"E quindi questa è la tua camera" dice Noah, guardandosi intorno.
Vedo i suoi occhi indagare e seguo ogni suo movimento.La mia stanza è grande, con un letto singolo, le pareti bianche, tanti peluche, mensole che mostrano le mie più grandi passioni, tanti poster e foto mie di quando ero piccolo. Sono poche, non sono riuscito a rubarmene di più da casa dei miei quando in fretta e furia stavo scappando.
In una sto con mio cugino, in un'altra gioco con la sabbia a mare e nella terza sono nel mio primo giorno di scuola delle medie, emozionato, con una polo stretta sul collo e le guance rosse.
Poi selfie vari con Alex, e libri di scuola sistemati un po' a caso.Ad un certo punto vedo il grigio soffermarsi proprio lì vicino, sulla mia collezione di film romantici e strappa lacrime.
Mi mordo il labbro quando prende a leggere le copertine afferando poi proprio il mio film preferito e rigirarselo tra le mani."Ne hai mai sentito parlare?" chiedo.
"No, ma non sembra male" commenta.
"É un capolavoro, è il mio preferito"
"Di cosa parla?"
"Non so se possa interessarti, forse lo troveresti noioso" rispondo sedendomi sul letto a gambe incrociate.Lui fa spalucce e mi incita a parlare camminando davanti al letto.
"Bhe... c'è questa ragazza, che è malata sin dalla nascita ed è abbastanza prospetta verso la morte. Lei sa che non crescerà, non diventerà adulta né avrà una famiglia. Eppure si innamora di questo ragazzo che inizia a corteggiarla. È davvero una storia divertente, emozionante e un po' triste ma.. insomma...""Sembra bello" mi interompe Noah rimettendo il film a posto, con cautela.
"Potremmo vederlo insieme...?" propongo mordendomi la lingua.
Lui non mi rispode e prede a guardare il mio comodino, dove sono appoggiati gli occhiali che uso per leggere.Non gli indosso mai in pubblico.
"Sono tuoi?" chiede indicandoli e annuisco.
"Perché non li porti a scuola?"
Esito:"Non mi ci vedo bene e mi vergogno" mormoro sincero.
Lui annuisce soltando. Poi,all'improvviso,li prende e me li avvicina alla faccia, infilandomeli.
Sento la pelle bruciare solo perchè mi sta guardando e attendo una sua opinione. Che sospetto sia negativa..."Sei carino" dice inaspettatamente.
"T-tu c-credi?" balbetto.
Lui annuisce e mi accarezza i capelli.
"Sembri più dolce""Il tuo Zuccherino ?" rido per poi accorgermi di cosa ho detto veramente.
"il tuo".Mi strozzo quasi quando lui sorride e si siede sul letto.
"Che facciamo?" chiede.
"Posso farti delle domande?"
"Sembra che sia il tuo hobby preferito" sbuffa sdragliandosi a pancia in giù e appoggiando la guancia sulla mano.
"Come mai non avevi un posto in cui tornare per pranzandare?" inizio, guardandolo e rimanendo seduto a gambe incrociate."È complicato",alza gli occhi al cielo poi nota che dei ciuffi grigi gli stanno ricadendo sugli occhi e gli sposta con un soffio.
"Mi piacciono molto i tuoi capelli" dico senza pensarci.
"Io avevo voglia di cambiare in realtà..."
"No!" esclamo scuotendo la testa, lui fa una smorfia e annuisce.Più tardi decidiamo di guardarci il film mangiando la pizza.
Ci sediamo sul divano e,pranzando,noto il grigio leggermente affamato mentre io, pesantemente distratto, rimango rapito dalla sua presenza accanto a me.
È più forte di tutto: voglio vedere cosa fa e perchè,sempre.Alla fine del film il grigio mi lancia uno sguardo un po' strano.
Per decifrarlo, provo a chiedergli che ne pensa.
"Non è stato una cagata" fa spalucce.Guardo l'orologio e vedo che ormai è tardi, e non ce ne siamo manco accorti.
"Non vorrai uscire da solo a quest ora" dico. Lui annuisce indifferente.
Alex entra dopo aver origliato e propone di farlo dormire in camera mia, con me che mi accontento del divano.
Anche se divertito, Noah rifiuta, saluta con gentilezza e prima di uscire da casa mia mi mette un ciuffo dietro l'orecchio e mi raddrizza gli occhiali.
"A domani zuccherino"
"Ciao Noah"La mattina dopo è Alex ad accompagnarmi a scuola.
Per il freddo della giornata corro subito dentro l'istituto e mi attacco al primo termosifone che trovo.
È un posto molto ambito e usato durante questo periodo dell'anno. E oggi, è tutto mio."Perché ti stai scopando il termosifone?" dice una voce dietro di me.
Mi giro arrossendo e salutando Noah, che è insieme a René.
Questa si che è una sorpresa.
Che siano diventando amici?
O qualcosa di più?Un senso di rabbia e gelosia mi scorre per tutto il corpo e mi costringo poi a deglutire, sperando che non sia come penso.
"Fa freddo" decido di giustificarmi facendo spazio per entrambi.
"Hai gli occhiali" nota Renè e annuisco.
"Stai pure meglio di ieri" fa Noah.
"G-grazie"Continuamo a parlare per un po' finché non sento una voce dietro di me: "Bel culo frocetto"
Mi giro di scatto rosso in viso.
Conosco quella voce.
Di fronte a me ci sono loro, gli stessi che mi hanno quasi pestato nel bagno.
Quelli che non mi accettano da quando sono arrivato in questa scuola.
Adesso sanno come mettermi a disagio, notando gli skinny jeans che ho indossato per la prima volta nella mia vita e gli occhiali.
Tremo quando li guardo in faccia.
Loro, Derek e il suo ghigno, accompagnato dai pugni già pronti di Gabe e Lurf."Cazzo volete" fa Renè.
"Solo apprezzare un po' il frocetto" si giustifica Derek.
Noah assume un'espressione dura e lo noto prima di tutto dalla mascella leggermente tesa.
Poi si avvicina di più ai tre."Ripetilo soltanto" dice a bassa voce, contro la faccia del primo.
Lui lo fissa, sa che non gli conviene sfidarlo, li ha già fregati una volta e Derek non si farà ingannare di nuovo.
"Non ci sarai sempre tu a
proteggerlo" sibila."Vattene. Adesso."
Derek,rosso di rabbia.se ne va con i suoi scagnozzi,lasciandomi ancora tremante.
"Potresti anche reagire a volte!" esclama Noah guardandomi male e iniziando a camminare verso le classi.
Nervoso, lo seguo correndo:
"Noah! Noah,dove vai!?"
"Al terzo piano"
"E perché?"
"Non devo darti spiegazioni"
"È vero, non devi darmele, vorrei solo sapere cosa ho fatto di male" insisto trattenendolo per un polso. Cosa ridicola visto che non ci metterebbe niente ad allontanarsi di nuovo, tuttavia resta."Niente,non hai fatto niente. È questo il punto. Perché ti fai trattare in questo modo, reagisci cazzo" alza la voce.
Rimango atterrito con un'espressione piena di incomprenzione.
"Non ci sarò sempre" continua, togliendo la mia mano dal suo polso.
"Ho resistito per tutti questi mesi senza di te" dico con la voce tremante."Allora è tempo di far finire questa cosa."
Deglutisco e faccio un passo avanti esitando, dopo però l'abbraccio.È una sensazione bella, come quando riesci a sentirti bene con te stesso guardandoti allo specchio.
Una di quelle dove vuoi solo dire "wow" per quanto il cuore è caldo.
Noah mi stringe appena, ma mi circonda completamente.
Di sentirmi indifeso e vulnerabile non è per me una novità,ma sentirmi così tra le braccia di qualcuno per me è completamente nuovo. In qualche modo... non mi sento in difetto."Devono fare solo un'altra volta apprezzamenti sul tuo culo e giuro che li butto su un rogo" mi dice e ridacchio.
Poi si stacca e si gira per andarsene con il solito sorrisetto.
Sale le scale diretto al terzo piano, e seguo la sua visuale sorridendo come un'ebete.
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Rain of feelings -Tematica Gay
Romansa(COMPLETA) Il cielo cambia in continuazione, è possibile vederlo da registrazioni magistrali che lo catturano in tutte le sue sfumature, osservare come si sfumano i colori e le caratteristiche. Le nuvole sembra che si muovino in fretta, che scappino...