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Narratore POV.

20:34

«Finalmente.» sospirò di sollievo, infilando la chiave nella serratura aprendo la porta d'ingresso di casa sua.

Entrò richiudendosela alle spalle, accendendo in seguito la luce della lampada situata vicino al divano, la quale illuminava abbastanza da creare un'atmosfera alquanto rilassante. Come sempre però, non c'era nessuno lì ad aspettare il suo ritorno a casa ed il senso di vuoto rimbombava pesantemente all'interno di quelle mura.

Poggiò la scatola sul tavolino da caffè del salotto, per poi dirigersi in cucina, in modo da prepararsi qualcosa da mangiare, nonostante non avesse comunque molta fame. Optò per qualcosa di semplice, mettendosi subito all'opera.

Qualche minuto dopo, si andò a sedere in poltrona con un panino, passando però prima in camera sua a prendere la sua arma.

Se ne stava appoggiato allo schienale, mangiando tranquillamente, con la pistola posata di fianco a lui, pensando agli eventi a cui avrebbe preso parte il giorno dopo. Tutto però, iniziava a sembrargli pressoché monotono e ripetitivo.

Non negava il fatto che a volte, si sentisse maledettamente solo in quella casa, e che l'unica compagnia che avesse fosse quella della sua arma, oppure che ogni tanto, quando calava troppo silenzio, a tal punto da diventare insostenibile, accendesse la televisione solo per alleviare quell'atmosfera di solitudine e malinconia che regnava per la maggior parte del tempo lì dentro.

Ma il giovane non aveva tempo per una relazione o delle amicizie vere e proprie, anche se gli capitava delle sere, di ritrovarsi a pensare a come sarebbe stata la sua vita da persona 'normale', senza usare una falsa identità che gli impedisse di rivelarsi realmente al pubblico per chi e come era, potendo essere in grado di girare tranquillamente alla luce del sole e non nell'ombra come fanno i topi.

Di come sarebbe stato avere qualcuno al suo fianco, e su cui poter contare, pronto a sostenerti in qualsiasi momento e donandoti calore qualora ne dovessi avere bisogno, facendoti sentire amato.

Già... Chissà cosa si prova.

Era da troppo che non sperimentava cose del genere sulla sua pelle. Così tanto tempo, che ormai aveva dimenticato completamente come ci si sentisse anche solo a ricevere un abbraccio oppure una semplice carezza. Qualsiasi tipo di contatto affettivo con un'altra persona gli era quasi sconosciuto.

Ma aveva già preso la sua strada, e non poteva di certo rimuginarci sopra adesso. Doveva solamente continuare ad andare avanti e vivere tutto nella sua quotidianità, come aveva fatto fino a quel momento, ignorando tutte quelle distrazioni inutili che vedeva sempre di più come ostacoli nel corso dello schema perfetto che si era creato della sua vita.

Finì di mangiare, prendendo la sua calibro 13 ed iniziando a rigirarsela tra le mani, come se fosse la prima volta che la vedesse anche se la possedeva ormai da un paio d'anni. Si mise ad osservare l'impugnatura in legno lucido, facendoci passare un dito sopra un paio di volte, come a verificarne la superficie, perfettamente liscia.

Nonostante il tempo, era ancora del tutto intatta, quasi fosse stata appena comprata.

Il suo pensiero però, si rivolse nuovamente all'incarico che lo aspettava il giorno a seguire, il quale si stava facendo sempre più vicino con lo scorrere del tempo.

"Quando il carico sarà ormai portato via, e lui ti chiederà dei soldi... Sai cosa fare."

Oh, lui sapeva perfettamente che cosa fare.

Non era la prima volta che si occupava di cose del genere, e di certo questa non sarebbe stata molto diversa dalle altre. E poi, una cosa le accomunava tutte: il modo in cui finivano.

Shoot Out || Hyungwonho † Hiatus †Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora