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Narratore POV.

«Causa della morte?» chiese il biondo al collega della scientifica.

«Veleno, ma non uno normale, questo appartiene ad un'esemplare di Epipedobates Tricolor o letteralmente chiamata Rana dal veleno fantasma. Chiunque sia stato, sa il fatto suo.»

«Scusa, ma cosa comporta in pratica?»

«Be, al suo interno si può trovare una delle sostanze tossiche più potenti in natura, cioè l'epibetidina, mista ad altre sostanze tossiche che vengono prodotte dalla rana. Se si entra in contatto con questa, anche una piccola quantità è in grado di fare effetto dopo una manciata di secondi, impedendo all'organismo di funzionare regolarmente, paralizzando il corpo e finendo col far morire di asfissia la vittima a causa del non funzionamento dell'apparato cardiovascolare.» spiegò il ragazzo esaminando il cadavere.

«Allucinante. Certo che è attrezzato bene quel tipo.» disse Minhyuk facendo vagare lo sguardo prima sul corpo senza vita di Joonsok e poi su quello di Hoseok, che sembrava alquanto frustrato da tutta quella situazione.

E come dargli torto, la loro unica fonte di informazioni era stata fatta fuori in qualche secondo, senza che nessuno si fosse accorto di niente.

'Devo trovare un modo per rintracciarlo. Ma come posso fare? Dio, è così frustrante. Di questo passo non ce la farò mai.'

«Hey.»

Hoseok fu riportato alla realtà dalla voce di Minhyuk, il quale lo stava osservando con sguardo leggermente preoccupato, per poi poggiare una mano sulla sua spalla, in segno di conforto.

«Perché non ti rilassi un po'? Prenditi del tempo per te oggi, altrimenti, in queste condizioni non sarai in grado di fare niente per bene.» concluse sorridendogli appena.

Il corvino rimase immobile qualche secondo, per poi lasciarsi andare ad un lieve sospiro, consapevole che in fondo l'amico non avesse tutti i torti, annuendo con il capo.

«Hai ragione.» 'Ho bisogno di tempo.'

«Dimmi.» disse quella voce ormai a lui così famigliare.

«Il lavoro è stato portato a termine con successo.»

«Perfetto.» poteva benissimo immaginare che l'altro avesse ora assunto un sorrisetto sadico e al contempo soddisfatto, «Vieni qui domani in modo da riscuotere la tua parte.»

«Non mancherò.»

E così Hyungwon chiuse la chiamata, lasciandosi andare all'indietro con un tonfo ovattato sul sedile della sua macchina, facendo un respiro profondo, quasi ad accertarsi di essere ancora in vita in quell'istante, per poi fermarsi a guardare il suo telefono riflettendo su qualcosa.

Convinto del suo stesso pensiero, prese a digitare un numero, aspettando in seguito che l'altra persona rispondesse.

1...2...3...

«Pronto?» disse una voce più o meno profonda dall'altro capo del telefono.

«Hey ciao, sono io.» rispose il giovane un po' esitante.

«Ah Hyungwon! Cosa ti serve?»

Sospirò appena passandosi una mano tra i capelli tinti, scompigliandoli leggermente.

«Vediamoci a casa mia. Ho bisogno di parlarti di alcune cose.»

«Certo, facciamo alle quattr-»

«Il più presto possibile.» lo interruppe Hyungwon.

«Va bene. Arrivo.»

Chiuse l'ennesima telefonata di quella mattinata, decidendo di iniziare ad avviarsi anche lui sulla strada verso casa, così mise in moto, imbucandosi in una corsia poco trafficata.

Shoot Out || Hyungwonho † Hiatus †Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora