Capitolo 4

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Appena finimmo di baciarci, scappai, come avevo fatto un anno prima, nello stesso parco.
Lo amavo, avevo sofferto e non poteva risolvere tutto con un semplice bacio dopo che non si era fatto sentire per due mesi.
Tornai alla festa, con la speranza che nessuno si fosse accorto che io e Vin non c'eravamo e con la speranza che la torta arrivasse subito per poter tornare in camera mia a piangere tutto ciò che non andava.
Quando arrivò la torta, che fortunatamente era con l'amarena e a me non piace quindi avevo una giusta scusa per non mangiarla, arrivò anche Vin.
"Dobbiamo parlare  Fanny" mi sussurrò all'orecchio.
"Non ho niente da dirti Vin, è finita ed è giusto così"
Vin si alzò sbattendo le mani sul tavolo attirando l'attenzione di qualche invitato ed uscì di corsa fuori senza tornare più.
Non sapevo cosa mi frenava, l'amavo più del primo giorno ma avevo paura di soffrire più di quanto stessi soffrendo già.
Quando salutai la mamma per andare via lei mi sussurrò all'orecchio "Ci sta male anche lui, non capisco perché vi siete lasciati se vi amate"
"Avevamo esigenze diverse, la differenza d'età si faceva sentire"
"Vi siete fissati su un maledetto numero che non dovrebbe contare"
"Lo so" dissi respirare per l'ultima volta quel profumo di ammorbidente famigliare.

Appena arrivai in camera mia scoppiai a piangere. Stavo male nonostante l'avessi scelto io ma volevo vede qualche passo da parte sua.

Un maledetto numero che contaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora