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Narratore POV

«Quindi mi stai dicendo che io sarei in pericolo?» chiese Hyungwon con aria sconcertata mista ad un po' di scetticismo, dopo essersi ritrovato a parlare faccia a faccia con Changkyun nel salottino di casa sua, mentre ancora qualche ciocca bagnata gli ricadeva davanti agli occhi.

Il più piccolo dopo aver visto che l'altro non aveva dato nessuna risposta al suo messaggio, ebbe deciso di presentarsi direttamente davanti la porta di casa sua e parlare finalmente di ciò che doveva.

«Non è quello che ho detto.»

L'aria sembrava carica di tensione tra i due.
Uno era talmente testardo da finire col voler sentire solo ciò che voleva ascoltare, l'altro, invece, paziente più di chiunque altra persona ma con dei limiti di sopportazione che stavano venendo piano piano superati.

«Ciò che sto cercando di spiegarti è che devi...trovare un altro modo per succedere nella tua ricerca. Non credo che quello attuale, involvendo anche quel tipo, sia la cosa più sicura da fare.»

Changkyun stava cercando di convincere l'altro ragazzo a trovare una sorta di piano B con cui sostituire quello corrente di affidarsi all'aiuto di un poliziotto nonostante fosse praticamente un ricercato, ma non sembrava voler dargli retta, troppo orgoglioso e pieno delle sue convinzioni per poter anche minimamente considerare ciò che il moro gli stesse dicendo.

«E questo perché? Te lo hanno detto i tuoi pezzi di carta colorata?»

«Hyungwon, ti prego ascoltami. Sai perfettamente che ho ragione.»

Stavano entrambi sul punto di perdere la testa e dare di matto, ma chi avrebbe fatto per primo in modo di porre fine a quella conversazione? Ne sarebbe davvero uscito qualcuno vincitore? Si sarebbe potuto definire tale?

«Dovresti smetterla di giocare con le tue carte a fare il mago. Ormai ho deciso, non posso cambiare tutto adesso. Non mi serve che tu ti preoccupi per me, so quello che faccio. Forse non l'hai capito ma ne dipende la mia intera esistenza da questa insulsa ricerca. Può darsi che troverò davvero le mie risposte o forse no, ma in ogni caso non posso fermarmi proprio adesso. E continuerò ad andare avanti, con o senza il tuo supporto.»

L'atmosfera era più pesante di prima, così tanto da far provare ai due la sensazione di avere un macigno a trascinarli verso giù, a farli sprofondare nel buio più profondo. Uno solo aveva ancora una fievole luce a guidarlo in quell'abisso, verso la superficie.

Ma non era Hyungwon. Lui non sapeva come fare a divincolarsi e nuotare verso la salvezza. Stava affogando.

E dentro di sé era ancora boccheggiante in cerca di aria anche quando con un sospiro affranto e rassegnato, Changkyun si alzò dal posto davanti a lui, prendendo la sua giacca, pronto ad uscire dalla porta d'ingresso, senza sapere se avrebbe mai più fatto ritorno in quella casa e nella sua vita.

«Sappi che se dico questo è solo perché ci tengo a te ed alla tua incolumità. Non vorrei tu restassi ferito ancora una volta, non te lo meriti. Puoi diventare migliore di così...nonostante tutto lo schifo in cui sei bloccato, hai ancora la possibilità di rimediare in qualche modo. Certo, non posso capire quello che provi e avrai le tue motivazioni per fare ciò che stai facendo, probabilmente non capirò mai a pieno, ma confido in un cambiamento, in modo che tu possa finalmente vivere come meriti. Spero tu possa ragionare.»

Dopodiché, chiuse la porta dietro di sé, lasciando l'argentato da solo con nient'altro che il fantasma del suo stesso essere a fargli compagnia mentre lo guardava andare sempre più a fondo, ridendo alla vista della sua sofferenza, facendosi beffa dello stato patetico in cui risiedeva.

Shoot Out || Hyungwonho † Hiatus †Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora