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Narratore POV.

Finalmente, era giunta l'alba di quel giorno tanto importante, che avrebbe portato le vite di due persone differenti ad incrociarsi, anche se, questo era già avvenuto.

05:00

Hyungwon, si alzò dal suo letto svogliatamente, sopratutto a causa del fatto che non fosse riuscito a dormire bene quella notte, vedendosi costretto ad abbandonare quella fonte confortevole di calore nella quale si era rintanato.

Si era svegliato con le lacrime agli occhi ed il fiatone per l'ennesima volta, il tutto accompagnato da un peso opprimente che si sentiva all'altezza del cuore.

Spense la sveglia che stava suonando, puntuale come sempre, mettendosi a sedere stiracchiandosi un po', ormai abituato a ciò.

«Beh, buongiorno a me.» disse appena con un accenno di sarcasmo e lo sguardo rivolto verso un punto a caso della stanza. Era da notti interminabili che faceva sempre lo stesso sogno, anche se aveva l'aria di essere quasi un incubo a parer suo.

Non aveva mai capito il suo significato e le immagini gli apparivano sempre molto sfocate ed irriconoscibili, eppure sentiva che si trattava di qualcosa d'importante.

"Aspetta!" urlò una voce di donna che gli sembrava alquanto familiare, "Non farlo!"

Un rumore sordo di oggetti che cadono a terra si udì da dietro la porta di quella che aveva tutta l'aria di essere la camera da letto di un bambino, la sua probabilmente.

La figura della donna a cui apparteneva la voce, varcò la soglia di fretta, preoccupata, dirigendosi nella sua direzione, avvicinandosi sempre di più a lui, per poi poggiare le sue mani sulle sue guance, prendendogli il viso in modo da sollevarlo leggermente.

"Hyungwon." lo chiamò, attirando la sua attenzione. Sembrava turbata e quasi come se non avesse abbastanza tempo a disposizione.

"Sei davvero un bravo bambino, lo sai questo?" gli chiese in tono dolce, prendendo ad accarezzargli delicatamente il viso, spostando una ciocca di capelli dalla sua fronte. Gli occhi le erano diventati improvvisamente lucidi.

Il bambino annuì appena. "Perché piangi?" le chiese poi, asciugando con una manina una lacrima che la donna si era lasciata scappare, "Non devi piangere."

Lei sorrise tristemente, per poi stringerlo a sé in un abbraccio. "Va tutto bene. Non è nulla di grave. Sono solo orgogliosa di te."

Il piccolo annuì ancora, ricambiando l'abbraccio, che però non durò più di tanto. Vennero interrotti da un grido che proveniva dalla stessa stanza di prima.

"Dove sei!? Rispondi!"

Lei subito venne pervasa dalla stessa aria preoccupata che aveva addosso qualche istante prima, "Wonnie, ti va di fare un gioco?" domandò, niente se non dolcezza mista a titubanza nella sua voce.

Il bimbo parve subito interessato a quella proposta, rispondendo con un cenno affermativo del capo che fece ricadere qualche ciocca di capelli di nuovo sulla sua fronte, coprendola.

"Bene, facciamo così. Tu entra nell'armadio e non fare alcun rumore, così il mostro che si nasconde in corridoio, non potrà trovarti." stentò un sorriso.

Shoot Out || Hyungwonho † Hiatus †Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora