Capitolo otto

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Mi fissa.

Mi fissa e mi mette in soggezione.

Ha degli occhi quasi spaventosi e ora li noto ancora di più perché gli sono vicino.

Sono scuri, ma non completamente marroni, hanno delle sfumature verde scuro e sono inchiodati nei miei.

Come fa a non provare vergogna almeno un po'?

Divento rosso e guardo a terra constatanto che ,tutto d'un tratto, le mie scarpe sono diventate molto interessanti.

Dovrei pulirle, ci sono tracce d'erba e c' é un po' di fango sul-

"Mi vuoi rispondere o vuoi restare a studiare il pavimento?"

Sobbalzo.

"Ehm...si scusa. I-io..." ci provo,ma non ci riesco.

"Va bene lascia stare" sbuffa e come se niente fosse, incomincia a camminare.

"Se devi restare seguimi, zuccherino"

Sbianco.

Zuccherino???

Lo seguo senza dire una parola: non é entrato nel ripostiglio del bidello ma va verso le classi vuote.

"D-dove andiamo?" chiedo

Lui si gira e mi sorride con una smorfia:

"Adesso hai paura?"

"Cosa? No!"

"E allora non fare domande"

Raggiungiamo una porta di metallo, lui la apre senza problemi pressando sulla maniglia.

Fa un cigolio assordante e sbatte contro la parete,sobbalzo anche qui, non essendo affine ai rumori forti. Inoltre mi spavento facilmente.

Non si era notato vero?

C'è una rampa di scale che percorriamo, io con titubanza, Noah,sicuro, davanti.

In fondo vedo uno spiraglio di luce,una piccola linietta di sole.

Arrivati in cima c'è una botola sopra di noi con un manico a rettangolo, Noah la spinge e tutta la luce entra nello spazio, accecandomi.

Subito dopo il grigio esce e io lo seguo a ruota.

Ci ritroviamo sul tetto della scuola, da qui si vede tutto il quartiere e la città. Resto a bocca aperta, con il vento che mi scompiglia i capelli e il sole che sulla pelle. Ha smesso di piovere, l'ho notato solo ora.

Mi giro verso Noah.

I capelli grigi volano un po' con il vento, ha un'espressione fiera, la labbra serrate, gli occhi che scrutano il panorama. Da la sensazione che si stia rilassando, che sia sereno.

Poi anche lui si gira e ci guardiamo per un po' di secondi.

"Ci vieni spesso qui?" chiedo

"No, direi di no"

"Da quanto abiti qui?"

"Non ci abito e comunque, dall'inizio di ottobre"

"Perchè?"

"Tu fai troppe domande"

"Tu dai poche risposte"

Sorride e fa una mezza risata, dopo si siede e mi fa segno di mettermi accanto a lui.

Mi avvicino ma resto comunque ad una distanza di sicurezza.

"Ti piace l'inverno?" mi chiede lui.

"Finché sono sotto le coperte si" rispondo guardandolo di sottecchi.

Lui annuisce poi non parla più per un po'.

Anche io resto muto e ci godiamo il panorama, o per meglio dire, il momento.

Saranno passati almeno trenta minuti quando riscendiamo e Noah mi chiede se devo restare ancora.

La pioggia è finita, dovrei tornare da Alex, ma lui sicuramente starà ancora con quella ragazza.

Non sò perché ma mi sento improvvisamente triste. Penso al fatto che non ho mai avuto esperienze, di nessun tipo.

Non ho neanche mai avuto il coraggio di toccarmi mentre pensavo ad un altro ragazzo. É capitato però che stavo male, che volevo di più.

Alex invece é quasi esperto, si diverte, é soddisfatto di se. E io mi domando se per lui io non sia un peso,o una presenza inutile.

"Ehy, zuccherino" mi richiama Noah

"A cosa stai pensando?"

Scuoto la testa e sorrido:"Zuccherino?"

"É carino" alza le spalle il grigio con aria indifferente mentre io divento rosso come un peperone.

"E tu lo sei ancora di più quando ti imbarazzi" mi provoca poi con finto sguardo malizioso.

Mi metto le mani in faccia mentre lui ride,mi trova carino?

"Comunque penso che é ora che vada" sussurro

"Ok" fa spalucce lui

Voglio fargli la domanda, ce la posso fare!

"H-hai un c-cellulare?"

Sono un imbranato.

Noah mi fissa serio poi scuote la testa.

Come é possibile che nel ventunesimo secolo proprio il ragazzo che mi piace non ha il cellulare?

Con tutto l'impegno che ci ho messo per riuscire a chiederglielo.

Rispondo con un semplice "oh va bene".

Mi giro e sto per andarmene quando mi ferma:"Armadietto 137" dice soltanto, con un espressione neutrale.

Sorrido e lo saluto.

Questa ad Alex glie la racconto!

Rain of feelings  -Tematica GayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora