Capitolo 8

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Si stava benissimo, l'acqua era caldissima nonostante stessimo a Settembre.
All'improvviso sentii un pesce toccarmi il piede e saltai urlando.
"Vin aiutami"
"Vieni qua" disse allargando le sue braccia verso di me.
Andai velocemente verso di lui e intrecciai le mie gambe ai suoi fianchi e le mie braccia intorno al suo collo.
I nostri sguardi passavano da guardarci le labbra a guardarci gli occhi.
"Mi stai torturando piccola" disse riferendosi al nostro contatto fisico.
"Anche tu"
Bastò la mia risposta per far avvicinare il suo viso al mio e finalmente le nostre labbra si riunirono, dopo tanto tempo, tantissimo.
Quella sensazione fantastica si rimpossessò di me e dello mio stomaco.
Mi sistemai meglio mentre ci baciamano e tra un bacio e l'altro lui mi sussurrò "Piccola, non ti muovere troppo"
Avevo riconosciuto il suo tono eccitato, fortunatamente lo volevo anch'io.
Iniziò a lasciarmi una lunga scia di baci, dal collo fino al mio seno.
Abbassò le sue mani fino a posarle sul mio sedere poi le risalì lungo la mia schiena scoprendo il mio seno.
Dopo una lunga serie di baci, si abbassò i suoi boxer e spostò le mie mutande e si infilò dentro di me.
Ed io, mi sentii finalmente completa.
Abbandonai tutti i nostri problemi ed anche il fatto che eravamo in un luogo pubblico e che quindi potevano vederci nonostante sembrasse che non ci fosse nessuno ed eravamo abbastanza lontani dalla riva.
Continuai a baciare il suo collo, sapendo di farlo impazzire e ci lasciai anche un succhiotto.
Era una sensazione fantastica. Era tutto così coinvolgente ed eccitante che durammo poco e ci baciammo per soffocare i nostri gemiti.
Rimanemmo abbracciati con lui ancora dentro di me per un tempo indeterminato.
Mi era mancato così tanto e sembrò quasi che lui mi stesse leggendo la mente quando mi disse lasciandomi un leggero bacio sul collo "Piccola quanto mi sei mancata"
"Anche tu Vin, tanto" risposi posando il mio viso tra il suo collo e la sua spalla.
Quando dei brividi di freddo si iniziarono ad impossessare di noi, decidemmo di uscire ad asciugarci con un telo preso prima di entrare in acqua dalla mia macchina.
Ci abbracciammo riscaldancoci con il telo e fissammo il mare rimanendo in silenzio.
Quando finalmente eravamo asciutti e i nostri corpi stavano riprendendo una temperatura decente lui mi disse
"E ora? Rimane tutto come sempre?"
Potei sentire nella sua voce un pizzico di speranza e delusione.

Un maledetto numero che contaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora