Apro gli occhi, ritrovandomi nel buio, con le luci ad intermittenza dell'albero ad innervosirmi gli occhi. Che ore sono?
Mi guardo intorno, sono solo.
Accarezzo il pavimento mentre i ricordi di ieri sera mi colpiscono prima dritti in faccia, poi nel cuore e scendono. Improvvisamente ho caldo, e paura.
Dov'è Noah?Prendo il cellulare, sono le 11:00 del mattino, ho dormito davvero tanto. Possibile che sia stato tutto un sogno?
Noah mi ha baciato.
Mi ha seriamente baciato.Sorrido, è una cosa bella no?
Significa che prova qualcosa? Che magari gli piaccio?Salto su, e apro la finestra facendo entrare un vento gelido insieme alla luce mattiniera accecante, ma non m'importa.
Quando la sera prima baci Noah Blake non ti importa di niente.Chi se ne frega se sembri un ragazzino di dieci anni con la sua prima cotta, chi se ne frega se corri per casa canticchiando, chi se ne frega se il freddo aumenta in casa e fuori, se tra poco torna il tuo migliore amico e sarebbe meglio non farti vedere in questo stato o se il mondo finirà tra pochi giorni.
Non ti importa niente.Hai in mente solo le sue labbra, il calore del suo corpo, il mistero che ancora si cela dietro a degli occhi da batticuore.
Sono sicuro di trovarlo, e mentre controllo di camera in camera la mia sicurezza scema un po'.
Sono solo in casa.Tutta la felicità va via e vengo travolto da moti di delusione.
Era davvero tutto un sogno? È successo? Gli facevo pena? Aveva paura? Gli facevo paura?Ha capito quanto faccia schifo aver baciato un maschio, uno come me, e se ne è andato via? Forse per sempre?
Mi sento il respiro mancare, le gambe cedere.Suonano alla porta.
Noah! Ditemi che è lui.
E invece no, quando apro mi ritrovo di fronte Alex.
"No!" grido facendolo sussultare.
"Buongiorno anche a te"
"No no no non può essere!"
"Se non ti è piaciuto il mio regalo possiamo cambiarlo eh"Scuoto la testa e lo supero indagando sulle scale, guardando dietro gli angoli.
So che è da qualche parte, non può essersene andato.
"Ethan, che ti prende?"
"Noah mi ha baciato!" grido, probabilmente facendomi sentire dall'intero condominio."Che cooosa??" urla il biondo prima di scappare in casa.
"Non c'è!" grida
"Lo so benissimo!"
Torna.
"Oh cazzo, è andato via!"
"A quanto pare"
"Dopo averti baciato!"
"Si!"Si mette le mani tra i capelli:
"Non ci posso credere! Ma quando, come, perchè?"
"Non lo so stavamo parlando, e c'era il peluche e-"
"Che peluche?"
"Mi ha regalato un peluche"
"Ti ha regalo un peluche??"
"Si! E lo stavo ringraziando, poi gli sono caduto addosso, mi ha abbracciato"
"Gli sei caduto addosso!?"
"Si si si! E ho dormito e poi mi sono svegliato, ho sentito le campan-"
"Le campane??"
"Della mezza notte allora lui mi ha preso e mi ha baciato, e-e ha detto..." mi metto le mani nei capelli e imito la sua voce:
"-Buon Natale Ethan-, allora io ho fatto",tasto i piedi sul pavimento agitato:"-Buon Natale Noah- e poi mi sono risvegliato!"
"Oh cazzo"
"Oh cazzo!"
"Ok ora calmiamoci"
"Devo trovarlo!" faccio per correre giù per le scale ma Alex mi blocca per un polso.
"Ethan non puoi andare la mattina di Natale a cercare un ragazzo senza la minima idea di dove potrebbe essere!"
"Ma-"
"Non da solo"Scendiamo, io con il pigiama, Alex con un cappotto grigio, e iniziamo a pensare a dove potrebbe essere andato.
Una volta in macchina, Alex mi chiede: "Dove andrebbe un ragazzo scappato di casa la mattina di Natale?"
"Alla sua vecchia casa... Lo stanzino! A scuola!"La vecchia Angelina di Alex sgomma per le strade, la neve cade mentre guardo dal finestrino le luci, e le decorazioni tra le strade. Questa volta non mi viene da sorridere, non se penso che Noah possa essersi pentito, che sia scappato veramente.
Raggiungo scuola e i cancelli sono chiusi con i luchetti.
"Non può essere venuto qui, è tutto chiuso"
Scuoto la testa.
Pochi giorni prima delle feste, Noah mi ha mostrato una specie di passaggio segreto, una porticina sul retro che ti da libero accesso alla tromba delle scale del primo piano.
Era chiusa a chiave, mi ha raccontato, e lui l'ha forzata. Voleva lasciarla aperta apposta, in modo che entrasse la neve nella scuola e potesse fare un dispetto ai bidelli antipatici che ci fermavano quando ci vedevano andare verso le scale del terzo piano.Balzo giù dalla macchina e scavalco il cancello, vado direttamente sul retro ed entro dalla porticina.
I corridoi sono completamente bagnati e regna il gelo. Se Noah venisse scoperto per questo, verebbe sospeso.Salgo tre gradini alla volta e raggiungo correndo i corridoi dove spesso il grigio passava le giornate facendo avanti e indietro.
Raggiungo lo stanzino. Prendo un lungo respiro. Lui è lí dietro?
È il momento della verita. È il momento di sapere se posso smettere di sognare.
Spingo piano la porta che è socchiusa.
Resto a bocca aperta.Non c'è nessuno.
Indietreggio sentendo un bruciore alla gola. Se non è qui, dove potrebbe essere?
Dove è scappato?Sento le lacrime rigarmi le guance, sento la sua voce dirmi che non sono un mostro eppure, adesso dové?
A passo lento esco dalla struttura e non chiudo la porta. Riscavalco il cancello e torno da Alex."Niente?" mi chiede e scuoto la testa.
Mi risiedo accanto a lui con la testa bassa.
Lui parte, non parla, sta in silenzio.
Raggiungiamo un incrocio, lo stesso che io e Noah abbiamo percorso da soli e a piedi un po' di settimane fa.Mi incanto a guardare l'indicazione e il nome della via.
"Alla sua vecchia casa..."
"Gira!" grido e il biondo esegue confuso.
"È qui" urlo.
Alex va più veloce finché non scorgo una figura non molto alta sostare su un muretto di fronte ad una grande villa.
La sua.
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Rain of feelings -Tematica Gay
Romance(COMPLETA) Il cielo cambia in continuazione, è possibile vederlo da registrazioni magistrali che lo catturano in tutte le sue sfumature, osservare come si sfumano i colori e le caratteristiche. Le nuvole sembra che si muovino in fretta, che scappino...