Capitolo uno

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Voglio fare una premessa: non sono mai stato una persona molto loquace.

Per di più parlo a vanvera o balbetto.

Quindi insomma la maggior parte delle persone avrebbe dovuto almeno intuire il disagio che stavo provando in quel momento.

Con 530 adolescenti che mi fissavano aspettandosi chissà quale discorso da parte mia, io dovevo parlare ed esporre i miei pensieri.

Ma scherziamo?

Ah, e spoiler: non avevo preparato nessun discorso.

"Candidati come caposcuola,sarà una figata!"aveva detto Alex,il mio coinquilino, convincendomi a partecipare a quell'inutile concorrenza di voti.

Maledetto lui e le sue terribili idee.

Sentivo le gocce di sudore scendermi sul collo.
Non ero abituato a stare su un palco davanti a tutti.

Odiando il mio corpo, vedendomi sempre brutto e inutile, non mi sarei sorpreso se avvesero cominciato a lanciarmi bucce di banana.

E, anche se avessi provato a spiccicare parola, sapevo che quegli studenti non avrebbero cambiato idea su di me.

Ero sempre stato invisibile, quello che se ne sta sulle sue, di cui nessuno sa il nome perché non mi sono mai presentato per fare conoscenza.

Poi mettete anche il fatto che io sia gay, che i miei genitori mi abbiano buttato fuori casa e che vivo con il mio migliore amico, un brutto cavernicolo biondo a cui gli puzzano i piedi e lascia sempre i suoi calzini maleodoranti in giro per casa.

Ok si, forse se gli avessi raccontato tutta l'andatura della mia vita, avrebbero provato ancora più pena per me, smettendo di giudicarmi.

Dico forse.

Mi chiamo Ethan Carson, nato e vissuto sempre nello stesso posto,abituato sin da piccolo a non mostrare le mie debolezze agli altri.

Sempre stato gay.

All'inizio però, non pensavo che provare attrazione per i maschi fosse un problema.

Se lo avessi saputo probabilmente avrei provato a farmi piacere le ragazze sin da subito e invece, a quattro anni mi innamorai di mio cugino. Dai, siamo sinceri, chi da bambino non si è mai innamorato del proprio cugino?

E poi, so che ero troppo piccolo per capire veramente cosa provavo ma ehy, c'erano tanti miei coetanei che avevano già una fidanzatina.
Se loro potevano farsi piacere le femmine, perchè io non potevo provare affetto verso un bambino, maschio come me?

Quando lo dissi ai miei, mi trattarono così male da traumatizzarmi.

"É sbagliato! Smettila subito, non vogliamo un figlio malato" mi avevano gridato contro.

Da lí in poi non gli raccontai più niente che riguardasse il campo amoroso.

Non seppero mai della cotta che mi presi per Rick, il bel biondo palestrato, o per Justin, il nerd sexy.

Continuai a nascondere me stesso e quello che ero per anni finché non mi decisi a fare coming out, due anni fà.

Non descriverò la scena.

Rain of feelings  -Tematica GayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora