cerco l'interessato.

S- Jack, Jackkk non stare lí impalato, guarda se vedi il cavallo, daiii...-

J -ahahah calma baby, e smettila di pizzicarmi anch'io sono un essere vivente e sento dolore eh...-

S -Eccolooo Jackkkkkkkk-

penso che le mie urla siano arrivate fino alla città.

J -Tocca a te piccola prendi la briglia e vai.

S -A me?? O.O-

J -certo, sai già come si fa, e il cavallo conosce te dai su.-

Il mio sguardo resta leggermente scioccato, prendo la briglia e inizio a camminare verso il cavallo, mentre Jack mi osserva, lentamente mi avvicino al cavallo quando sono a circa 10 mt si accorge della mia presenza per niente infastidito, anzi si avvicina come ha fatto giorni fa quando l'ho incontrato.

Quando finalmente riesco a toccarlo, inizio ad accarezzarlo dolcemente, dalla gioia mi escono le lacrime, ho un sorriso a 32 denti.

Metto la briglia al cavallo come Jack mi aveva insegnato, e lo faccio camminare fino da lui.

J - perfetto piccola sei stata bravissima, ora andiamo?-

S -sii, a chi aspettiamo? andiamo...-

ci incamminiamo di nuovo nel bosco, il cavallo é tranquillo.

Arrivati a casa lo porto fino ai box, Hank si é accorto del nostro arrivo e si avvicina a noi.

H -bene, vedo che avete fatto veloce-

S -già, ma penso che tu devi raccontarmi qualcosa che io ancora non so su questo cavallo.-

Hank guarda Jack con sguardo serio.

J -non ho detto nulla capo, ora é compito tuo dire tutto.-

H -si certo, stasera ne parleremo, ora sistematelo in un box e dategli del cibo-

J -ok capo a stasera-

Jack fa l'occhiolino a Hank, che ricambia un cenno con la testa e un sorriso.

S -quindi?-

J -quindi dai un nome al TUO cavallo piccola, e questa sera ti diremo tutto-

S -mmh ok...un nome??......WHITE.-

ecco un altro capitolo, segnalate eventuali errori. e buona lettura a tutti ❤

White HorseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora