Un amore impossibile 5

Capitolo 11

La neve candida e il gelo, furono il nostro biglietto d'ingresso per la Norvegia.

Anche se l'aeroporto fosse bombardato da aria calda, prodotta dai condizionatori, percepì che qualcosa era diverso.

In bagno cambiai il piccolo, mettendogli dei vestiti più confortanti e caldi.

"Ora ti porto a vedere la neve"
Dissi contenta di esaudire il suo desiderio.

Avvolgendo il suo collo in una calda e spessa sciarpa.

"Allora devo sbrigarmi"
Rispose, illuminando occhi e viso all'idea di poterci giocare.

Spero che il freddo non sia una così fastidio da rovinargli la festa.
Non sarebbe giusto ed io non glielo permetterei.

"Tranquillo, io e papà ti faremo giocare quanto vorrai"
Promisi.

Ricordai la prima volta insieme a Nicolas qui.
Il nostro capodanno in piazza, i dolci.

"Papà ed io siamo venuti qui varie volte e poi col passare del tempo ci siamo innamorati sempre di più"
Mi persi nuovamente fra i miei pensieri.

Tutto così bello.

"Mamma!"
Gridò Giorgio, pronto per uscire fuori e buttarsi fra le braccia del gelido paesaggio.

"Sbrigati!"
Sorrisi, la sua felicità era contagiosa.

Gli presi la mano e mi tirò fino a mio marito, il quale ci aspettava vicino all'uscita dell'edificio.

"Papà  papà, questa è casa tua.
Tu mi devi aiutare"
Giorgio era così curioso, con la mente aperta per affrontare questo nuovo mondo, lingua e cultura.

Voleva vedere il paese natale del papà e lui nom nascondeva il suo orgoglio.

"Ti dirò tutto ciò che vorrai sapere e sopratutto, ti farò mangiare e parlare con un vero norvegese"
I loro sorrisi, la mano grande che accoglie quella piccola e delicata del bambino, questo momento mi sembra bellissimo.

Feci un passo indietro e col telefono feci una foto.

Un metodo per ricordarmi questo giorno, queste emozioni, anche se sarà veramente difficile dimenticarsene.

Giorgio uscì mano nella mano col padre e nom appena ebbero un minuto di libertà, lontano da me.

Si buttarono verso il freddo accogliente della Norvegia, innamorati persi della neve bianca che ricadeva sulle loro teste e le temperature sotto zero.