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Narratore POV

Hyungwon uscì di lì con tutta la calma possibile, prima di arrivare alla sua macchina per dare inizio allo svolgersi del suo compito, ma appena si sedette sul sedile, dovette fermarsi e cercare di ritornare in sé in qualche modo.

Il suo corpo aveva iniziato a tremare incessantemente, le sue gambe parevano non rispondere più e addosso percepiva ancora il tocco di chi qualche minuto prima aveva osato macchiarlo di quello sporco che si sentiva sulla pelle.

Perché era proprio così che si sentiva Hyungwon in quel momento.

Voleva cancellare quella sensazione dai suoi vestiti e dal suo corpo ma il solo pensiero di ciò che fosse successo, subito lo riportava a quel sogno di non molto tempo fa, proiettando davanti a sé immagini apparentemente sconnesse tra loro ma che assemblate nel modo giusto, andavano a formare nient'altro che frammenti di una memoria a quanto pare perduta e che ora stava cercando di abbatterlo con un colpo solo.

Era troppo da processare.

"Avanti, ce la puoi fare."

"Respira."

"Uno...due...tre..."

Il respiro prima affannato, paragonabile a quello che si ha dopo aver corso una maratona, stava piano piano ritornando ad un ritmo più regolare mentre però, sentiva il suo cuore battere ancora troppo velocemente.

"Andrà bene."

"Non pensarci."

Fece un respiro profondo, per poi mettere in moto la sua auto e dirigersi da qualche parte. Non gli interessava davvero in quel momento, voleva semplicemente allontanarsi il più possibile da quel luogo, il quale stava alimentando ancora di più il suo desiderio di voler lasciare quello stile di vita una volta per tutte e liberarsi di persone come quella.

Guidò non curante di quanto tempo stesse trascorrendo, di dove sarebbe dovuto andare, del suo incarico o altro.

Non gli importava di niente in quell'istante, sembrava come se stando al volante della sua macchina, potesse sfuggire a tutte le sue responsabilità e correre più veloce dei suoi problemi.

Non rientrava nella cerchia di luoghi trascritti su quel pezzo di carta straccia statogli consegnato, ma in qualche modo si era ritrovato lì.

Si era fermato solo appena giunto alla vista di una distesa cristallina che riusciva a fondersi con il cielo all'orizzonte.

Scese dall'auto per poi sedersi in mezzo all'erba che ricopriva quella scogliera quasi del tutto isolata dal resto del mondo, nel frattempo che la brezza marina gli accarezzava amorevolmente i capelli e l'odore di salsedine gli pizzicasse leggermente il naso.

Si sentiva in pace. Nessun pensiero ad occupargli la mente.

Tutto sembrava andare bene.

Lui sembrava stare bene.

Chiuse gli occhi per qualche secondo, lasciando che i vari suoni circostanti gli pervadessero le orecchie.

"Come sarebbe stato scomparire per sempre?"

Li riaprì, ma il suo sguardo sembrava estendersi oltre la distesa di acqua davanti a sé, oltre quella linea sottile che faceva da confine tra cielo e terra.

Ci stava pensando davvero.

Magari si sarebbe risolto tutto così, e finalmente sarebbe potuto stare in pace con tutto ciò che lo tormentava.

I suoi occhi vennero poi catturati da due gabbiani che volavano lontano. Pensò a come sarebbe stato volare via con loro, verso qualche meta sperduta.

Shoot Out || Hyungwonho † Hiatus †Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora