Il resto della settimana non ha piovuto più, solo qualche nuvola nera di tanto in tanto.
Oggi è il 20 dicembre, si avvicina Natale.
Tra le strade già si vedono i colori di questa adorata festa e mi fanno ricordare a quando prima la odiavo. In realtà, mi piaceva solo per i regali.
Solo negli ultimi due anni, vivendo con Alex, ho imparato ad amarla in tutte le sue sfumature.L'odore di dolci squisiti che volteggia per le strade, insieme alle luci sui balconi, la gente che curiosa guarda le bancarelle, cerca acquisti o semplicimente si gode la festa in felicità, con la famiglia o gli amici.
Stamattina, a scuola, non ci voglio andare.Per fortuna manca poco alle vacanze e con questa consolazione e innata forza, mi alzo dal letto. Mi allontano da quelle coperte che mi sembrano sempre di più un buco nero di sollievo e negatività allo stesso tempo e sbuffo stanco.
Vado in cucina, Alex sta dormendo.
E figurati.Faccio colazione ed esco mezzora dopo vestito con un giaccone verde scuro e una sciarpa di lana bianca, blu e rossa.
L'intenzione non era sembrare parigino, e menomale, perchè ricordo di più un pupazzo di neve.
Con le mie Converse consumate e non adatte all'inverno raggiungo la fermata.Arrivato a scuola corro al termosifone che purtroppo è già occupato, sbuffo.
Renè oggi parte, va sulle montagne insieme a suo padre,come fa ogni anno.
Ho scoperto che ama sciiare, è figlia unica e i suoi genitori sono separati, non vede spesso sua madre ma mi ha detto che "è meglio cosí".Entro in classe.
Tiro fuori il quaderno ed inizio a scarabbocchiare parole a caso, troppo concentrato a immaginarmi insieme a Renè,sulla neve. Cadrei dopo tre secondi, eppure sarebbe sempre un'esperienza no?A casa, ho fatto l'albero con Alex, che mi ha "gentilmente aiutato" a tirarlo fuori dallo stanzino, poi mi ha guardato lavorare mentre mangiava le patatine sul divano.
Un cavernicolo, visto che poi ho dovuto pulire io il suo casino. Almeno le luci fuori le ha messe lui e si è preocupato di ricordarmi dell'esistenza di un presepe, un po' tarocco devo dire, tra le scatole nello stanzino.
Sospiro con una smorfia ripensandoci e alzo la testa, sono accanto alla finestra e guardo fuori.Sta nevicando.
Rimango sorpreso a seguire i fiocchi di neve impossesati dal vento finché non noto una figura farsi strada nel cortile.
Noto i capelli grigi di Noah e sbarro gli occhi.Oltre il cortile c'é una donna alta e dai lunghi capelli biondi. Non la vedo bene da qui ma sembra avere un viso maturo e dolce. Ha la pelle chiara e le labbra a cuore rosee.
Appena vede Noah gli corre incontro e lo abbraccia di slancio. Resto di sasso.Chi è quella donna? Cosa vuole da Noah? Stanno insieme? È per caso la sua ragazza? Eppure sembra più grande, non il tipo di Noah.
Tuttavia è bella, molto, e sembra sofisticata quasi, perfetta.
Lei è praticamente tutto il mio contrario.Li vedo parlare mentre lei gli accarezza i capelli, il ragazzo però non sembra felice come lei. É irritato, e risponde con freddezza.
Ad un certo punto la bionda lo tira ma Noah si oppone staccandosi, lo vedo gridarle contro e lei farsi piccola piccola pregandolo con lo sguardo.
Noah la guarda dispiaciuto e si avvicina scuotendo la testa,sussurra qualcosa, e la donna annuisce guardando a terra.
Sembra che stia piangendo, ma non ne sono sicuro. Vedo il grigio sospirare e avvicinarsi per baciarle una guancia.Stringo i pugni mentre inizio a farmi viaggi mentali dove io pulisco la sala del recivimento del loro matrimonio mentre Noah la bacia davanti agli invitati.
La gelosia esplode dentro di me e con un moto di rabbia chiedo di andare in bagno e scappo per i corridoi. Vado diretto all'entrata ed esco, cercando di non farmi notare dai bidelli.Loro due stanno ancora parlando e io gli corro in contro.
Sono geloso, tanto, e non dovrei esserlo. Lui non è gay, e io non ho possibilità."Ciao Noah!" esclamo ignorando la neve che cade e stringendomi distrattamente la sciarpa.
Sembrerò uno stupido, ma ora gli rovinerò la sua conversazione con questa Barbie versione adulta. Oh si che lo farò.
"Ethan, che ci fai qui?"mi dice quando io lo raggiungo e mi trovo di fronte la bionda.
"Oh io? Niente, tu?" rispondo con voce irritata lanciando uno sguardo sfacciato alla donna.
Senza aspettare una risposta la indico e chiedo ancora:"Chi é lei?".
Noah sospira come se volesse mentirmi ma non lo fa.
"Ethan, ti presento Beatrice*, mia sorella"
Avrò sentito male.
"Sorella?"
"Esatto" risponde la bionda sorridendomi."Piacere Ethan, sei un amico di Noah?"
Sono suo amico?
Annuisco arrosendo a dismisfura.
Sua sorella?!"Tuo padre conosce il nostro?" chiede.
Cosa intende? Noah la interrompe subito mettendosi davanti.
"Bea, ora vai via, abbiamo già parlato"
"Io non me ne vado senza di te!"
"Devi farlo, perchè non me ne andrò. Potrai farmi seguire da chi ti pare ma non tornerò mai dai nostri genitori"
Farmi seguire?Vorrei chiedere spiegazioni ma mi zittisco.
La bionda si asciuga un'ultima lacrima, Noah la guarda triste e lei se ne va, facendo risuonare i suoi passi sul cemento."I-io..." tentenno, non sapendo che fare, mi guardo intorno e prendo a torturarmi le mani.
Sua sorella, una certa Beatrice vestita di tutto punto, è venuta per cercare di portare via Noah, che a sua volta non vuole tornare dai suoi genitori. Sicuramente persone importanti, notando gli atteggiamenti di Beatrice.
Ma... Come sarebbe possibile?"È una lunga storia Ethan..."
"Voglio sentirla"Lui sospira e rientramo a scuola. Con attenzione saliamo al terzo piano e prende a raccontare:
"Sono scappato di casa" inizia appoggiandosi alla finestra con il gomito. Io rimango dietro.
Lo avevo immaginato, un po'."Sono nato in una famiglia benestante, amica di tante altre ugualmente potenti. La villa dove siamo entrati, è casa mia." racconta.
Rimango di sasso.
Assemblo i pezzi: quando alla villa sapeva perfettamente come aprire lo spazio della piscina, tutto il mistero dietro maglie di marca ma niente cibo per cena, il segreto del terzo piano, lo stanzino, dove ormai so con certezza che vive."E perchè sei scappato, potevi avere tutto" dico d'impulso, quasi arrabbiato.
Nelle mie esperienze da senzatetto ho appreso l'odio verso i ricchi, quelli con il rolex al polso e il cemento nel cuore. Invidia,immagino. Ma mai nessuno di loro si è fermato a dare un dollaro a tanti come me in centro, quelli che studiavo per capire come accamparmi e imitarli. Cosa che per fortuna, non ho mai dovuto fare.Noah si gira:"Perchè quella vita non mi piaceva." risponde a tono.
Sono confuso."La situazione è scoppiata quando hanno deciso di mandarmi in questa scuola di finanza e marketing, per diventare come mio padre. Sono scappato lasciando una lettera, scrivendo che sarei tornato solo per una mia scelta. La prima volta che ho avuto scelta per giunta..."
"Ma perchè qui? Non capisco"
"È stato un caso"Sospiro, mentre nella mia testa immagino un omino bianco che ordina ad un altro dove collocare i pezzi di un puzzle che come sfondo ha Noah.
I suoi capelli grigi sono più corti, come la prima volta che l'ho visto, il viso distratto ma serio, che guarda lateralmente.
Gli occhi,profondi, sono l'ultimo tassello."Wow" mi esce spontaneo e lui mi guarda con un cispiglio.
"Potevano rintracciarti con il cellulare" penso e dico.
Lui esce dalla tasca uno smartphone esteriormente vecchio, utile sicuramente solo per le chiamate.
"Il mio l'ho buttato e ho preso questo ad un banco dei pegni"
Annuisco, mentre un omino bianco corre ad incastrare un altro pezzo.Perché mi ha raccontato tutto questo?
Lo guardo.
Sto pensando che magari..."Ti aiuteró! Puoi venire a vivere con me e Alex se vuoi.. Cioé, lo so che non é il massimo però..."
Però voglio averti accanto.
Lui ridacchia.
"Ti ho appena detto che sono scappato dalla richezza e che probabilmente i miei mi staranno cercando con stolker e cose del genere e tu mi inviti a casa tua?"
"Si"
"Sei troppo buono zuccherino, troppo ingenuo"
"È un si?" dico speranzoso.
"È un forse" sorride.Angolo me:
Hi, abbiamo scoperto la verità su Noah, cosa ne pensate? Era ovvia?
Cosa succederà adesso?
*potete leggerla in italiano,cioè chiamarla Beatrice, o anche in inglese: Beatris, che mi piace di più.
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Rain of feelings -Tematica Gay
Romantizm(COMPLETA) Il cielo cambia in continuazione, è possibile vederlo da registrazioni magistrali che lo catturano in tutte le sue sfumature, osservare come si sfumano i colori e le caratteristiche. Le nuvole sembra che si muovino in fretta, che scappino...