Kiss me again {TH+JK||JM+YQ}

ꕥ7ꕥ

<Pov. Yuqi>

Andai ad aprire alla porta e quello che mi apparve davanti fu veramente uno shook per me: Jimin, indossava una camicia bianca un po' larga, ma che riusciva comunque a risaltargli la corporatura muscolosa, e con qualche bottone slacciato che lasciava intravedere le clavicole, una cravatta nera leggermente allentata al collo e pantaloni di pelle nera che fasciavano le cosce e che lasciavano ben poco all'immaginazione.

"Se la smettessi di mangiarmi con gli occhi possiamo andare" ghignò Jimin davanti a me e risvegliandomi dallo stato di trance. "Ehm, sì certo, chiamo gli altri e andiamo" gli sorrisi cercando in tutti i modi di non sembrare ipnotizzata dalla sua bellezza.

Mi avviai in salotto per chiamare anche gli altri,

'porca miseria, ma quanto cacchio era sexy? Non può fare così però, non è valido...NO Yuqi NO, non lasciarti ingannare anche questa volta, non sei stupida! Lui è un coglione bastardo che vuole solo portarti a letto e non è per niente figo, è bruttissimo...si certo come no'.

"È arrivato, andiamo dai" ci avviammo verso il locale a piedi.

"Ti sei messa in tiro per me per caso?" mi sussurrò Jimin all'orecchio mentre camminavamo. "Mai" risposi fredda e aumentando il passo per arrivare in mezzo ai due miei migliori amici e intromettermi nella loro conversazione.

"Di che stavate parlando?" chiesi abbracciando entrambi 'Yuqi non devi pensare più a Jimin...lontano dagli occhi lontano dal cuore...ma come faccio se tra una settimana si trasferisce nella mia scuola?'. "Di nulla" fece spallucce Kookie, anche se mi sembrò un po' strano.

Arrivammo davanti al locale, entrammo e ci sedemmo ad uno dei tavolini a parlare.

"Io e Kookie andiamo a prendere da bere, cosa volete?" domandai sorridendo. "YAH! Ma perchè anche io?" si lamentò Jungkook. "Perchè da sola non ce la faccio a portare tanti bicchieri e tu sei il mio tenero coniglietto che aiuterà la sua povera amica in difficoltà" feci gli occhioni dolci e lui sbuffò facendomi ridacchiare,

'Oh, caro mio aspettati l'interrogatorio stasera perchè ho intenzione di scoprire che hai in questi giorni'.

"Per me una birra" esclamò Tae. "A me va bene tutto basta che sia forte, molto forte" ghignò e io lo fulminai con lo sguardo. "Dai stavo scherzando, va bene un Manhattan" rise.

Mi alzai andando ad ordinare i drink al bancone insieme al mio amico.

"Sei sicuro che non ti sia successo qualcosa?" chiesi speranzosa di una risposta positiva. "Mio dio Yuqi quanto sei insistente, ti ho detto di NO, sto bene, non ti devi preoccupare ok?" mi guardò nervoso, non lo avevo mai visto così. "Ok" abbassai lo sguardo non riuscendo più a sostenere il suo,

'Mi dispiace Kookie ma a mali estremi, estremi rimedi".

I drink arrivarono e li portammo al tavolo iniziando a chiaccherare normalmente. Dopo che gli altri ebbero bevuto parecchio iniziarono le domande imbarazzanti da parte degli ubriachi.

"Allora a-a te come piacciono le r-ragazze?" chiese Jimin con la voce da sbronzo. "A me vanno bene tutte" disse Tae con la sua stessa tonalità, "A te?" continuò. "A me piacciono quelle c-che hanno e-esperienza, non mi p-piacciono le s-santarelline" rise bevendo un altro shots.

Sbuffai 'Te la faccio sentire io la santarellina che è in me quando ti arriverà uno schiaffo...stronzo'.

"Che c'è tesoro, sei p-per caso g-gelosa?" domando malizioso avvicinandosi pericolosamente a me. "Spero tu stia scherzando!?" dissi esasperata 'che odio'. "Dai, non f-fare l'offesa, possiamo s-sempre fare nuove e-esperienze io e te" afferrò con una mano la mia coscia e la strinse leggermente riducendo man mano la distanza che ci separava.

"YAH! Lasciami subito!" gridai scostando la sua mano e alzandomi, "Visto che ci tieni tanto che le ragazze abbiano dell'esperienza, perchè non vai a chiedere a qualcun'altro" sbottai prendendo i polsi dei miei amici, davvero poco lucidi, e trascinandoli fuori senza ascoltare le parole di Jimin.

Il viaggio per riportarli a casa fu davvero stancante e difficoltoso, ma quando aprii la porta d'ingresso tirai un sospiro di sollievo.

Portai Tae in camera sua e si addormentò, fortunatamente, in meno di 2 secondi.

Spostai anche Kookie dal salotto, dove lo avevo lasciato mentre aiutavo Tae, alla sua stanza. Lo misi seduto sul bordo del letto, io mi piegai sulle ginocchia davanti a lui e gli feci quella famosa domanda che tanto mi tormentava.

"Kookie dimmi che hai" dissi spostandogli una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Non posso" abbassò la testa con aria triste. "Ti prego Kookie guardami, sai che di me ti puoi fidare" gli feci alzare lo sguardo incatenandolo con il mio.

"I-I-Io..." cercò di parlare ma una lacrima scese sulla sua guancia. "I-Io ho baciato un ragazzo" sussurrò quasi impercettibilmente, ma nel silenzio della camera lo riuscii a capire chiaramente.

"E che c'è di male?" gli presi il viso tra le mani e gli sorrisi per tranquillizzarlo.

"Yuqi, tu non capisci, era un ragazzo, un maschio! Ho baciato una persona del mio stesso sesso e mi è pure piaciuto!" iniziò a piangere e io lo strinsi in un caloroso abbraccio, mi faceva stare davvero male vederlo così, ma doveva capire che non era nè una cosa sbagliata nè brutta.

"Kookie, è normale ch-" mi interruppe Jungkook tremando e urlando: "No, Yuqi non è normale!".

"Io non voglio essere gay, non voglio che mi piacciano i ragazzi, non voglio essere malato" continuò singhiozzando sempre di più.

"Kookie ti prego non dire così! Non sei malato, essere gay non è una cosa brutta, l'amore è amore in qualsiasi forma si presenti okay? Non è sbagliato provare dei sentimenti per una persona del tuo stesso sesso, siamo tutti esseri umani e non possiamo decidere chi amare, devi capirlo Kookie" dissi baciandogli la fronte, "Hai paura del giudizio delle persone?" gli chiesi tenendogli stretta una mano per farlo calmare.

Annuì semplicemente. "Bhè non devi! Chiunque ti dica il contrario di ciò è uno stupido va bene?" lo abbracciai forte.

Dopo qualche minuto capii che si era calmato perciò gli domandai: "Posso sapere almeno il nome del ragazzo?".

Mi staccai leggermente da lui e vidi che si era addormentato, lo adagiai lentamente sul letto coprendolo e mi avviai verso l'uscita della stanza.

Mi voltai un'ultima volta e gli sussurrai: "Mi dispiace che domani ti sarai già dimenticato di questa conversazione, ma stanne certo: ti farò cambiare idea".