Capitolo 3

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Situazione spiacevole al braccio, sorry.

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Riccardo è colmo d'ira, neanche io credo di poterlo calmare.

Non sopporto vederlo così, vedo il suo dolore attraverso i suoi occhi lucidi.

Tenta di mantenere la calma, fa dei lunghi e bei respiri profondi, non mantiene lo sguardo fisso su qualcosa o qualcuno.

Fino a quando non diede un pugno contro il tavolo di legno.
Sussultai, ma il mio pensiero fu rivolto solamente a Riccardo.

Stava male, molto più di me e gli voglio troppo bene per permettere che gli accada qualcosa di brutto.

"Sono degli ipocriti"
Disse.

Gli strinsi la mano, non avevo il coraggio di dire parole come stare tranquillo o altre cavolate.

Riccardo ha altro a cui pensare, sua moglie a breve deve partorire e ovviamente ha cose molto più belle alle quali dare importanza.

"Sono piombati così dal nulla, chissà quanto si saranno divertiti alle nostre spalle"
Così però, si fa solo del male.

Devo aiutarlo a ridere adesso, altrimenti, potrei pensare solo al peggio per il nostro incontro.

"Abbiamo altre cose e molto più belle.
Li vedremo e gli chiederemo di uscire per sempre dalla nostra vita, cosa che hanno scelto loro.
Non abbiamo colpa"
Sperai di aver scelto le parole giuste e di avergli dato un attimo di pace, un qualcosa su cui aggrapparsi e tornare a sorridere.

Lo abbracciai, ricordandogli che la nostra forza è quella di stare uniti, insieme e forti.

Lo capì a quattordici anni e continui ad averne bisogno e ne vado fiera.

"Secondo te, ti permetterò di vederli?"
Cosa?

Parlo di forza, di unione e crede seriamente che stia seduta sul divano ad aspettare ciò che dice?

Si sbaglia di grosso, andiamo, non mi conosce?

"Smettila, verrò!"
Chiusi l'argomento, siamo fratelli  e poi quei due volevano vedere entrambi.

Le mie orecchie non vedono l'ora di ascoltare le loro idiozie.

Preparai una bevanda calda, una bella cioccolata con dei mini marshmallow sopra.

Non si aprì bocca, nessuno voleva, i nostri pensieri erano troppo rumorosi.

"Ehi"
Quando presi posto accanto a lui, mi strinse la mano.

"Grazie"
Risposi con un semplice sorriso.

Sforzandoci abbiamo parlato di altro; figli, matrimonio, progetti.

Siamo ritornati a quando eravamo solo noi due, ci siamo presi del tempo per noi, solo noi.

Mi era mancato e mi sono divertita molto.

Un amore impossibile 5Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora